Due sorelle cresciute nella città sotterranea, lontane dalla ricchezza e dagli sfarzi di Piltover, città del progresso; due scienziati intenti a portare avanti i progressi tecnologici di Piltover, alle prese con intrighi politici e dilemmi etici; il tutto, circondati dalle vicende di disuguaglianza sociale ed economica tra la ricca Piltover e la povera Zaun, con una guerra civile alle porte, signori del crimine, corruzione e lotte di potere: Arcane – League of Legends, è finalmente arrivata su Netflix!
Ma prima, un po’ di storia: Era il lontano 27 ottobre 2009 (letteralmente parliamo di un’era geologica fa, se si tratta di videogiochi) quando Riot Games pubblicò League of Legends, videogioco di genere MOBA destinato a diventare un fenomeno mondiale nell’ambito dei videogame e degli esport: da quel giorno sono passati tantissimi anni, milioni di giocatori, Riot Games è diventata letteralmente una potenza in ambito videoludico, l’universo di League of Legends si è espanso ad altri prodotti e media, dando vita ad un universo non solo di gioco, ma anche narrativo. In quest’ottica, una serie TV era ovviamente più che prevedibile, ed infatti, in concomitanza con i festeggiamenti per i dieci anni del gioco, avvenuti nel 2020, è stata annunciata la serie animata Arcane – League of Legends. Dai primi teaser all’ultimo trailer, abbiamo scoperto che la serie avrebbe trattato le vicende di Jinx e Vi, due dei champion più famosi del gioco, raccontandoci le loro origini e come la vita nella criminosa città sotterranea avrebbe messo le due sorelle in posizioni decisamente opposte.
La serie si svolge su due ambientazioni diverse: Piltover, città tecnologica guidata dalla consulta, ricca di intrighi politici e di diversi punti di vista sullo sfruttamento della tecnologia che Jayce Talis e Viktor, due brillanti scienziati, stanno creando. Jayce, figlio di una casata di creatori di martelli, salvato in tenera età insieme alla madre da un mago e per questo ossessionato dalla magia; Viktor, nato nella città sotterranea, fragile fisicamente e malato, spinto dal desiderio di fare del bene all’umanità. Insieme, i due riusciranno a creare la tecnologia Hextech, che fonde tecnologia e magia Arcane, un risultato inizialmente ostacolato dallo scherno di una parte della consulta e dai timori di Heimerdinger, anziano membro fondatore di Piltover e scienziato di grande esperienza.
Dall’altro lato abbiamo la città sotterranea, territorio di reietti e criminalità, in cui crescono Vi e Powder, due sorelle adottate da Vander, ex leader delle rivolte contro Piltover e ora leader silenzioso dell’ambiente, intento a difendere i suoi concittadini a qualunque costo: sulla città sotterranea pende però la minaccia di Silco, ex alleato ed amico fraterno di Vander che sta tramando per prendere il controllo della situazione.
Parallelamente alle vicende e alle origini delle due coppie di protagonisti, vedremo altri personaggi evolversi fino a diventare quelli che tutti i giocatori di LoL conoscono: la nobile Caitlyn Kiramman, amica di Jayce che, anziché seguire le tradizioni di famiglia, preferisce dedicarsi alla sicurezza delle città; Heimerdinger, padre fondatore di Piltover, scienziato di esperienza secolare che fa da mentore, ma anche da freno, al duo composto da Jayce e Viktor; Ekko, giovane abitante della città sotterranea che, insieme a Powder e Vi, dovrà imparare a sopravvivere in un mondo decisamente ingiusto; Singed, misterioso scienziato con una particolare attrazione per le mutazioni genetiche e legato a due dei protagonisti della serie.
Arcane – League of Legends si mostra fin da subito come un prodotto dallo stile incredibile, con una realizzazione tecnica di livello altissimo sotto ogni punto di vista: un character design che riprende lo stile degli artwork del videogioco e di tutti i prodotti di casa Riot Games legati al mondo di LoL e lo trasporta su modelli 3D incredibilmente dettagliati, che tendono ad un mix tra fotorealismo e stile pittorico, muovendosi in un ambiente ricco di dettagli, con una commistione tra il già citato stile pittorico ad inserti in cel shading, neon, acquerelli. Tecnicamente la serie è incredibile anche per l’ottimo livello delle animazioni che, dal momento più calmo e riflessivo allo scontro più violento e dinamico mantiene un livello di FPS eccellente, senza il benché minimo rallentamento o calo qualitativo.
Una menzione a parte, poi, la richiede la pressoché perfetta scelta cromatica: da un lato è vero che, visto il materiale di partenza, tra League of Legends, Teamfight Tactics e Legends of Runeterra (i tre giochi ambientati in questo universo narrativo), era abbastanza semplice ripercorrere le scelte fatte in fase di game design; dall’altro, l’animazione e i colori in un videogioco sono una cosa, in una serie animata sono un’altra. Sebbene ovviamente Arcane ricordi da vicino l’estetica di un prodotto videoludico, non sono pochi i momenti in cui vi sembrerà di vedere un prodotto nato per il cinema. Le ambientazioni di Piltover sono maestose, il sottobosco criminale e degradato della città sotterranea è uno spettacolo per gli occhi, ogni dettaglio è stato studiato in maniera maniacale, portandoci un prodotto che fa impallidire qualunque altro della stessa natura: se è vero che DOTA o Dragon’s Dogma, per citare due serie abbastanza recenti e basate entrambe su popolari videogiochi, sono dei buonissimi prodotti, godibili e ben confezionati, l’estetica di Arcane è letteralmente due, se non tre livelli sopra. Parliamo di una serie che, sempre sul piano estetico e realizzativo, si avvicina più a produzioni come Spider-Man: Into the Spiderverse che ad una serie animata classica: si vede che, sia dal punto di vista del budget che del materiale di base, Riot Games è decisamente partita avvantaggiata rispetto alla concorrenza. E si, chiunque conosca l’infinita diatriba tra i giocatori di LoL e quelli di DOTA2, sa benissimo che, se sul piano del gioco si tratta sostanzialmente di una scelta di puro gusto in fatto di gameplay e community, sul piano delle serie animate non inizierà nemmeno la competizione, e le due community saranno sicuramente attivissime nel produrre meme da qui all’eternità.
Se l’estetica visiva di Arcane è a livelli stratosferici, non è da meno il comparto sonoro: dalla sigla, “Enemy” degli Imagine Dragons, ormai gruppo di riferimento per tutto quello che riguarda League of Legends, alla riproposizione di temi arcinoti ai giocatori (come “Get Jinxed”, letteralmente la soundtrack di Jinx), ai rumori ed effetti sonori che, per chi gioca al MOBA, sono super familiari, alla splendida “Welcome to the Playground” (canzone utilizzata anche poche ore fa per introdurre la finale dei mondiali 2021 tra Dawmon Kia Gaming ed Edward Gaming), tutta la componente audio di Arcane è perfetta per catturare l’attenzione degli spettatori, per portarci, come già detto in precedenza, dagli sfarzi di Piltover al degrado di Zaun. Molto divertente anche il cameo degli stessi Imagine Dragons, intenti a suonare Enemy alla taverna The Last Drop in uno dei momenti più importanti per l’economia della serie, ma soprattutto per lo sviluppo di uno dei personaggi principali.
