Arriva finalmente su Amazon Prime Video Dead Ringers – Inseparabili, serie tv con protagonista Rachel Weisz remake dell’omonimo film di David Cronenberg. Sarà riuscita questa nuova produzione ad alto budget a onorare l’originale? Scopritelo nella nostra recensione.

Diciamo le cose come stanno: David Cronenberg è sinonimo non solo di un certo tipo di cinema (il body horror) ma anche di uno stile difficilmente riproducibile da autori che non siano lui. Proprio per questo Dead Ringers – Inseparabili partiva già, nella mente di molti, come un rischio assoluto, ma anche ben calcolato da Prime Video. La miniserie è infatti affidata ad Alice Birch (Normal People, Succession) e vede protagonista Rachel Weisz: insomma, scegliere due figure di sicuro valore su cui basare il progetto, dietro e davanti la macchina da presa, ha in parte stemperato le perplessità iniziali, regalando una serie non perfetta, ma un prodotto che funziona. Non siamo dunque di fronte ad un rovinoso e disonorevole remake ma ad un prodotto che riesce ad attirare nuovi fan intorno al genere e che mischia sapientemente horror e dramma.

La miniserie segue le vicende di Elliot e Beverly Mantle (Rachel Weisz), due gemelle omozigote identiche, brillanti ginecologhe e ostetriche che lavorano a New York. Le due, seppur con difficoltà, convivono e lavorano insieme, con un progetto che potrebbe rivoluzionare il mondo della ginecologia. Ma fin dai primi istanti sarà chiaro che i metodi delle due divergono e, come se non bastasse, quando Beverly si innamora di una sua paziente, iniziano a vedersi i primi problemi tra le due, proprio quando il loro sogno si stava avverando.

Alice Birch non è nuova a produzioni importanti, avendo lavorato per HBO alla popolare Succession, ma un conto è lavorare su una produzione originale, un altro è confrontarsi con una proprietà intellettuale di tale entità e scontrarsi con un nome pesante come David Cronenberg. Birch, in maniera decisamente intelligente, prende dal film del 1988 solo l’incipit iniziale e poi saccheggia il romanzo originale di Bari Wood e Jack Geasland, aggiungendo elementi per calarlo nel contesto sociale moderno e adattarlo ad Elliot e Beverly Mantle, interpretate da Rachel Weisz. Infatti, l’attenzione ai dettagli mette direttamente lo show in una dimensione a parte rispetto al film, riuscendo quindi a donargli una spiccata aura di originalità. Lungo tutti i sette episodi possiamo notare parallelismi e simbolismi che si intrecciano e si imprimono sullo schermo mai in maniera pesante, ma fluida, tanto che, se non si presta troppa attenzione, alcuni non saranno chiari prima di una seconda visione. Lo show dunque, proprio per questa estrema attenzione messa dalla showrunner, riesce non solo a distanziarsi dall’originale ma anche a generare curiosità nello spettatore che, se avvertito, presterà sicuramente più attenzione, ma che irrimediabilmente si troverà a voler dare al prodotto una seconda visione, perché catturato dalla storia e dall’attrice protagonista.

Bisogna anche parlare della regia e della fotografia, due elementi molto importanti della serie, che potevano indugiare sull’ossessività di alcuni comportamenti delle gemelle, ma che invece vengono usati in misura sapiente, senza mai abusarne; quando, invece, è necessario, non si indugia sul gore, anzi lo si imbraccia a piene mani. Sin dai primi minuti della serie è infatti chiaro come definire questa serie un semplice remake sia sbagliato, non solo a livello di intesa visiva ma anche per scopi e narrazioni. La regia cerca dei rimandi al capolavoro di Cronenberg (tra cui il colore rosso) ma più sotto forma di suggestioni visive e di fotografia che vere e proprie  rimesse in scena di cose già viste, proprio per natura stessa della serie che è un adattamento completamente nuovo del tema di base, ovvero il rapporto tra la maternità e la ginecologia.

Non meno importante nell’economia della serie, e (possiamo dirlo) mai abbastanza celebrata, è l’interpretazione di Rachel Weisz. L’attrice riesce in maniera sublime a creare due personalità distinte e per nulla simili, anzi, accentua la co-dipendenza tra le due più di una volta, un merito che va condiviso tra la scrittura della serie e la bravura dell’attrice su cui gravano molte scene crude e difficili. Weisz quando è Beverly o Elliot non solo modifica il modo di porsi della donna, ma cambia anche postura e rilascia più o meno vigore a seconda di chi sta interpretando, se la delicata Beverly o l’animalesca Elliot. Non ci si trova mai nella condizione di confondere le due, sia per la scrittura puntuale che per l’ottima interpretazione e questo è un ulteriore punto a favore della serie.

Dead Ringers – Inseparabili si dimostra con le sue sette puntate una buonissima produzione, che può contare su una forte idea di base per quanto adattata da un romanzo e che, forte di una precedente proposizione al cinema, la usa come punto di forza e non come ispirazione principale dando l’idea di già visto che invece altri prodotti del genere potrebbero ed hanno dimostrato di avere. La scelta di chiamare Alice Birch a mettere le mani a questa serie ha dato i suoi frutti, mischiando l’horror ed il dramma familiare con il mondo dei ricchi che già in Succession aveva esposto in maniera ottima. A conclusione dell’ottimo lavoro vi è una grande interpretazione di Rachel Weisz, che consegna due personaggi incredibilmente affascinanti anche se insieme molto tossici. Insomma, se siete fan dell’originale potete andare tranquilli che sarete in buone mani ed anzi potreste trovare nuovi spunti che il film di Cronenberg, per questioni di tempi e anche di protagonisti, non poteva dare.


Dead Ringers – Inseparabili è ora disponibile su Prime Video. Di seguito il trailer ufficiale della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Dead Ringers
7.9
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
dead-ringers-inseparabili-rachel-weisz-al-quadrato-nella-nuova-serie-di-prime-video-recensioneDead Ringers - Inseparabili si dimostra con le sue sette puntate una buonissima produzione, che può contare su una forte idea di base per quanto adattata da un romanzo e che, forte di una precedente proposizione al cinema, la usa come punto di forza e non come ispirazione principale dando l'idea di già visto che invece altri prodotti del genere potrebbero ed hanno dimostrato di avere. La scelta di chiamare Alice Birch a mettere le mani a questa serie ha dato i suoi frutti, mischiando l'horror ed il dramma familiare con il mondo dei ricchi che già in Succession aveva esposto in maniera ottima. A conclusione dell'ottimo lavoro vi è una grande interpretazione di Rachel Weisz, che consegna due personaggi incredibilmente affascinanti anche se insieme molto tossici. Insomma, se siete fan dell'originale potete andare tranquilli che sarete in buone mani ed anzi potreste trovare nuovi spunti che il film di Cronenberg, per questioni di tempi e anche di protagonisti, non poteva dare.

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