[der Zweifel] Pillole di Sollima

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Vista l’uscita della prima puntata della “Suburra”, poniamo l’attenzione sulla figura del regista Stefano Sollima. Visto il successo avuto dal film, mi voglio soffermare in generale su quegli elementi chiave atti a renderlo un grande artista. Infatti “ACAB – All Cops Are Bastards” e “Suburra” sono due grandi film e tutti e due sono interamente di produzione italiana. Da anni stiamo assistendo al ritorno in voga del gangster movie italiano e il poliziesco e con una faccia, molto più violenta ma così accattivante e soddisfacente che qualcuno ne ha fatto un marchio di fabbrica. E proprio Sollima, assieme ad altri come Tullio Giordana, Michele Placido, rientra tra i fautori del nuovo genere che impazza soprattutto tra i giovani. A differenza di altri registi del momento, tuttavia, Sollima non è propriamente un regista da sala. La serie TV ce l’ha nel sangue.

 Suo padre, Sergio Sollima, firmò la regia di tutti gli episodi della serie Sandokan, il noto personaggio nato dalla penna di Salgari. Perciò, il giovane Sollima crebbe circondato da set e dalla dura lavorazione della post produzione. Un grande lavoro eccezionalmente per il piccolo schermo. Sicuramente fu questa la prima esperienza a spingerlo a diventare un regista televisivo. Prima di raggiungere il successo, passano anni di gavetta. Miniserie familiari come “Un posto al sole”, “La Squadra” o “Ho sposato un calciatore” che lo aiutano a farsi le ossa in quella branca dell’industria filmica. Saranno i primi documentari girati in zone di guerra a portarlo a stare attento ad ogni dettaglio, specialmente a partire dal 2008, anno in cui inizia la produzione della celebre serie televisiva “Romanzo Criminale”, tratta dal romanzo di Giancarlo de Cataldo.

 

 

Dopo il film omonimo girato dal collega Placido, Sollima s’imbatte in un’opera che segnerà per sempre la sua carriera e il gusto degli spettatori. Seguendo l’orma dei registi del passato, vengono ingaggiati totalmente attori inesperti e presi dalla strada. Una sorta di nuovo Neorealismo italico che ricorda lo stile di quei primi artigiani del cinema nostrano passando anche per Pier Paolo Pasolini; nella serie appare anche Ninetto Davoli, noto attore nei film del regista bolognese. Un vero ritorno alle origini che si dimostrerà, anche per i lavori successivi, un punto forte per la costruzione delle scene e la direzione degli attori. Una capacità incline a entrare in una rappresentazione reale e alienante, quella della banda, dei sobborghi cittadini e del linguaggio volgare della strada. Non c’è bisogno di troppi merletti per descrivere la storia; quasi tutti i più accaniti fan ne conoscono ogni battuta a memoria, diventando col tempo dei tormentoni tra i giovani, che hanno seguito con ansia le avventure del Libanese, del Dandi, del Freddo e di altri. Il duo comico romano “Lillo & Greg” ne danno un umoristico e divertente omaggio nella web series “Pupazzo criminale”, dove i personaggi in carne ed ossa del romanzo, del film e della serie sono sostituiti da dei pupazzi rozzi e criminali. I “The Pills” fanno lo stesso in un loro episodio intitolato “la banda de Roma Sud” in cui i protagonisti Luca, Mattia, Matteo e Luigi vestono i panni dei principali personaggi della serie. Un film televisivo, o meglio una serie TV, da maggiore spazio a tutti quegli elementi e caratteristiche che poi andrebbero persi in una mise en scene cinematografica.

Ecco perciò che nel panorama artistico di Sollima arriva la possibilità di ingrandire un po’ la sua fama e l’esperienza del primo successo. Inizia infatti nel 2012 a dirigere la serie televisiva “Gomorra – la serie”, ispirata al romanzo di Roberto Saviano e al film di Matteo Garrone. Anche in questo frangente, le storie cruente e disperate del quartiere malavitoso e malfamato di Scampia entra in maniera ancora più fitta e incisiva nell’immaginario collettivo. Si viaggia passo dopo passo accanto alle vicende del boss camorrista Pietro Savastano e del figlio Genny, della vita privata e criminale di Ciro di Marzio. E anche in questo caso non mancheranno certo parodie. “Jackal” gruppo comico napoletano dedica alcune puntante del loro format a scimmiottare i personaggi di “Gomorra – la serie”. Le varie stagioni della serie proseguono fino al 2016 e ora è in arrivo pure la terza, ottenendo un grande successo anche fuori dallo stivale.

Tra il 2014 e il 2016 ha modo di girare due film di grande rilevanza, che seguono un po’ quel filone di sangue e bande criminali organizzate viste nei lavori precedenti. “ACAB”, sicuramente no, ma “Suburra” segue le orme e non tradisce il pubblico. Va quindi data un’importanza enorme al regista romano, il quale ha subito affermato di voler girare una serie televisiva basata sul testo di Saviano Zero Zero Zero e che, quasi sicuramente, firmerà lui stesso la regia del sequel del film di Denis Villeneuve “Sicario” del 2015. Un modo anche per lui per sbarcare finalmente a Hollywood. Che dire di più? Stefano Sollima è spettacolo sia televisivo che cinematografico. Per la particolarità dei temi affrontati nelle sue opere, si potrebbe con facilità soprannominarlo come “lo Scorsese” italiano o il “Quentin Tarantino della serie italiana”.