Dal punto di vista della sceneggiatura e della scrittura (due elementi che potevano preoccupare, trattandosi di un prodotto derivato da un videogioco che, per quanto abbia una lore, non fa della storia il proprio punto di forza) siamo di fronte comunque ad un prodotto di livello eccellente: l’ambientazione è molto cruda e matura, con giochi di potere, corruzione, dilemmi etici legati alla scienza ed alle scelte che vengono compiute; il bene ed il male non sono così distanti ed immobili, anzi, tutto cambia a seconda del punto di vista, dandoci una storia e dei personaggi che divideranno sicuramente il pubblico. Jayce ne è un esempio: il classico scienziato devoto al progresso come forma di miglioramento della condizione umana, si troverà a compiere scelte etiche e politiche difficili e discutibili; lo stesso vale per Viktor che, a seconda dei punti di vista, potrà sembrare un villain o un eroe tragico; Jinx poi, una delle due principali protagoniste, è letteralmente una persona distrutta dagli eventi che portano una personalità già decisamente fragile a diventare schizofrenica, e non faticherete a riconoscere nella versione animata del popolare personaggio diversi elementi presi sapientemente da icone del fumetto come Harley Quinn e, soprattutto, Joker; la stessa Vi, che ricalca leggermente di più il classico stilema dell’eroe positivo, ha ben più di un lato oscuro, ed allo stesso modo, ma in senso contrario, Silco, man mano che avanza nella storia, assume delle sfumature che lo innalzano rispetto al classico villain malvagio “perché si”. Personaggi ben scritti, caratterizzati ed approfonditi ottimamente, che si muovono in un mondo altrettanto ben costruito, all’interno di una sceneggiatura che divide la trama in tre atti principali: un prologo, che ci mostra il passato dei protagonisti; una fase centrale, con l’evoluzione delle varie situazioni in cui i nostri protagonisti si sono trovati dopo la fine dei primi tre episodi; e, ovviamente, l’immancabile fase finale, con scontri, risoluzioni ed un cliffhanger che lascia aperte le porte ad una praticamente certa seconda stagione, che magari non seguirà necessariamente le vicende di Piltover e Zaun, ma che potrebbe spostarsi in altre zone del mondo di League of Legends, come Noxus, regione di cui fanno parte due personaggi che impareremo a conoscere durante questa prima stagione. Il materiale c’è ed è abbastanza per una serie quasi infinita di storie, vista la decennale lore del gioco e i tantissimi regni e personaggi che ne fanno parte.
Ultimo, ma non per importanza, il doppiaggio: sia la versione americana che quella in italiano hanno un cast di doppiatori clamoroso, praticamente senza difetti, sui quali si erge Harry Loyd, il Viserys Targaryen di Game of Thrones, che ci dona un Viktor tormentato ma determinato in una performance spettacolare. Unica pecca dell’adattamento, ma era praticamente impossibile da riproporre in una lingua diversa dall’inglese, è la mancata traduzione di un gioco di parole tra il nome Jinx e la frase “You Jinxed It” rivolta al personaggio prima che iniziasse a farsi chiamare con il suo nome d’arte, e che ci fa capire da subito come la ragazza sia tormentata, non solo dai propri demoni, ma anche dalle persone a lei più care.
In conclusione, Arcane – League of Legends è una serie animata assolutamente da vedere, indipendentemente dal fatto che siate amanti o meno del gioco di casa Riot Games. Siamo di fronte ad un prodotto qualitativamente stellare, senza praticamente alcun punto debole, che riuscirà a farsi amare sia dai fan del gioco, che probabilmente impazziranno per ogni singolo minuto di ogni singolo episodio, sia da chi non è avvezzo al mondo di LoL. Una sceneggiatura ed una scrittura di ottimo livello ci portano in un mondo popolato da personaggi che, al netto della loro appartenenza ad un contesto fantasy/steampunk, sono realistici e credibili, e mettono in mostra le contraddizioni che attanagliano chiunque cerchi di fare la cosa giusta, e le drammatiche conseguenze che un mondo così duro può avere sulle persone più fragili.
I primi tre episodi di Arcane sono ora disponibili su Netflix, i successivi due blocchi da 3 episodi arriveranno il 13 e il 20 novembre. Di seguito il trailer: