Frozen II: Il Segreto Di Arendelle | I registi e i doppiatori italiani a Roma

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Frozen II: Il Segreto di Arendelle

Dopo aver assistito all’anteprima stampa del nuovo capitolo di Frozen, Frozen II: Il Segreto di Arendelle, grazie a Disney Italia, abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla conferenza stampa del film durante la quale erano presenti i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e alcuni dei doppiatori italiani come: Serena Rossi (Anna), Enrico Brignano (Olaf) e la voce della versione italiana della colonna sonora italiana “Nell’IgnotoGiuliano Sangiorgi, front man del gruppo Negramaro. Frozen II: Il Segreto di Arendelle, sarà nei cinema italiani a partire dal 27 novembre 2019. Di seguito alcune curiosità che sono emerse durante la conversazione con i giornalisti.

Frozen II

Dopo il primo Frozen, che ha segnato la storia dell’animazione, quando vi è venuto in mente di girare Frozen II?

 Jennifer Lee: Abbiamo deciso di continuare la storia perché amiamo davvero tantissimo i personaggi che abbiamo creato, e sentivamo il bisogno di dare alcune risposte che non erano state date. Abbiamo aggiunto quello che sentivamo necessario per lo sviluppo della storia, volevamo vedere il rapporto di sorellanza farsi ancora più forte e volevamo vedere come sarebbero cresciute le nostre protagoniste.

Chris Buck: Anche la musica ha avuto un ruolo fondamentale. Abbiamo trattato questo sequel quasi come fosse il secondo atto di un musical di Broadway. Le canzoni si sono fatte molto più divertenti e profonde.

Peter Del Vecho: Anna ed Elsa sono cresciute e volevamo vedere il loro cambiamento, quindi si era necessario.

Che lavoro avete fatto sui costumi? Quali stilisti avete consultato per rendere splendidi i costumi di Anna ed Elsa?

 Chris Buck: Abbiamo avuto dei designer davvero incredibili. E’ stato chiamato alla produzione uno stilista come Marciano insieme ad altri due costumisti. Sono stati prodotti davvero moltissimi nuovi costumi. Elsa aveva addirittura quattro costumi per ogni versione del suo abito. Con questi volevamo già da subito far comprendere quanto le nostre protagoniste fossero cresciute.

Sign.ra Lee tante bambini hanno un poster di Elsa e Anna nelle loro camerette. Come crede che le sue eroine siano diventate degli idoli per le nuove generazioni?

 Jennifer Lee: Io credo che i personaggi della Disney siano da sempre fonte di ispirazione. Per me lo era Cenerentola e per i bambini di oggi come mia figlia lo sono Anna ed Elsa. I tempi sono cambiati, e io sono felice di far parte di questo cambiamento. Spero che Frozen II continui ancora una volta questo cambiamento.

Sign.ra Lee, oltre ad essere la regista di Frozen lei è il nuovo capo dell’animazione Disney. Com’è vestire questo ruolo e soprattutto quali sono i suoi rapporti con John Lasseter?

Jennifer Lee: John è stato fondamentale. Ha messo insieme un gran numero di registi e questo gruppo si è aiutato a vicenda per creare davvero delle bellissime cose. John è stato sicuramente una guida per tutti noi, ci ha messo insieme.

Il successo di Frozen cavalca l’ondata del movimento #MeToo e molte opere d’animazione sembrano essere più avanti di alcuni film veri e propri. Potete darci un vostro parere sulla questione?

 Jennifer Lee: Io credo che l’animazione sia uno dei migliori medium nonché il mio preferito. Con l’animazione è possibile trasportare quello che succede realmente nel nostro mondo, in un altro tipo di mondo fantastico. Anna ed Elsa sono la rappresentazione di un amore tra sorelle, ma anche un amore tra donne, creano un legame davvero forte. In più la loro storia è adatta e perfetta per qualsiasi tipo di pubblico bambini e bambine. Quello che viene mostrato non serve per educare, ma aiuta a fare una propria scelta e aiuta a comprendere ciò che è giusto o sbagliato. Aiutano a non arrendersi.

Il film ha dei temi molto densi e complessi come genocidio, convivenza, amore e morte. Quando avete deciso di costruire una trama cosi complessa?

 Chris Buck: Abbiamo voluto osservare il mondo e ci siamo resi conto che c’è davvero tanto da raccontare li fuori. Abbiamo visto che ci sono davvero tante cose con le quali i nostri figli si dovranno confrontarsi. Abbiamo parlato tanto e abbiamo voluto portare l’attualità nella nostra storia in modo che vedendo e rivedendo il film i più piccoli possano comprendere ciò che li circonda.

Peter Del Vecho: Ciò che dicono Anna ed Elsa sono conversazioni reali. Non hanno la verità in mano, il tutto rende il film ancora più credibile.

Jennifer Lee: Per noi è stato importante creare dei dialoghi e delle conversazioni che si possano perfettamente adattare alla realtà. Abbiamo approfondito argomenti attuali e reali e questo è stato l’importante.

Serena, Enrico, Giuliano, come siete entrati in questo universo e siete felici di farne parte?

