Il prossimo 7 Febbraio arriva su Netflix la prima stagione di Locke & Key, nuova serie horror-fantasy tratta dall’omonima serie a fumetti della IDW (pubblicati in Italia da Magic Press) scritto da Joe Hill e disegnato da Gabriel Rodríguez. Grazie a Netflix abbiamo avuto la possibilità di vedere la serie in anteprima, ed ecco a voi le nostre impressioni.
La serie, prima di arrivare sullo schermo, è stato uno dei progetti più travagliati e discussi degli ultimi quattro anni: inizialmente era stata ordinata una sceneggiatura per un pilot televisivo da vendere agli studios il 9 Maggio 2016 e la serie sembrava aver trovato una casa presso Hulu ed anche uno showrunner, Carlton Cuse, nel 2017, ma poi le cose cambiarono. Inizialmente legato a Scott Derrickson, regista dell’episodio pilota e produttore nella serie, Locke & Key sembrava procedere spedita, per poi subire un ritardo ulteriore quando a Luglio del 2017 Derrickson viene sostituito da Andy Muschietti; infine, il 27 Marzo 2018 Hulu conferma che non andrà avanti con la serie fermandosi al pilota e così Cuse, Hill e IDW si trovano di nuovo senza casa, anche se brevemente. Infatti, già il 29 Maggio 2018 la serie viene presa da Netflix. Ovviamente la versione finale è completamente stata rivista per la piattaforma, con anche il pilota girato nuovamente e una direzione che, almeno vedendo i nomi coinvolti nella versione finale, sembra, almeno sulla carta, diversa da quella ideata per Hulu.
La serie segue le vicende di Bode (Jackson Robert Scott), Kinsey (Emilia Jones) e Tyler Locke (Connor Jessup) che, insieme alla madre, Nina (Darby Stanchfield), dopo la morte del padre, si dirigono a Mathison dove la famiglia Locke possiede una gigantesca villa padronale nella quale dovranno abitare fino a quando non l’avranno venduta per rimettersi in sesto. La casa, però, nasconde dei segreti e la stessa cittadina di Mathison ha un mostro che si aggira a piede libero e minaccia la tranquillità della famiglia; questo mostro dall’aspetto conturbante di giovane donna dai capelli neri è alla ricerca del segreto della Key House e delle sue chiavi magiche, ora in possesso dei Locke.
La serie, sin dai primi minuti, ci porta con sé in una piccola ed angusta casa; un uomo visibilmente scosso si da fuoco e così, improvvisamente, inizia già subdolamente ad inserirsi nel nostro cervello l’idea che un male pericolosissimo sia a piede libero e che la morte sia quasi un dolce abbraccio in confronto a quello che aspetterebbe chiunque. Successivamente veniamo a fare la conoscenza di tutti i protagonisti, ossia la famiglia Locke, Nina, Bode, Tyler e Kinsey e di come essi stiano affrontando il terribile lutto del padre e la nuova situazione che li ha portati a Mathison. Tutti i componenti della famiglia sono terribilmente scossi e questa tragedia, come anche alcuni problemi irrisolti che gli rimangono dalla vecchia vita a Seattle, li tormentano e li portano tutti, eccetto Bode, che di fatto è il piccolo ed innocente membro della famiglia, a fare scelte e adottare comportamenti discutibili. Il villain della prima stagione è Dodge (Laysla De Oliveira), donna affascinante che si cela nel pozzo di Key house e che inizia, fin da subito, ad essere una sorta di presenza maligna che attira la famiglia in una spirale discendente sfruttando la poca unità causata dalla tragedia. Ci sarebbe molto da dire su questo villain, ma per certi versi sembra rappresentare solamente un classico archetipo del villain del genere, inarrestabile, calcolatore e con un ascendente negativo su tutti i personaggi, anche su quello che dovrebbe essere il più valoroso e simile al padre, Tyler.
