Nel 2018, l’attore e regista John Krasinski realizzò uno dei migliori film horror/survivor post-apocalittici degli ultimi anni, non solo dal punto di vista dell’originalità della materia trattata e dal modo in cui questa veniva esposta, ma anche dal punto di vista tecnico. Al primo A Quiet Place seguì un dignitosissimo sequel che vedeva il ritorno dei protagonisti del primo film tra cui Emily Blunt, Noah Jupe e Millicent Simmonds con l’aggiunta di Cillian Murphy e Djimon Hounsou, anello di congiunzione tra la saga principale e il suo prequel spin-off “Giorno 1” che come dice il titolo è ambientato nell’esatto giorno in cui gli alieni sensibili al suono hanno fatto la loro comparsa sulla Terra. A Quiet Place: Giorno 1, diretto da Michael Sarnoski (Pig) arriva al cinema il 27 giugno con Paramount Pictures e Eagle Pictures e vede trai protagonisti Lupita Nyong’o e Jospeh Quinn.

Una normale giornata a New York viene sconvolta all’improvviso dall’arrivo di tremende creature aliene, assetate di sangue e dotate di udito a ultrasuoni, con cui cacciano gli esseri umani. L’unico modo per sopravvivere alla loro furia è rimanere in totale silenzio. In questo scenario post-apocalittico Eric (Joseph Quinn) e Samira (Lupita Nyong’o) insieme al fedele gatto Frodo, dovranno fare i conti con un mondo totalmente cambiato.

È indubbio che A Quiet Place ha rivoluzionato (rimodernizzato) il modo di concepire un sotto genere dell’horror estremamente abusato, che con gli anni ha perso la sua natura. Un survivor movie, distopico e fantascientifico che alla tensione delle scene mostrate univa sapientemente dramma famigliare e tutta una serie di sentimenti che a volte in questo genere di narrazioni si perdeva. Al film del 2018 è seguito il suo sequel, sempre diretto da Krasinski che pur ricevendo pareri meno entusiastici, in quanto si era perso quell’animo famigliare che aveva tanto colpito nel primo film, rimane comunque un dignitoso sequel che ampia la lore del mondo immaginato da Kransinski, inserendo situazioni, personaggi e luoghi completamente nuovi. Nel 2024 arriva il primo prequel, spin-off della saga – ad ora composta da due film, con in lavorazione un terzo – Giorno 1, che come da titolo racconta le vicende del primo giorno in cui gli alieni hanno fatto la loro comparsa sulla terra. All’interno di A Quiet Place: Giorno 1 è tutti diverso, ma è davvero così?

Se i primi due capitoli di A Quiet Place erano ambientati in piccoli centri rurali, fuori dalla grande città, in un contesto più riservato e per sua natura “più silenzioso” con Giorno 1 ci si sposta a New York, una delle più grandi metropoli al mondo, in cui il tasso di inquinamento acustico super i “90 decibel”, un luogo impossibile da silenziare, un mega spazio in cui per sua natura sembra impossibile restare in silenzio e soprattutto da soli. In pieno stile A Quiet Place vengono presentati due personaggi marginali, lontani dalla società, due “misfits toys” che faranno affidamento l’uno sull’altra per sopravvivere alla catastrofe. Samira è una malata terminale che in compagnia del suo gatto di sostegno Frodo, verrà colpita della tragedia in una giornata a Chinatown a New York – luogo centrale di vita e caos, non scelto a caso – poco dopo uno spettacolo di marionette. La donna, rimasta in compagnia del suo fidato micio, dopo le prime ore di terrore, e consapevole della sua situazione, decide di raggiungere la zona nord di Manhattan (Harlem) per “mangiare un pezzo di pizza di Patsy”, cercando di portare una parvenza di normalità in una situazione completamente anormale. Durante il suo cammino incontrerà – o meglio Frodo incontrerà – lo studente inglese di giurisprudenza Eric, ragazzo terribilmente spaventato e completamente spaesato all’interno di una situazione e di una città che non gli appartengono. I due uniranno le loro forze sostenendosi a vicenda, cercando non solo di fronteggiare il “nuovo modo di vivere” ma superando ostacoli personali e non solo.

