Chi mastica un po’ il giapponese può capire facilmente, leggendo il termine “spokon – スポ根”, con il quale si identificano i manga di genere sportivo, che esso è formato dall’unione delle contrazioni delle parole “スポーツ”, ovvero “sport” in Japan English e “根性 – Konjo”, che nella lingua giapponese assume un significato molto vicino a quello di tenacia, coraggio o fegato. E dal momento che il giapponese è una lingua molto precisa, il significato della parola “spokon” comunica benissimo l’essenza del significante. Ergo per cui, un manga di genere spokon (e occhio a genere, che in Italia troppo spesso viene confuso con il target, che invece viene dettato semplicemente della rivista in cui un titolo viene pubblicato, ndr), per il 90% delle volte ci parlerà di sacrificio, coraggio, tenacia, abnegazione e gioco di squadra.

Blue Lock, pubblicato in edizione originale da Weekly Shonen Magazine e in Italia da Planet Manga (Panini Comics) da Luglio, è uno spokon decisamente atipico. Nel manga, fin da subito, tutti i valori precedentemente citati vengono sostituiti da concetti come egoismo, finalizzazione e successo personale. Perché? Beh, perché Blue Lock è un manga sul calcio, la cui trama si focalizza solo sugli attaccanti, egoisti e finalizzatori per natura.

La storia parte dalla presa di coscienza di una dirigente della Japan Football Association, secondo la quale, il Giappone, reduce dalla sconfitta agli ottavi di finale del Mondiale di Russia 2018, diventerà una grande nazionale di calcio solo se schiererà in formazione dei grandi attaccanti. Con l’intento di vincere la Coppa del Mondo nei prossimi quattro anni, Anri (questo il nome della dirigente) fa approvare il progetto “Blue Lock”. Il progetto, partendo da una selezione di 300 tra migliori giovani attaccanti giapponesi, ha il compito di eleggere il migliore attaccanti possibile, per far sì che egli guidi la nazionale verso la conquista del mondiale di Qatar 2022. Tra le giovani promesse selezionate c’è Yoichi Isagi, attaccante del circuito liceale dal grande potenziale, e molto generoso (sportivamente parlando s’intende). A far compagnia al nostro protagonista Isagi ci saranno tanti altri giovanissimi calciatori molto competitivi; Ognuno di loro vorrà emergere singolarmente e per farlo sarà disposto ad utilizzare ogni possibile soluzione.

I primi quattro capitoli del manga, contenuti nel primo volume, purtroppo non entrano molto nel vivo della trama, e per leggere delle follie che il Blue Lock riserva ai nostri protagonisti dovremmo aspettare i numeri successivi. E proprio i protagonisti, insieme ad un plot oggettivamente interessante e fuori dal comune, sono il vero punto di forza del fumetto. Ogni personaggio è definito e caratterizzato al meglio sia dal punto di vista estetico che da quello psicologico. A Muneyuki Kaneshiro bastano davvero pochi dialoghi per farci capire subito come un determinato personaggio si muoverà una volta in campo, e come si comporterà nei confronti degli avversari e dei compagni.

L’altro aspetto assolutamente positivo di Blue Lock è quello grafico. Yusuke Nomura qui è infatti al suo apice assolutore. Risulta davvero incredibile il salto qualitativo in avanti rispetto a Dolly Kill Kill. Ogni tavola e ogni vignetta è curata al massimo del dettaglio. Le figure dei personaggi, sinuose e slanciate, sembrano vive quando iniziano le sequenze con il pallone; sequenze che per altro sono caratterizzate da un’estrema dinamicità della tavola. Caratterizzato da una progressione narrativa tipica di un “battle manga”, come è ormai uso comune definirli, Blue Lock procederà attraverso esercizi, prove fisiche e intellettive, partite e prove ad eliminazione, fino a quando, come in una perfetta formula battle royale, non ne rimarrà soltanto uno. Il manga dunque, oltre ad essere scritto e disegnato benissimo, pone un’interessante luce sulla tematica della ricerca ossessiva del successo personale e sull’egocentrismo del protagonista stesso, il quale, dato che come abbiamo detto il fumetto è scritto molto bene, si rende conto di star pian piano facendosi coinvolgere nel progetto, diventando sempre più egoista ed opportunista.

Per quanto riguarda l’edizione italiana curata, come detto, da Planet Manga, si presenta come un tankōbon con sovracopertina da 208 pagine contenente, analogamente all’edizione giapponese, i primi 4 capitoli del manga. Per quanto riguarda l’adattamento, fatta eccezione per qualche piccola sbavatura che non va ad intaccare assolutamente la comprensione dell’opera, Planet Manga ha eseguito, come di consueto, un buonissimo lavoro. Il prezzo di lancio del volume è di 3,99€ – valido fino al 14 agosto, scaduto il periodo della promozione, il prezzo di copertina dell’albo e dei successivi numeri della serie sarà invece di 7,00€, in linea con i prezzi standard della casa editrice per edizioni di questo tipo.

Dopo anni di attesa possiamo finalmente dirlo, Blue Lock è finalmente sbarcato in Italia ed è qui per conquistare i lettori. Consigliamo la lettura davvero a tutti, amanti e non del calcio, poiché, come già detto in precedenza, Blue Lock è uno spokon atipico che, oltre a ribaltare completamente i cliché del genere, si concentra particolarmente sull’aspetto psicologico dello sport e dei personaggi, dando vita ad un’opera davvero degna di nota.


Il primo volume di Blue Lock è ora disponibile per Planet Manga in tutte le fumetteria, librerie e store online.

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