Gli Orchi Dei – Piccolo di Hubert e Bertrand Gatignol | Recensione

0
orchi dei piccolo

Bao Publishing porta in Italia il primo capitolo de Gli Orchi Dei, una saga di racconti nati dalla mente dello sceneggiatore Hubert, diminutivo d’arte di Hubert Boulard, e dalle matite del disegnatore Gatignol, artista fenomenale che sarà anche ospite dell’editore durante il prossimo Comicon di Napoli.

gli orchi deiLa grottesca favola di Hubert ci trasporta in un mondo in cui gli esseri umani vivono sotto il giogo dei crudeli giganti. Chiusi nelle loro mastodontiche regge, questi mostruosi tiranni, egoisti e viziati, si cibano dei loro stessi sudditi da generazioni, garantendosi in questo modo il loro timore e i loro servigi. Accade però che un giorno la regine Emione da alla luce un figlio, tanto piccolo da non essere degno di far parte di una famiglia tanto potente e rispettata, e per questo non dovrebbe avere nemmeno diritto di vivere. Ma la regina, mossa a compassione per una creatura così fragile, decide di allevare in segreto Piccolo, così lo battezza, che cresce così all’insaputa di suo padre e dei suoi fratelli. Il ragazzo, troppo grande per vivere tra gli umani e troppo piccolo per essere accettato dai suoi familiari, potrebbe però essere l’ultima speranza per far si che il retaggio millenario della sua famiglia non vada perso per sempre…

Con questo primo tassello, Hubert pone le basi per costruire la sua storia, e, proprio come un pittore, a dipingere ai suoi lettori una società governata da esseri capricciosi, che hanno posto sotto il proprio giogo gli esseri umani, e costringendoli a vivere come delle bestie da macello, sempre con il costante pericolo che possano essere spazzati via. Attraverso la giovinezza di Piccolo è come se ci ritrovassimo a passeggiare per questi enormi saloni, ammirandone le pareti istoriate che ci raccontano il retaggio della sua famiglia. Ecco, proprio il retaggio è uno dei cardini di questa storia, il peso di una responsabilità che grava sulle spalle del nostro protagonista, inadatto a vivere sia tra gli uomini sia tra i giganti.

gli orchi dei

Presentata così, questa storia potrebbe sembrare un racconto positivo, dimostrandosi però fin da subito una favola violenta e grottesca, non diversamente da come venivano raccontate inizialmente le favole. Ma ad Hubert questo non basta, instillando anche una vena di puro sadismo nel cuore dei giganti. Quando ho accennato alle condizioni degli esseri umani non esageravo: i giganti hanno fondato una vera e propria corporazione di mastri macellai, addetti all’allevamento, al controllo e, ovviamente, al macello di alcuni loro simili, reclusi dentro a delle fattorie. A questa violenza si contrappone la genuina innocenza di Piccolo, desideroso unicamente di vivere una vita tranquilla e spensierata, nonostante le sue condizioni glielo impediscano, dovendo, ad esempio, frenare le pulsioni sessuali che contraddistinguono l’età della adolescenza. E proprio l’amore è l’altra forza che muove questa storia, contrapposta alla violenza e al sadismo; l’amore che piccolo nutre nei confronti della sua compagna umana, l’amore materno della regina Emione, divisa tra l’affetto per il proprio figlio “deforme” e quello verso la propria stirpe.

gli orchi deiOltre alle vicende presenti, Hubert vi alterna i brevi racconti in prosa dei predecessori della famiglia dei giganti, ripercorrendone l’albero genealogico. Si tratta in ogni caso di aneddoti che spezzano l’incedere della storia, senza però risultare pesanti o fuori luogo, anzi, dandoci modo di ampliare la nostra visione di questo mondo.

Il lavoro grafico di Gatignol è senza dubbio il punto forte di questo titolo splendido. Strizzando leggermente l’occhio ai manga giapponesi, l’autore dipinge le sue vignette in ogni minimo particolare, anche i più macabri: date un’attenta occhiata alle gargantuesche tavole imbandite della reggia. Ci sono anche delle singole vignette, autentici quadri inquietanti ma allo stesso tempo splendidi, come lo sono anche la sale e le vesti regali, in entrambi i casi elaborati e ritratti nel dettaglio. Complici anche delle inquadrature molto cinematografiche, si tratta di uno stile che si presterebbe perfettamente ad una trasposizione animata.

Il trattamento editoriale che Bao Publishing ha riservato per questo piccolo gioiello è come sempre eccezionale, confezionando un volume cartonato di pregio, con dettagli, in rilievo e non, dorati e disponibile al prezzo di 18 euro.

Il primo capitolo di questa saga è il perfetto esempio di una ottima storia, appassionante e coinvolgente, coadiuvata a dei disegni splendidi. Non ci resta che aspettare che Bao porti in Italia i seguenti capitoli, nei quali, probabilmente, proseguirà non solo la storia di Piccolo, ma anche il nostro viaggio alla scoperta di questa terra.