Netflix, colosso dello streaming, ha preso posizione contro la proposta di legge contro l’aborto che recentemente sta prendendo piede in alcuni stati degli USA.
Negli Stati Uniti l’aborto è legale a livello federale ma non esiste una singola legge che ne regoli le modalità. Per tanto, i singoli stati possono legiferare stabilendo quali sono i criteri e i limiti entro i quali una donna può interrompere una gravidanza. In Alabama, una decina di giorni fa, la governatrice repubblicana Kay Ivey ha firmato il provvedimento che proibisce l’aborto anche nei casi di stupro e incesto. Sulla stessa linea il parlamento del Missouri che pochi giorni dopo ha approvato una legge che vieta l’aborto dopo otto settimane di gravidanza rispetto alle attuali 21 settimane e sei giorni.
In Georgia, invece, martedì 7 maggio il governatore repubblicano, Brian Kemp, ha firmato una legge che vieta l’aborto quando è possibile rilevare il “battito cardiaco” del feto: il cosiddetto heartbeat bill. Finora in Georgia l’aborto era permesso fino alla ventesima settimana di gravidanza; con la nuova legge – che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020 – la scadenza si riduce a sole sei settimane, quando molte donne non sono ancora neanche consapevoli di essere incinte.
A seguito di questa situazione, Ted Sarandos, responsabile dei contenuti dell’azienda che distribuisce praticamente in tutto il mondo film, serie televisive e documentari, ha dichiarato:
Una presa di posizione piuttosto importante ed autorevole, contando che la Georgia è uno degli Stati più gettonati per la produzione di serie TV e film, vista la favorevole pressione fiscale: tra le tante serie, la famosa Stranger Things è prodotta in buona parte proprio in Georgia.
Si tratterebbe di un grave problema economico per lo stato, visto che, nel solo 2018, sono stati girati 455 tra film e serie TV, per un indotto di circa 9.5 miliardi di dollari.
Una decisione da parte di Netflix decisamente ammirevole e che noi di RedCapes sentiamo di appoggiare in pieno.
Fonte: Business Insider