La quinta stagione di Élite arriva su Netflix a partire dall’8 aprile. La nuova stagione vede il ritorno di alcuni membri del cast storico con l’aggiunta di nuovi personaggi in un meccanismo ormai caro alla serie originale spagnola. Grazie a Netflix abbiamo potuto vedere in anteprima i primi tre episodi della quinta stagione e questo è il nostro parere.
Dopo la fatidica festa di Capodanno di Phillipe e la fuga di Guzman, è iniziato un nuovo anno a Las Encinas e una nuova vittima macchia di sangue i corridoi della scuola. Non è chiaro di chi sia il corpo, ma una cosa è certa: tutti possono essere colpevoli. Tra vecchie conoscenze e nuovi e misteriosi arrivi, nessuno sembra al sicuro, un nuovo e macabro segreto sta per venire a galla, mentre il segreto della morte di Armando potrebbe distruggere la storia d’amore tra Samuel e Ari. Nel frattempo, Rebeca sta attraversando un processo di auto-scoperta, mentre Omar si sta riprendendo dalla separazione da Ander; inoltre, l’apparizione di Bilal complicherà la sua amicizia con Samuel.
Dopo gli Élite Short Stories, mini episodi di pochi minuti che si soffermavano su un momento in particolare di ognuno dei protagonisti della serie, la nuova stagione riparte poco dopo la fine delle vicende narrate nell’ultima stagione. Con l’uscita di scena di Guzman e Ander è tempo di introdurre due nuove figure capaci di ribaltare un po’ gli schemi della narrazione. È così che l’arrivo di Ivan (Andrè Lamoglia) figlio di un noto giocatore di calcio e Isadora (Valentina Zenere) un’influencer, ribalterà gli equilibri già poco stabili della scuola. Gonzalo sembra particolarmente intento a sconquassare gli animi, specialmente quelli di Patrick (Manu Rios) mentre Isadora sembra volersi legare a Philippe (Pol Granch) in un momento decisamente vulnerabile della sua vita. Non entreremo nel dettaglio dei misteri che costellano questa stagione, nonostante siano palesati già dai primi momenti della prima puntata ma vogliamo soffermarci su una questione.
Narrazioni come quelle che hanno reso Élite una delle serie di punta su Netflix funzionano sicuramente ma fino ad un certo punto. Lo schema narrativo è ormai privo di qualsiasi novità narrativa, impostando ogni stagione come un copia e incolla della precedente. Stesse dinamiche, stesse motivazioni, diversi colpevoli, diverse uccisioni. E’ proprio il caso di dire: “cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia”. È ancora troppo presto per poter dare un giudizio complessivo su questa nuova stagione, ma è importante tenere in considerazione anche gli aspetti positivi di questa narrazione.
Élite 5 a dispetto delle altre stagioni, mantiene alto il mistero su chi sia la nuova vittima, mettendo in primo piano il/la probabile colpevole dando allo spettatore solo pochi punti cardinali ai quali appigliarsi per destreggiarsi nel mistero iniziale. Con il passare dei minuti la vittima diventa palese ma almeno nei primi tre episodi non c’è una vera e propria conferma. Le scene di feste e festini sono quelle che ancora una volta convincono di più sia dal punto di vista estetico che tecnico. Il secondo episodio di questa nuova stagione è quasi interamente ambientato all’interno di una festa clandestina confermandosi come uno dei migliori dell’intera serie. Restano ancora evidenti lacune sul piano della scrittura. Dialoghi, comportamenti e azioni ai limiti del credibile, portano più volte – specialmente uno spettatore più adulto – al fatidico sospiro.
Dopo aver visto in anteprima i primi tre episodi della quinta stagione di Élite siamo comunque molto curiosi di continuarne la visione, scoprire di più sui nuovi arrivati e sui legami che si instaureranno tra vecchie e nuove conoscenze e soprattutto addentrarci in questo nuovo mistero.
La quinta stagione di Élite arriva su Netflix a partire dall’8 aprile. Ecco il trailer della stagione: