Finalmente la Umbrella Academy è tornata e lo ha fatto in grande stile. Dopo il grande successo della prima stagione che, insieme a Stranger Things, è stata una delle serie più viste sulla piattaforma dello scorso anno, i membri della famiglia Hargreeves arrivano negli anni ’60, pronti a combattere una nuova apocalisse. Grazie a Netflix abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima la nuova stagione di The Umbrella Academy ed ecco cosa ne pensiamo.

La serie riprende esattamente da dove eravamo rimasti, con la famiglia che, dopo essere stata avvertita da Cinque (Aidan Gallagher) che usare i suoi poteri e scappare dall’apocalisse causata da Vanya (Ellen Page) nel 2019 non avrebbe portato a nulla di buono, trova conferma di quanto detto dal “giovane”. Durante il viaggio i fratelli appaiono a Dallas, Texas negli anni ’60, ma in tre periodi di tempo diversi, tanto che alcuni sono anche portati a rifarsi una vita in quel periodo, non essendo sicuri che gli altri siano vivi. Cinque sarà l’ultimo dei fratelli ad arrivare, ma al suo arrivo si troverà nel bel mezzo dell’apocalisse nucleare, risultante dall’apparizione dell’Umbrella Academy nel passato. Ora i fratelli dovranno trovare il modo di ritornare al presente prima di modificare la timeline e generare l’apocalisse. Come se non bastasse nel frattempo sono ricercati dalla Commissione che ha mandato contro i nostri tre spietati fratelli assassini.

Ovviamente, come già sappiamo dalla prima stagione, la serie adatta e rimescola le carte del fumetto originale di Gerard Way e Gabriel Bà: stavolta tocca non più al primo volume, La Suite dell’Apocalisse, ma al secondo, Dallas, di cui già abbiamo avuto alcune anticipazioni nella stagione uno, nella storyline che riguardava la Commissione e Numero Cinque. La serie, avendo a disposizione ben dieci puntate da quasi 50 minuti, è molto più densa dal punto di vista della costruzione dei personaggi, delle loro motivazioni e del world building e si può permettere di divagare tanto, ma mai in maniera banale. Se il grande difetto della stagione uno era una necessaria costruzione dell’Academy, in questo nuovo arco abbiamo una narrazione molto più veloce ed una parte centrale che, a differenza della scorsa stagione più lenta e stagnante,  è veloce e si è portati a divorare anche le restanti puntate.

Questa seconda stagione di The Umbrella Academy riesce, anche molto meglio della prima, ad affrontare tematiche sociali come il razzismo, l’omofobia, il trattamento della donna negli anni ì60 e la malattia mentale. In questi racconti saranno centrali i personaggi di Allison, Diego e Vanya. Allison, che, come sappiamo, rispetto al fumetti è di colore, verrà usata per raccontare della situazione razziale negli Stati Uniti degli anni ’60, mostrando come, di fatto, non sia cambiato molto rispetto ad oggi: i pregiudizi vengono solo nascosti, ma sono comunque presenti e radicati. Invece Diego, che come sappiamo è la testa calda dell’Academy, riesce subito, arrivato negli anni ’60, a mettersi nei guai e farsi internare in un istituto psichiatrico. Proprio Diego in questa stagione è molto più approfondito e riesce ad uscire dall’anonimato che aveva nella stagione uno, questo grazie anche al rapporto con la misteriosa Lila. Conclude Vanya che, come sappiamo, ha sofferto anni di soprusi da parte di Sir Hargreeves e della sua stessa famiglia, a parte Allison, per non essere speciale come loro e per aver pubblicato un libro verità sulla sua vita nell’Academy. In questa seconda stagione il personaggio interpretato da Ellen Page ha davvero un arco bellissimo: la giovane e problematica sorella Hargreeves riuscirà infatti ad accettarsi grazie ad un avvenimento che nessuno avrebbe potuto predire, ma si dovrà scontrare con la condizione della donna negli anni ’60 e i pregiudizi verso l’omofobia.