La famiglia Locke, attraverso la ricerca delle chiavi, inizia così ad esorcizzare le proprie paure e i propri rimorsi per la morte di Rendell Locke mentre il male si avvicina sempre di più al nucleo familiare ed è pronto a mettere in atto il suo piano rimasto fermo per venticinque anni. I giovani attori che compongono il cast, ma anche quelli adulti, sono tutti convincenti, ma quello che lo è meno è il percorso.
La serie, per sua natura, deve allungare un po’ il brodo per riuscire a gestire stagioni da 10 episodi: se questo non sembra essere un problema per progetti come Umbrella Academy, lo è nel caso di Locke & Key; si passa infatti da puntate molto dense di avvenimenti ad alcune che, seppur tese e con uno stile visivo per nulla male, sono il nulla assoluto e aggiungono ben poco all’intera prima stagione. Mentre alcuni avvenimenti, che sembrano avvenire scollegati dal reame del reale, vanno poi a colpire la realtà come se ci fosse uno scambio di energie/luoghi/pensieri ma senza esplorarlo più di tanto e lasciando quindi l’idea nello spettatore che sia più un effettivo buco di trama che un seme per futuri sviluppi. Inoltre la maggior parte dei colpi di scena viene vanificata dalla stessa struttura della serie, facendo avvenire consequenzialmente alcuni avvenimenti e mettendo così fine ad ogni dubbio su qualsiasi possibile domanda dello spettatore: la serie, anche quando prova poi a confondere lo spettatore, fallisce nel proprio intento, avendo già messo più di un indizio sulla reale identità del nemico nelle puntate precedenti.
Visivamente la serie si presenta molto bene: Netflix, come al suo solito, ha impiegato davvero molti fondi per rendere gli effetti speciali di buon livello nonostante siano evidentemente cheap, come nel caso dei demoni ombra; grazie a degli effetti pratici e delle scenografie impressionanti per colori e dettagli il lato visivo e quello irreale del prodotto sono invece un vero e proprio spettacolo. Inoltre, il coinvolgimento diretto di Joe Hill e di Vincenzo Natali, regista di Cube e grande esperto dell’horror, riesce in qualche modo a sopperire ad una struttura non particolarmente agile o degna di plauso. In Locke & Key ci sono delle cose che funzionano, mentre altre lasciano il tempo che trovano, tanto che sembra quasi che Netflix, a differenza di altre produzioni Horror come un Hill House, abbia preferito giocare sul sicuro creando un prodotto per tutti che però in parte delude le aspettative, nonostante vada a riprendere alcuni elementi del fumetto che funzionavano su carta ma che sullo schermo non convincono.
Il primo atto a fumetti di Locke & Key serve a spiegare come funziona la magia di quel luogo e quale sia il segreto di Key House e sopratutto chi sia il demone alla ricerca delle chiavi. La serie TV, invece, nella sua prima stagione ancora deve intraprendere la ricerca dietro alla magia delle chiavi, che porterà a mettere in discussione lo stesso potere di Key House. I personaggi della serie fanno scelte che possono essere dibattute, ma che non vengono approfondite più di tanto e non portano con sé quella gravità, ed il tutto porta alla sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto edulcorato anche per il genere teen fantasy/horror a cui appartiene il fumetto originale e che in parte si crogiola troppo nella parte centrale, dedicando intere puntate a spiegazioni quasi non necessarie. Noi come sempre confidiamo in un cambio di rotta con la seconda stagione e non scoraggiamo nessuno a provarla, ma fatelo avendo in mente il prodotto di partenza e a chi si rivolge la serie, ossia dei giovani adulti.
Locke & Key, nuova serie horror-fantasy di Netflix tratta dagli omonimi fumetti di Joe Hill e Gabriel Rodríguez, arriverà sulla piattaforma di streaming il prossimo 7 Febbraio. Di seguito potete visionare il trailer ufficiale della serie: