Tom Ellis e la moglie al centro di alcune polemiche su Twitter a causa di Cuties

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Tom Ellis Cuties

Cuties continua a far parlare di sé. Sin da prima della sua uscita, il film premiato al Sundance Film Festival ha attirato un numero impressionante di critiche. Inizialmente a causa del poster internazionale rilasciato da Netflix, che assolutamente non rifletteva il messaggio che il film vuol trasmettere. Dopo l’uscita, però, in moltissimi hanno continuato a parlare di ipersessualizzazione delle protagoniste e di una pellicola pro-pedofilia. L’hashtag #CancelNetflix è volato in cima alle tendenze di Twitter e il caos che ne è derivato è stato non indifferente.

Coinvolti in tutto questo marasma anche Tom Ellis e la moglie Meaghan Oppenheimer. Dopo aver evidentemente visto il film, la donna ha deciso di condividere un tweet in cui Cuties veniva difeso:

cuties è fortemente contro la sessualizzazione dei minori. tutto il film riguarda questa tematica. definirlo pro-pedofilia sarebbe come dire che bastardi senza gloria voglia promuovere il nazismo.

Un utente ha deciso di rispondere al retweet di Meaghan Oppenheimer, chiedendole il motivo del suo supporto alla pellicola francese. Il tutto con toni estremamente civili ed educati. E lo stesso si può dire della risposta della sceneggiatrice:

La risposta è stata dunque, la seguente: “Hai visto il film? La campagna marketing è stata una rappresentazione inaccurata del film. La colpa è di Netflix. Ma il film in sé e il suo messaggio sono una forte condanna alla sessualizzazione delle giovani ragazze e delle donne. Assolutamente non vengono celebrati questi elementi”.

A questo punto, gli animi si sono infiammati. In molti hanno iniziato a commentare con parole pesanti e insulti i tweet della Oppenheimer, che a quel punto ha deciso di chiarire la situazione.

Ascoltate, vi state comportando come se avessi detto che cuties è il mio film preferito e lo amo. non è questo il caso. ho solo detto che l’intenzione del film non era quella di celebrare la sessualizzazione, come in molti hanno detto ancor prima di vederlo. anzi, il messaggio è una condanna vera e propria.

A rimarcare ancora una volta le sue parole, la donna ha poi specificato di aver comunque trovato disturbanti i balli delle giovanissime protagoniste e che, fosse dipeso da lei, non avrebbe inserito quel tipo di danza. Semplicemente la Oppenheimer pensa che, giustamente, la regista di Cuties non meriti di ricevere minacce di morte e insulti per un film che è stato completamente travisato. Anche perché, come specifica la sceneggiatrice, sul set della pellicola sono state prese tutte le precauzioni del caso: nel backstage erano presenti sia dei terapisti che i genitori delle attrici e tutti quanti si assicuravano che anche per le ragazzine fosse chiaro il messaggio che si voleva trasmettere. Dopodiché la donna ha smesso di postare tweet a riguardo e sembrava una situazione chiusa.

Ma come si inserisce Tom Ellis in tutto questo? Molti utenti hanno notato di esser stati bloccati dall’attore su Twitter. Il suo profilo non è più visibile a tutti quelli che hanno dimostrato di avere un’opinione diversa da quella della moglie. Coinvolti anche tutti quelli che hanno espresso il loro dissenso in maniera educata e civile. Ovviamente sono fioccate le critiche verso l’attore, definito sostanzialmente infantile. I più maliziosi, però, hanno pensato che ad agire dal profilo di Tom Ellis sarebbe stata proprio la moglie Meaghan, per avere una sorta di (abbastanza incomprensibile) rivalsa.

Fonte: Twitter

1 commento

  1. Concordo che il gesto paia infantile e incomprensibile ma se tali commentatori avessero seguito il profilo della signora per vero interesse verso di lei non si sarebbero forse mai accorti di essere bloccati dal di lei famoso marito. Forse il suo gesto voleva dire: se siete mie fan non vi serve controllare anche il profilo di mia moglie con lo scopo prevalentemente di criticarla (come credo di capire sia successo già più volte in passato). Certo il gesto è stato esagerato e sono state coinvolte delle fan civilissime e questo dispiace, ma penso che la motivazione si possa comprendere.

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