Il film vincitore della Palma d’Oro all’edizione 2023 del Festival di Cannes, Anatomia di una Caduta di Justine Triet, arriva alla Festa del Cinema di Roma per uscire nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 26 ottobre, distribuito da Teodora Film. Il film che vede come protagonisti Sandra Hüller, Milo Machado-Graner, Samuel Theis e Swann Arlaud è un thriller procedurale, un giallo atipico, sorretto da una scrittura magistrale e delle interpretazioni fenomenali che fanno del lungometraggio di Triet un vero e proprio capolavoro. Abbiamo visto il film in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e di seguito vi riportiamo il nostro parere.

Sandra, Samuel e il loro figlio ipovedente Daniel hanno vissuto in una remota località di montagna nell’ultimo anno. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene avviata un’indagine per morte in circostanze sospette. Nell’incertezza, Sandra viene incriminata: è stato suicidio o omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo di sua madre, una vera e propria dissezione della relazione dei suoi genitori.

Justine Triet conquista la Palma d’Oro a Cannes con un film denso, pregno e studiato nei minimi dettagli. Anatomia di una caduta è forse uno dei prodotti audiovisivi che gode di una scrittura talmente perfetta e meticolosa da rientrare tra le migliori produzioni dell’anno e non solo. Scrittura perfetta che si accosta ad interpretazioni magistrali di un cast in forma smagliante. Dopo aver interpretato il gelido ruolo di Hedwig Höss nel film La Zona d’Interesse di Jonathan Glazer, Sandra Hüller torna a collaborare con Justine Triet – dopo il loro lavoro in Sibyl, film diretto dalla regista parigina nel 2019 – in una delle parti più complesse ma anche migliori della sua intera filmografia. Nel film Hüller è Sandra, una famosa scrittrice che con il marito e il figlio vive in un chalet sulle montagne di Grenoble. Quando il marito verrà trovato morto dal figlio Daniel e dal cane Snoopy inizia un lungo processo che vedrà il coinvolgimento della donna. Omicidio o suicidio? Sandra Hüller, tedesca di nascita, che nel film recita contemporaneamente in inglese e francese con una padronanza della lingua e una naturalezza quasi sconvolgenti, confeziona una – se non la – migliore performance femminile dell’anno.

Un thriller procedurale, un giallo atipico ma anche un grande dramma famigliare, Anatomia di una caduta è anche l’anatomia di una famiglia e delle dinamiche che intercorrono tra moglie e marito e genitori e figli. Lungo più di due ore il film si divide in due grandi parti: il ritrovamento del cadavere di Samuel e il successivo inizio delle indagini e una lunga parte processuale quasi completamente realizzata all’interno di un’aula di tribunale. La sapiente scrittura di Triet in collaborazione con Arthur Harari permette così allo spettatore di entrare in sintonia con i personaggi narrati, ponendolo al centro delle indagini stessa. La regia si fa immersiva, caratterizzandosi di riprese quasi documentaristiche tanto da trasformare l’intero film in un processo reale in cui il focus dell’immagine è sui personaggi al centro della vicenda e tutto il resto intorno resta quasi sfuocato. Sandra Hüller da una parte, il giovanissimo Milo Machado-Graner dall’altra. Il bravissimo attore – quasi impossibile pensare non abbia vinto alcun premio a Cannes – è il punto di congiunzione tra lo spettatore e la storia stessa.

Anatomia di una caduta

Daniel, dopo una passeggiata sulla neve insieme al suo cane Snoopy, torna a casa e troverà suo padre morto a terra. Inizia così per il bambino un periodo difficile fatto di interrogatori e processi per tentare di comprendere la verità; con il passare del tempo il dubbio sulla colpevolezza della madre si insinua in Daniel così come nello spettatore, portando entrambe le parti a fare supposizioni. Anatomia di una caduta è una scatola cinese che svela con il passare del tempo sempre più informazioni, lascando non pochi dubbi. Un giallo atipico che non si basa su un’indagine vera e propria o sulla scoperta di indizi ma piuttosto sull’analisi psicologica dei personaggi che ne prendono parte. Estremamente verboso e con un’altissima capacità di intrattenimento, Anatomia di una caduta fa scuola su come dovrebbe esser scritto, girato, interpretato un thriller procedurale, ma anche un film in generale. La maestria con cui la sceneggiatura è stata redatta e il film girato e interpretato fanno di Anatomia di una Caduta una delle più meritate Palme d’Oro degli ultimi anni e soprattutto uno dei migliori film dell’anno.


Anatomia di una caduta è al cinema dal 26 ottobre. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Anatomia di una Caduta
9.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
anatomia-di-una-caduta-colpevole-o-innocente-recensione-speciale-roff18Anatomia di una caduta è una scatola cinese che svela con il passare del tempo sempre più informazioni, lascando non pochi dubbi. Un giallo atipico che non si basa su un’indagine vera e propria o sulla scoperta di indizi ma piuttosto sull’analisi psicologica dei personaggi che ne prendono parte. Estremamente verboso ma con un’altissima capacità di intrattenimento, Anatomia di una caduta fa scuola su come dovrebbe esser scritto, girato, interpretato un thriller procedurale, ma anche un film in generale. La maestria con cui la sceneggiatura è stata redatta e il film girato e interpretato fanno di Anatomia di una caduta una delle più meritate Palme d’Oro degli ultimi anni e soprattutto uno dei migliori film dell’anno.

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