David Cronenberg sui cinecomics: “Mancano di tensione sessuale”

0
David Cronenberg

David Cronenberg torna sul grande schermo, ma questa volta in veste di attore. Il regista, infatti, fa parte del nuovo horror-thriller diretto da Albert Shin, intitolato Disappearance at Clifton Hill. Il suo personaggio si chiama Walter ed è perfettamente in linea con la fama che circonda lo stesso Cronenberg. Viene introdotto mentre risale dalle acque di un fiume nei pressi di un piccolo paese dove fino a qualche istante prima cercava, col suo scafandro, tesori sommersi. Convinto delle sue teorie sulle cospirazioni, Walter si trova perfettamente a suo agio con la convinzione della gente nel ritenerlo strano, un po’ come avviene per lo stesso regista, abituato a ciò che l’audience e l’ambiente pensa di lui. Il pensiero di Cronenberg, come se lo si dovesse specificare, è rivolto al suo corpo.

“Stai indossando una vera e propria armatura che pesa circa 25 chili e devi essere in forma, perché devi startene lì, in piedi, e dire le tue battute. Ciak dopo ciak”, ha detto David Cronenberg. “Questo genere di cose non vengono notate dagli spettatori. Ma per un attore sfide del genere sono tutto”.

Se le opere di Cronenberg sono passate da essere pellicole cheap di serie B, come Rabid o Scanners, ad film intensi e che distorcono la realtà, come Cosmopolis o Crash, c’è una tematica costante che è stata onnipresente nei suoi lavori: la fragilità della forma umana. Il tratto distintivo di Cronenberg, infatti, è proprio quello di riuscire a dare diverse visioni dei modi in cui il corpo può essere modificato e cambiato. Il regista ha basato tutta la sua carriera su mutazioni, distorsioni e orifizi innaturali. Tutti elementi diventati propri del suo modo di pensare, anche quando si trova dall’altro lato della telecamera.

Nei panni di Walter, gli è stato chiesto di registrare una buona quantità di podcast audio, che avrebbe poi riascoltato fino alla nausea, ed è possibile vedere la cosa come una variazione sul tema del corpo umano a lui tanto caro. “Alla fine ti abitui alla tua voce, anche se potrebbe non piacerti mai. Ma anche ora, al telefono, posso accorgermi quando c’è del catarro nella mia gola, e capire che la mia voce non è al meglio. Penso sia un tratto distintivo degli attori, la consapevolezza di sé. Alcuni non vogliono vedersi recitare, il ché è strano, mentre altri analizzano nei minimi dettagli la propria performance”.

“Io sono interessato nel rivedermi, anche per capire se la mia postura era giusta o qualcosa del genere. Per esempio, ho rimuginato a lungo su una scena del film, nella quale son convinto sarei dovuto stare più dritto. Ci sarebbe dovuta essere mia madre sul set a dirmi di smetterla di stare storto”.

Per quanto riguarda la sua carriera da regista, al momento sta incontrando alcune difficoltà. Non completa un lavoro dal 2014, in occasione di Maps to the Stars. Netflix aveva la possibilità di produrre due suoi script per una proposta di miniserie ma sembra che non se ne sia fatto nulla. Attualmente David Cronenberg sta cercando di piazzare in giro queste due sceneggiature, mentre aspetta di avere l’occasione di produrre un adattamento del suo romanzo Consumed e/o un film scritto da lui che è stato descritto come “molto personale”. A tal proposito, ha dichiarato: “Farò ciò che per primo susciterà l’interesse di qualcuno. Che tu sia in Canada o meno, con i film indipendenti è molto difficile riuscire a fare effettivamente qualcosa. Più la pellicola è fuori dagli schemi e più resistenza si incontra per la sua produzione, ma è, sostanzialmente, un lungo e difficile processo. Anche in questo periodo di streaming. Incontri possibili investitori, si dicono interessati, poi cambiano idea e devi ricominciare. Puoi parlare con qualche network, ma di più non puoi fare: aspetti e speri”.

David Cronenberg, parlando di ciò che i film significano per lui, ha dichiarato che ritiene che i film “siano sesso. I film sono fatti per il sesso, non c’è nessun dubbio a riguardo”. E per lo stesso motivo ritiene che i film di supereroi che tanto vanno di moda in questi ultimi anni siano privi di emozioni perché, appunto, per lui sono assessuati. Parlando dei cinecomics, spiega che provengono dal mainstream americano e che manchino completamente di quella tensione erotica che impregnava tutti quanti i suoi film e che lui stesso aveva spinto al limite. Tensione erotica che, però, Cronenberg pensa sia ancora viva in nuove versioni moderne, come in Raw – Una cruda verità di Julia Ducournau o Below Her Mouth di April Mullen.

Non c’è da stupirsi a riguardo, visto che scene sessuali ed il corpo umano sono stati sempre il focus dei film del regista. E sembra non solo, visto che il corpo parrebbe essere un’ossessione anche nella sua vita di tutti i giorni: “Se penso al mio corpo? Certo. Tutto il tempo. Se si pensa al fatto che ho 76 anni, non sono troppo fuori forma. Il mio peso non è mai stato migliore di così. Mi sono allenato intensamente negli ultimi anni, ed ho compreso che quando si è anziani comunque si possono sviluppare muscoli”. Proprio questa concentrazione e focalizzazione sul corpo umano ha fatto la fortuna del regista canadese, che tutti ricordano per le forti scene cariche di tensione sessuale e che, proprio per questo motivo, non riesce ad apprezzare i cinecomics.

Fonte: The Guardian

Lascia un commento