[der Zweifel] Pikachu non sei solo, io piango con te

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Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi che rimangono fortemente impressi nella memoria. Ci accompagnano. Influenzano le nostre scelte e i nostri gusti. Persino le nostre amicizie e i nostri amori. I primi giochi, il primo giorno di scuola, i compleanni, il motorino, lo sport, le lezioni di musica, il primo amore, il primo bacio e tante altre prime, seconde e terze volte, confluiscono nella nostra personalità e nel nostro modo di essere.

Ma oltre alle singole esperienze personali, anche quelle collettive influiscono enormemente su chi noi siamo e su ciò che crediamo di essere. Per i miei nonni fu la guerra, la Vespa, il boom economico. Per i miei genitori gli anni di piombo, la prima Golf, Carosello prima di andare a dormire. Per la mia generazione l’11 settembre e il terrorismo, la Panda e I Simpson, che da poco hanno compiuto trent’anni.

Tutti elementi che sono entrati nelle vite di tutti. Per qualcuno solo di striscio, ma i resti e del loro passaggio sono comunque rimasti evidenti.

Ma c’è di più. Per quelli della nostra generazione ci sono altri elementi da non sottovalutare. Questi “elementi” possono entrare in delle sfere rosse e bianche dopo essere stati rimpiccioliti. Mi riferisco proprio a loro. Proprio ai Pokémon!

Quante ore passate a giocare col Nintendo, con le carte, con le figurine, cercando di rivivere le avventure di Ash e Pikachu! Quante ore passate il pomeriggio (prima di uscire per fare ciò di cui prima) a seguire la storia dei nostri eroi grazie all’anime! E quante ore passate a vedere e a rivedere i film! La cassetta di Mewtwo contro Mew (o Mewtwo colpisce ancora) l’ho letteralmente consumata! Fu l’ultima videocassetta che vidi prima dell’eliminazione definitiva del videoregistratore. Un onore che si è totalmente meritata.

Ecco. In quella videocassetta c’è una scena, quella scena, che ha segnato tutti noi. Una scena che al solo pensiero risveglia nello strato più profondo del nostro subconscio le emozioni più profonde. Una scena dalla poesia unica. Una scena meravigliosa.

Dopo che Mewtwo ha clonato tutti i Pokémon rapiti ai migliori allenatori del mondo decide di farli scontrare per dimostrare la superiorità dei cloni sugli originali. In questo scontro fratricida fa capolino anche Mew, da cui deriva il DNA utilizzato per creare in laboratorio Mewtwo.

I Pokémon combattono tra di loro fino all’ultimo sangue. Squirtle contro Squirtle. Gyarados contro Gyarados. Charizard contro Charizard. Tra questi anche Pikachu è sfidato dal suo clone. Solo che lui resiste e non combatte. Preferisce subire pur di non partecipare a questa follia. La scena che si presenta davanti agli occhi di Ash e degli altri presenti è di una durezza estrema, a qualsiasi età la si guardi.

La crudezza dello scontro sconcerta tutti i presenti.

 

“Non dovrebbero combattere così! Non dovrebbero farlo! Non c’è ragione! Cosa possono ottenere?”

“Nient’altro… che dolore”

 

 

 

 

“Questa è la prova che battersi è sbagliato”

 

 

 

Persino Jessie e James del Team Rocket sono spinti a rivedere i loro obbiettivi.

 

“Ero disposto a creare guai, ma non tutto questo!”

“Sottoscrivo e non contesto…”

“Ora capisco quant’è sbagliato volersi fare del male”

 

 

Ma forse la lezione più grande ci arriva proprio da un Pokémon. Meowth non combatte col suo omologo -che preferisce leccarsi la zampa- e guardando con lui verso il cielo proclama una profonda verità, troppo spesso dimenticata, soprattutto nella vita reale.

 

“Abbiamo tante cose in comune: la stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse, se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno chissà…”

 

 

 

Nel frattempo lo scontro tra gli altri Pokémon continua e Ash decide di intervenire. Si lancia così tra Mew e Mewtwo rimanendo però pietrificato. È morto. E qui si ha la scena più straziante di sempre. Ancora oggi non riesco a contenere le lacrime. Pikachu cerca di risvegliare Ash con l’elettroshock, dando fondo a tutte le sue energie. E a tutte le sue lacrime.

Sono le lacrime di Pikachu, e degli altri Pokémon che nel frattempo hanno smesso di combattersi, a far rivivere Ash. È una scena fortemente suggestiva, e di una grande profondità poetica.

Anche Mewtwo, il cattivo, si accorge dell’inutilità dello scontro e di quanto male inutile abbia commesso.

“ Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita che stabilisce chi sei.”

Con queste sagge parole vi saluto. Vi lascio alla vostra quotidianità, consapevole del fatto che appena ne avrete la possibilità rivedrete di nuovo questo meraviglioso film.