Luther, interpretato da un Tom Hopper ancora più nella parte rispetto alla prima stagione, rappresenta la caduta dell’eroe: il Numero Uno, il prediletto di Sir Reginald Hargreeves, dovrà affrontare non solo la realtà storica, ma anche la verità sul padre adottivo, che lo porterà a diventare quello che, agli occhi della gente comune, sembrerebbe da fuori, ovvero un picchiatore al soldo di un boss senza scrupoli. Klaus, interpretato magistralmente da Robert Sheehan, diventa un personaggio cardine, grazie alla maggiore comprensione delle reali possibilità del suo potere e grazie anche all’aiuto del fantasma di Ben (Justin H. Min); proprio il loro rapporto, insieme alla conclusione di quella che è stata davvero la “resurrezione” del fratello caduto dell’Umbrella Academy, è bellissimo e toccante.
Spendiamo anche qualche parola su Numero Cinque: Aidan Gallagher è un ottimo attore, e riesce perfettamente a tenere testa ad attori più blasonati come Ellen Page, Tom Hopper o anche Robert Sheehan; Gallagher ci regala uno spietato ragazzino, intelligentissimo e che è disposto a tutto, che si rivela dunque sempre il grande mattatore della serie, come lo era, d’altronde, anche nel fumetto. Merita ovviamente una menzione anche il ritorno dal passato di Sir Reginald Hargreeves che, sempre interpretato da Colm Feore, ci regala un personaggio che ricorda molto di più Chief della Doom Patrol che un Charles Xavier, proprio per il suo essere spietato e per nulla accomodante verso la sua futura famiglia.

Netflix come sempre mette sempre davvero tanto impegno nel processo produttivo delle sue serie e questo diventa evidentissimo anche nella regia messa in gioco dalla serie che, seppur non particolarmente eccelsa, si difende bene e, insieme a delle coreografie ben gestite, ci porta scene d’azione che rimangono impresse. Anche la scelta delle musiche è azzeccata, si passa da canzoni di quel periodo storico, magari arrangiate in maniera diversa, a cover di brani attuali come Bad Guy di Billie Eilish.

Concludiamo con alcune parole sul doppiaggio, come sempre ottimo. Già la prima stagione ci aveva abituato ad un adattamento ben fatto e ad un doppiaggio davvero efficace e che non faceva sfigurare nessuno, ma che anzi riusciva bene a portare nel nostro paese le interpretazioni di attori come Gallagher e Sheehan, che sono grandissimi anche in originale. Inoltre, come già avevamo potuto vedere nella prima stagione, in alcuni casi il doppiaggio può salvare o comunque dare risalto ad un personaggio penalizzato dalla sceneggiatura, come nel caso di Diego che, doppiato da Maurizio Merluzzo nella prima stagione, riesce a spiccare. La seconda stagione per fortuna riesce ad aggiungere profondità a Diego e quindi il già ottimo lavoro di Merluzzo risulta anche più efficace nel nuovo ciclo di episodi, che ha davvero tanto Badass Diego al suo interno.

In Conclusione possiamo dire che The Umbrella Academy si conferma una delle serie originali Netflix più interessanti, meritevole dell’hype e del successo che la circondano: in fondo, a chi non piacciono le famiglie disfunzionali che cercano di fare la cosa giusta?  Quindi, appena sarà possibile, correte a vedere la serie, perché ne vale la pena.


La Seconda Stagione di The Umbrella Academy sarà disponibile su Netflix a partire da venerdì 31 Luglio. Di seguito potete visionare il trailer ufficiale della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
The Umbrella Academy Stagione Due
8
Articolo precedenteWorld of Warcraft – L’MMORPG di Blizzard potrebbe arrivare su Xbox Series X?
Articolo successivoJurassic World: Nuove Avventure – Ecco il teaser trailer e la data di uscita della serie animata di Netflix
Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
the-umbrella-academy-stagione-2-tutto-il-buono-della-prima-ma-meglio-recensioneUmbrella Academy si conferma anche in questa seconda stagione uno dei prodotti più forti di Netflix. La serie riesce a prendere il fumetto originale di Gerard Way e Gabriel Bà e portarlo su schermo in maniera convincente e con cambiamenti che rendono ancora più dettagliata e aggiunge carattere ai vari personaggi. Aidan Gallagher si conferma il mattatore della serie, ma ricordiamo anche le ottime interpretazioni di tutto il cast, e di un Diego in pesante rispolvero grazie alla misteriosa Lila. Insomma, se avete amato la prima stagione adorerete anche di più questa, se invece volete dare una nuova occasione alla serie, questa seconda stagione vi catturerà completamente.

Lascia un commento