Evan Rachel Wood ricorda ai fan della passata accusa di stupro rivolta al defunto Kobe Bryant

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Evan Rachel Wood

La nota attivista e attrice di Westworld Evan Rachel Wood ha voluto dire la sua in seguito alla drammatica e scioccante morte della leggenda dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant, avvenuta ieri pomeriggio in seguito ad un tragico incidente in elicottero. L’attrice ha voluto ricordare, con un tweet abbastanza fuori luogo, le passate accuse di molestie sessuali e stupro rivolte verso Bryant. Tutto questo ad appena poche ore di distanza dal triste incidente che ha strappato le povere vite del celebre cestista e della sua povera figlia Gianna Bryant.

Quello che è successo è tragico. Sono affranta per la famiglia di Kobe,” scrive la Wood in un tweet. “È stato un eroe dello sport. Ma era anche uno stupratore. Queste due sono realtà che possono coesistere.

L’attrice pubblica il messaggio due volte. Il suo tweet originale non includeva la frase “Quello che è successo è tragico,” parte che ha aggiunto solamente nel suo secondo tweet.

Evan Rachel Wood, che ha apertamente dichiarato di essere stata lei stessa molestata in passato, ha inoltre pubblicato un link ad un articolo del 2016 riguardanti le accuse di stupro collegate a Bryant. Tweet anch’esso prontamente rimosso.

L’attrice si riferiva al caso del 2003, in cui una diciannovenne accusò Bryant di molestie sessuali. Una settimana prima dell’inizio del processo la vittima si rifiutò di andare a testimoniare, facendo così cadere ogni accusa.

Il tweet dell’attrice è stato immediatamente bersagliato da critiche e considerato di pessimo gusto, oltre che irrispettoso nei confronti di Bryant e della sua famiglia.

Abbi un po’ d’empatia!”, “Un’intera famiglia è a pezzi. Una moglie ha perso suo marito. Quando non si ha nulla di carino da dire è meglio restare in silenzio.” oppure ancora “Parliamo di gente che è morta qui, non è il caso di uscirsene con cose del genere.”, o “Una madre ha appena perso sua figlia e suo marito. Abbi del c***o di rispetto.”.

Questi sono solo alcuni degli innumerevoli messaggi ricevuti in risposta.

Una vergognosa parentesi umana in un drammatico, quanto inaspettato, episodio che ha privato il mondo dello sport di una leggenda che non dimenticherà mai.

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