A Quiet Place aveva mostrato egregiamente come inserire il cuore all’interno di narrazioni che spesso non lo avevano e A Quiet Place: Giorno 1 segue esattamente la stessa linea. Se nella saga principale venivano trattate le tematiche famigliari e il lutto ad esse legato, in questo prequel ad essere centrale non è solo la “solitudine in mezzo al caos” ma prendono spazio prepotentemente questioni come: la malattia, la malattia mentale e – come già detto – la solitudine. Sentirsi soli, diversi, all’interno di una società, un gruppo, o in questo caso in una città distrutta e forse quanto di più desolante un essere umano possa provare. “Loneliness is a very special place” dice Olivia Laing nel suo libro “Città Sola” e può esserlo davvero quando ad essere da soli si è un due. L’incontro fortuito di Eric con il gatto Frodo, a sua volta legato a Samira come animale di supporto, sarà fondamentale per i due protagonisti, i quali baseranno il loro rapporto sul reciproco aiuto e sul sostegno. E nonostante il film segua esattamente quanto già detto dai due film precedenti, non andando ad ampliare il mondo narrativo o quant’altro – non era quello l’intento – risulta ancora essere una novità, grazie alla sfera umanistica che permea l’intero progetto.

Dal punto di vista tecnico, ci si trova sempre di fronte ad un buonissimo film, egregiamente realizzato, carico di tensione che seppur abusando un po’ troppo su jumpscare citofonati, non viene rovinato da scene di tensione troppo lunghe che fanno perdere il pathos della situazione. Ancora una volta il reparto sonoro del film fa la sua figura, giocando con il caos della città, i rumori che emette, e il silenzio obbligato dall’arrivo degli alieni. Memorabili un paio di sequenze action, che non vi sveleremo, ma soprattutto ottimo il lavoro di casting. Lupita Nyong’o – attrice terribilmente sottovalutata nonostante la sua bravura e versatilità – costruisce con il suo co-protagonista Jospeh Quinn (Stranger Things) un legame credibile e affiatato che fa percepire i due personaggi come reali e sfaccettati, cosa non sempre comune per questo genere di produzioni.

A Quiet Place: Giorno 1 non vuole essere una novità nel franchise della saga o un ampliamento della lore, piuttosto vuole fornire agli spettatori un nuovo sguardo ai sentimenti provati da chi si trova ai margini della società. Con un occhio attento alle debolezze e alle sofferenze umane, caratteristica portante della saga, Giorno 1 è una storia di amicizia, crescita e coraggio che porterà i protagonisti a cercare un barlume di normalità nella anormalità aiutandosi e scoprendosi a vicenda. Il mondo non sarà più lo stesso ma potrebbe essere più semplice restare in vita se si hanno degli ottimi amici e… un gatto di sostegno.


A Quiet Place: Giorno 1 arriva al cinema a partire dal 27 giungo. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
A Quiet Place: Giorno 1
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
a-quiet-place-giorno-1-il-giorno-in-cui-il-mondo-e-piombato-nel-silenzio-recensioneA Quiet Place: Giorno 1 non vuole essere una novità nel franchise della saga o un ampliamento della lore, piuttosto vuole fornire agli spettatori un nuovo sguardo ai sentimenti provati da chi si trova ai margini della società. Con un occhio attentoo alle debolezze e alle sofferenze umane, caratteristica portante della saga, Giorno 1 è una storia di amicizia, crescita e coraggio che porterà i protagonisti a cercare un barlume di normalità nella anormalità aiutandosi e scoprendosi a vicenda. Il mondo non sarà più lo stesso ma potrebbe essere più semplice restare in vita se si hanno degli ottimi amici e… un gatto di sostegno.

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