The Fighter, Il Lato Positivo, American Hustle, Joy. Film che hanno contribuito ad aumentare la fama del loro regista, David O. Russell. Forse per questo motivo, oltre che per il cast stellare che porta avanti la pellicola, c’era tanta curiosità attorno ad Amsterdam, film che racconta la storia di tre amici e di un misterioso caso di omicidio. I tre protagonisti, come detto, fanno parte del cast assolutamente di qualità: Christian Bale, Margot Robbie e John David Washington. Giusto per citare i tre attori principali. Insomma, le aspettative sono tante e finalmente sta per arrivare per tutti il momento in cui Amsterdam sarà in sala.
Sono gli Anni Trenta e Burt (Christian Bale) e Harold (John David Washington) sono due amici che insieme hanno vissuto la guerra e da allora hanno stretto un patto per proteggersi a vicenda. Di questo accordo fa parte anche Valerie (Margot Robbie), l’infermiera che salva la vita ai due uomini durante la guerra e che fa amicizia con entrambi. La loro vita viene però stravolta quando Burt e Harold verranno accusati di omicidio in un caso a cui stavano lavorando insieme e i tre dovranno allora unire le forze per dimostrare la loro innocenza e svelare forse qualcosa di ben più grande e importante che trama nell’ombra.
Si è parlato di tante aspettative attorno ad Amsterdam, appunto. Vuoi per la presenza di David O. Russell, vuoi per il cast o vuoi per dei trailer che avevano in qualche modo ricordato il ritmo e le dinamiche di American Hustle, pellicola ampiamente apprezzata da pubblico e critica ai tempi della sua uscita. Purtroppo, invece, la parola più indicata per descrivere Amsterdam è probabilmente delusione.
David O. Russell confeziona un film privo di mordente e che sembra mancare di un vero e proprio quid che possa coinvolgere lo spettatore per tutta la sua durata, ossia circa due ore e un quarto. Con l’andare delle scene, infatti, è forte la sensazione di star vedendo qualcosa senza una direzione ben precisa. Ciò che manca maggiormente ad Amsterdam è forse un’identità vera e propria: non un buddy movie, non un giallo a tinte comedy, non un film sentimentale, ma tanti elementi presi da questi generi e buttati in un calderone che finisce per non riuscire a valorizzare nulla. A partire dalla storia, che butta immediatamente lo spettatore nel mezzo dell’azione, ma procede ora a rilento, ora a velocità eccessivamente spedita: il risultato è una trama che non riesce mai a convincere pienamente perché non è in grado di coinvolgere a pieno lo spettatore.
Stesso discorso lo si può fare per il lato tecnico. David O. Russell dirige il film in maniera quantomeno confusionaria, ma soprattutto senza particolari guizzi o trovate – specialmente dal punto di vista estetico – che possano far innamorare il pubblico delle immagini che sta vedendo. In molte scene, peraltro, sembra quasi che il regista voglia dare un tocco à la Wes Anderson, senza però riuscire neanche in minima parte a ricreare quel senso di straniamento e immersione assoluta nella scena che caratterizza il regista di Grand Budapest Hotel e di The French Dispatch. Anche per quel che riguarda la messa in scena, probabilmente si poteva dare molto più spazio e risalto alle scenografie e ai costumi dei personaggi, ma anche in questo caso sembra quasi che Amsterdam si limiti a fare il più classico compitino, senza provare mai a sfondare la porta della sufficienza per toccare vette un po’ più alte.
E di riflesso, tutta questa confusione e questa poca chiarezza nella messa in scena ma anche nel racconto, finisce per influenzare il cast, che ha assolutamente il sapore di un’occasione sprecata. Strano, perché il regista ha già dimostrato di aver saputo lavorare con gruppi di grandi attori, basti pensare al quartetto Christian Bale-Bradley Cooper-Amy Adams-Jennifer Lawrence che sostanzialmente aveva fatto la fortuna di American Hustle. Qui lo stesso Christian Bale, che a livello visivo è come al solito incredibile e il lavoro fatto sul suo corpo è ancora una volta sbalorditivo, non riesce a mettere in mostra le sue ben note e rinomate capacità e il suo personaggio finisce per essere il più delle volte una sagoma o una macchietta. Difficoltà anche per Margot Robbie: la sua Valerie dovrebbe essere una donna misteriosa ma affascinante, ma all’attrice non viene mai data la possibilità di trasmettere tutto questo. E il problema sta sicuramente nella scrittura, perché la Robbie ha dimostrato più e più volte di poter essere tanto misteriosa quanto affascinante. Assolutamente piatto e forse quasi inutile il personaggio di John David Washington, e di conseguenza anche l’attore non può che limitarsi a fare quel che può. Ci sono poi ruoli minori per altri attori di grosso calibro come Robert De Niro, Michael Shannon, Rami Malek, Zoe Saldana o Anya Taylor-Joy: anche in questo caso, nessuno riesce a spiccare, forse a causa di una direzione dell’acting che non riesce a valorizzare nessuno di questi nomi. Il ché sembra francamente assurdo.
Amsterdam è quella che si può definire una vera e propria occasione sprecata. David O. Russell in cabina di regia e il cast di grandi nomi messo insieme per la pellicola lasciavano presagire ad un gran titolo che potesse quantomeno intrattenere mostrando qualcosa di bello dal punto di vista registico. Niente di tutto questo, perché il film manca di mordente e fallisce nel coinvolgere lo spettatore in una storia – parzialmente ispirata a fatti realmente accaduti – che però viene raccontata in maniera quasi svogliata, senza convinzione e senza il desiderio di emozionare chi sta guardando. Christian Bale, Margot Robbie e John David Washington – come tutti gli altri membri del cast – fanno quel che possono, ma alla fine anche loro, lentamente, affondano assieme a tutto il film. Amsterdam, come detto, è un film senz’anima.
Amsterdam arriva nelle sale cinematografiche di tutta Italia dal 27 ottobre. Ecco il trailer ufficiale del film: