A solo un anno dall’uscita di Scream VI, il collettivo Radio Silence, formato dai registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett e dal produttore Chad Villella, porta al cinema Abigail, un film horror slasher decisamente particolare. La formula scelta dai registi è simile ai loro lavori precedenti, in particolare nell’eccesso e nello stile di Finché morte non ci separi (Ready or not). Dopo aver diretto gli ultimi due capitoli del reboot della saga di Scream, il team di Radio Silence ci ha abituati alla loro cifra stilistica, un umorismo riflessivo, dove i personaggi vengono stereotipati per svolgere il loro ruolo all’interno di un genere estremamente codificato. Ci sono due modi per vedere Abigail: il primo è andando al cinema avendo visto il trailer e sapendo di cosa parla, il secondo modo, quello migliore, è andando senza sapere di cosa tratta. Perché il film funzionerebbe molto meglio, soprattutto nella sua prima parte, se lo spettatore fosse ignaro della trama, ma purtroppo la campagna promozionale svela da subito il colpo di scena più importante, rovinando in parte la visione, un vero peccato. Anche perché il racconto per buona parte del film gioca sul non sapere nulla sulla ragazza rapita, Abigail.

Un gruppo di criminali che non si conoscono vengono ingaggiati per rapire una bambina e portarla in una casa remota dove dovranno sorvegliarla mentre il loro capo convince il ricco padre della ragazza a pagare il riscatto. Ben presto, la banda di mercenari si ritrova in una situazione molto più complicata, e Abigail si rivela una vittima molto più difficile di quanto pensassero.

Ciò che accade nel resto del film è un vero e proprio bagno di sangue e viscere mentre i protagonisti lottano per cercare di uscire vivi da quella casa. È tutto eccessivo e assurdo in questa pellicola, ma il bello è proprio questo, il film non si prende mai sul serio e la protagonista si prende gioco di chi guarda. È una storia saldamente radicata nel campo della commedia horror, piena di scene in cui la morte imminente di uno dei personaggi non può impedire di far sorridere per l’esagerazione della situazione. Uno degli aspetti più divertenti è vedere la metamorfosi di Abigail, quando infatti le carte sono in tavola, il film trova definitivamente il suo tono flirtando con l’umorismo adolescenziale e le solite incongruenze del genere, dove i personaggi sembrano voler trovare ogni mezzo possibile per separarsi e diventare più vulnerabili, quando invece dovrebbero fuggire da una minaccia. Il tutto in una escalation di spruzzate di sangue sempre più divertenti. È una rivisitazione di uno dei miti più celebri e longevi del genere horror, e la scelta di integrare il balletto nel mondo del film è più una trovata estetica che una coerenza narrativa. A vestire i panni della piccola ballerina troviamo una giovane attrice, Alisha Weir (Matilda il Musical), molto brava, come anche il resto del cast, davvero perfetto, che comprende il defunto Angus Cold (Euphoria), nei panni di un pilota ingaggiato per la fuga, la star del cinema horror Melissa Barrera, il leggendario Giancarlo Esposito che non ha bisogno di presentazioni, Kevin Durand (The Strain), Dan Stevens (Legion) e Kathryn Newton (Freaky). Il montaggio gestisce bene la coralità del film, anche se in questa storia ci sono due protagonisti molto chiari.

Alisha Weir, che interpreta Abigail, supera l’arduo compito di portare avanti le parti più folli e cruente del film a soli 14 anni, insieme a Kathryn Newton, in una scena che include un balletto e, ovviamente, una morte cruenta, lavorano insieme per creare una delle scene più memorabili del film. Melissa Barrera è una perfetta final girl; capace di trasmettere forza e grinta anche nelle situazioni di massimo pericolo. Ma in generale tutto il cast è molto potente e fa funzionare la pellicola anche nei momenti più comici. Abigail funziona perché non nasconde nessun messaggio, non intende sovvertire i cliché dell’horror, e infatti fa affidamento su di essi; la sinistra ragazza, i protagonisti rinchiusi in una trappola, una vecchia magione piena di topi e ombre. Il film non cerca di essere niente di più di quello che è; una scusa per rinchiudere un gruppo di personaggi in una casa in modo che il pubblico possa divertirsi guardandoli combattere per la propria vita.

Abigail delizierà i fan dell’horror più giocoso e sanguinoso. Il duo di registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ci dimostra ancora una volta di essere a proprio agio con il cinema horror realizzando un film che non si fa problemi a prendere in giro alcuni dei cliché del genere, capace di mantenere un buon ritmo, non lesinando sullo splatter senza rinunciare a una buona dose di ironia.


Abigail arriva al cinema il 16 maggio. Ecco il trailer del film in italiano:

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