Dylan Dog #387 – Che Regni Il Caos | Recensione

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Dylan Dog

Era il Settembre del 2014 e con il numero 337 della sua testata regolare Spazio Profondo,  per Dylan Dog cominciava quella che il suo nuovo curatore, Roberto Recchioni, descriveva come una vera e propria nuova vita. Da lì a breve il più famoso inquilino di Craven Road avrebbe fatto i conti con nuovi nemici e nuovi alleati. Dylan avrebbe dovuto conoscere John Ghost, un imprenditore senza scrupoli e nuova nemesi dell’Old Boy di casa Bonelli, avrebbe dovuto lasciar andare in pensione il buon vecchio Ispettore Bloch, ma sopratutto avrebbe dovuto vivere, per così dire, delle avventure più lunghe e dilatate su più numeri, come a formare dei veri e propri archi narrativi in pieno stile comic U.S.A.. Detto, fatto! I quattro anni di gestione Recchioni c’hanno regalato questo ed altro! Tra cui il ritorno di Tiziano Sclavi, una storia scritta da Dario Argento, lo straordinario albo 361 Mater Dolorosa, gli eventi legati ai trent’anni di Dylan Dog, il cambio di copertinista, ecc… Quattro anni di buona gestione e di sperimentazione graduale unita ad un legame ancora forte con le tradizioni del personaggio. Il cambiamento più grosso infatti promesso dal neo-curatore ai tempi del suo insediamento fu proprio quello delle lunghe saghe e proprio per il grande impatto e stravolgimento che un’introduzione del genere avrebbe rappresentato per la testata e per i lettori, che Recchioni non aveva ancora avuto modo di presentare al pubblico una tale innovazione prima d’ora.

Come già scritto sopra, sono passati quattro anni dall’inizio della gestione Recchioni di Dylan Dog e i tempi sono ormai evidentemente maturi per l’inizio della prima grande saga dell’indagatore dell’incubo, ovvero Il ciclo della meteora, una sorta di grande arco narrativo che si dipanerà per tutto il 2019 dell’indagatore dell’incubo e che avrà al centro della narrazione l’avvicinamento alla Terra da parte appunto di una gigantesca e ovviamente pericolosissima meteora. Il ciclo della meteora si concluderà con il numero #399 e aprirà il sipario sul famigerato numero #400.

Che Regni Il Caos è il primo numero del sopracitato ciclo della meteora. Scritto da Roberto Recchioni (il quale però non scriverà tutti i numeri della saga) e disegnato da Leomacs e Marco Nizzoli, il numero 387 della testata regolare di Dylan Dog è un numero molto particolare, bizzarro quasi. La storia è estremamente semplice e vede Dylan dover lottare (letteralmente) contro un’orda di mostri, pazzi e violenti che, spinti dal solito John Ghost, mirano a portare il caos in tutto il Regno Unito.

Quella che all’apparenza sembra una storia semplice e volendo anche banale (per non dire proprio brutta) è in realtà solo l’introduzione all’altra faccia di questa vicenda, ovvero a quella dedicata più all’indagine dell’ignoto e al confronto tra Dylan e il vero orrore e i veri mostri, in pienissimo stile Tiziano Sclavi insomma. L’incontro tra questi due elementi, ovvero una prima parte della storia molto banale e “ignorante” e la seconda, molto più intensa, paradossale e grottesca da origine a un albo che come descritto qualche rigo sopra, è bizzarro, nell’accezione più positiva possibile.

Senza assolutamente spoilerare nulla, è possibile dire che il piano di John Ghost in questo numero consista nel creare il caos e mettere Dylan al centro di tale caos, ed è solo grazie alla cura e all’abilità nella sceneggiatura che il caos che scuote la vita del nostro indagatore dell’incubo arriva per riflesso a scuotere con ancor più forza le pagine che il lettore ha tra le mani, consegnandogli un Dylan che potrebbe quasi non piacergli nella prima parte della storia.

Le due anime così diverse del numero 387 si notano poi anche nel comparto grafico dell’albo, merito dei disegni di Leomacs e Marco Nizzoli. Leomacs sporca e imbruttisce le sue tavole di quanti più schizzi di china possibile e rende omaggio con il suo tratto ruvido ma preciso e non privo di dettagli a tutte le citazioni rock di cui la storia è pregna (oltre a quelle relative a precedenti storie e personaggi del passato di Dylan). Marco Nizzoli invece tratteggia un Dylan Dog più cupo e misterioso, ma al contempo splendente in alcuni suoi piccoli-grandi gesti. Da elogiare entrambi poi per le meravigliose e inaspettate splash-page che impreziosiscono non poco l’albo.

In definitiva Dylan Dog #387 – Che Regni Il Caos è un numero classico mascherato da novità, ma anche una novità mascherata da classico. Un bel succo di elementi fondamentali del personaggio e allo stesso tempo una necessaria e vitale sperimentazione. Leggere “Continua” piuttosto che il solito “Fine” all’ultima pagina siamo sicuri sarà stata una piccola emozione per tutti i fan dell’Old Boy e noi in redazione non vediamo l’ora di vedere come procederà e dove andrà a parare questo tanto atteso quanto temuto ciclo della meteora.

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