 Serena Rossi: Questa è una grande possibilità che ci è stata data per una seconda volta. Io da donna sono felice di raccontare una storia così. La cosa che mi commuove è che l’amore può veramente salvarci. È bello interrogarsi sul proprio passato per capire chi siamo davvero. Noi che siamo attori e non siamo doppiatori siamo stati all’inizio intimoriti da questa opportunità, ma ci ha davvero emozionato e sconvolto. Ci abbiamo creduto davvero tanto.

Enrico Brignano: Sono entrato nel doppiaggio del film quasi per caso. Avevo avuto altre piccole esperienze ma ero lontano da questo mondo. Quando mi hanno chiesto di doppiare un pupazzo di nevo ero abbastanza scettico soprattutto perché, dopo aver cantato e doppiato, il mio lavoro sarebbe stato preso e portato in America per essere ascoltato dagli americani. Quindi avevo un po’ di timore, ma l’ho fatto. Quando ho vinto il privino ho esultato. Non mi ero reso conto di quanto emotivamente mi avrebbe colpito. La nascita di mia figlia Martina mi ha aiutato, e il doppiaggio l’ho visto come una sfida. Dovevo farlo per mia figlia. Ora lei sta vedendo Frozen uno per la prima volta e ogni volta che sente la mia voce gioisce tanto da cercare su Google “Brignano Olaf” quasi come fosse il mio secondo nome. Per me quindi tornare a doppiare questo personaggio è stato devastante psicologicamente, sono emozionato e onorato di essere tornato. Quando abbiamo visto il film in anteprima siamo rimasti davvero colpiti e scioccati, non ci sentivamo in gradi di farlo tanto fosse perfetto e bellissimo. Frozen II non è pensato per i bambini, ma per noi bambini adulti che dobbiamo ricordare chi siamo e da dove veniamo. Sono orgoglioso, emozionato e onorato di poterlo vedere adesso con mia figlia.

Giuliano Sangiorgi: Ho fatto questo percorso per amore e per vendetta. Per amore perché anche io ho una piccola bambina che ha fatto da poco un anno, e quando vedrà Frozen, soprattutto il secondo, dovrà pensare che suo padre ha davvero fatto quel film, dovrà esserne fiera, dovrà dirlo a tutti. La vendetta è più antica perché risale al primo Frozen. Con mia nipote facevamo dei lunghi viaggi in macchina e ascoltavamo per ore e ore la colonna sonora del film, era estenuante. Ora mi vendico con i miei colleghi che dovranno ascoltare la mia voce per chi sa quante mila volte.

Gli effetti speciali del film sono strabilianti, la Disney ci ha abituato a questo. Volete soffermarvi su questo aspetto?

 Peter Del Vecho: Gli effetti sono venuti in nostro soccorso per aiutarci a rendere il tutto ancora più vero e reale. È stato un lavoro enorme per tutta la troupe. Abbiamo inserito tantissimi elementi come il cavallo d’acqua, lo spirito del vento e molti altri che non sarebbero mai stati possibili senza l’aiuto dei nostri collaboratori.

Jennifer Lee: Qualsiasi cosa noi desiderassimo, Peter ci ha dato il consenso per inserirla. Sembrava tutto così facile e il risultato è stato davvero soddisfacente.

Si era parlata di una possibile storia d’amore omosessuale di Elsa. E’ stata davvero presa in considerazione l’idea? La vedremo in Frozen 3?

 Jennifer Lee: Per noi Elsa è un personaggio davvero profondo e con questo secondo film ci è stata data ancora una volta la possibilità di approfondire il personaggio. Per noi non ci sono limiti alle relazioni umane. Il focus però è sul rapporto tra sorelle, sul peso del regno sulle sue spalle e sulla comprensione dell’enorme potere che lei ha. Ancora una volta quello che per noi è importante è il focus sulla sorellanza.

Come mai c’è una minoranza di personaggi maschili?

 Chris Buck: Non c’è una minoranza. I personaggi maschili in Frozen II: Il Segreto di Arendelle ci sono, ma sono di supporto. Il focus è ovviamente su Anna ed Elsa, sono loro le protagoniste e noi seguiamo il loro viaggio. I personaggi maschili aiutano e supportano le loro azioni e le loro scelte. In questo capitolo hanno anche dei momenti musicali davvero eccezionali. Credo che ci siano davvero dei forti personaggi maschili.

 Jennifer Lee: Tutti gli uomini sono eroi nel nostro film. Supportano e aiutano come ha detto Chris.

Alcuni temi trattati potrebbero forse essere un po’ troppo pesanti per dei bambini?

 Jennifer Lee: Io credo che i bambini quando vedono un prodotto riescono a capire l’insieme comprendendo quella che è l’idea generale. Sta poi all’adulto spiegare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. I babbini si rivedono in Anna ed Elsa e si chiedono “come posso anche io aiutare a salvare il mondo?”.

C’è la possibilità di vedere nel prossimo futuro un Frozen 3?

 Enrico Brigano: Secondo me si, si tutta la vita.

Peter Del Vecho: Ne abbiamo parlato molto, ma abbiamo terminato Frozen II solo poche settimane fa, quindi è ancora un po’ presto per rispondere a questa domanda. Fare film non è come correre una maratona. Ora siamo felici di aver concluso questo capitolo. Ora abbiamo bisogno di ricaricarci e di tornare ancora una volta ad amare questi personaggi.

Frozen II: Il Segreto di Arendelle sarà nei cinema italiani a partire dal 27 novembre 2019. Di seguito il trailer italiano del film:

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