Gerry Conway, co-creatore del Punitore, parla del perché il teschio è diventato così iconico per i militari

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Gerry Conway, co-creatore del Punitore della Marvel ha parlato dell’uso dell’iconico logo del teschio del personaggio da parte delle forze dell’ordine e dei militari.

“Non penso sia una cosa fantastica. Ma posso capirne il perché sai. Il Punitore era un veterano ed un cecchino in Vietnam, e nella sua versione aggiornata era un veterano della guerra in Iraq. Quindi, ha senso che qualcuno che lavora in quel mondo, un soldato, ci si possa rivedere.”

ha detto Conway parlando di come la popolarità del logo del Punitore derivi dall’uso che Chris Kyle, un navi seal di fama ne ha fatto durante la guerra in Iraq.

Kyle, la cui storia è stata raccontata in un film, American Sniper, è il cecchino con più uccisioni confermate sia passato che presente e nel film così come nel libro da cui è tratto spiegava che lui e la sua unità hanno preso il logo del Punitore come mascotte.

“Pensavamo tutti che quello che faceva fosse giusto. Metteva a posto i conti. Uccideva i cattivi. Era temuto da chi faceva del male. Abbiamo messo il logo del Punitore un pò ovuque sulle nostre attrezzature e mezzi. E anche sugli edifici. Volevamo che la gente sapesse che eravamo lì e che eravamo pronti per loro.”

aveva scritto Kyle.

Ma nonostante Conway abbia capito il motivo dietro all’attaccamento delle truppe in Iraq al personaggio, non riesce ad empatizzare con i poliziotti che ne usano il simbolo, soprattutto quelli del movimento Blue Lives Matter che ne hanno adoptato pienamente il simbolo. D’altronde Frank Castle è un personaggio che sin dalla sua creazione è sempre stato al di fuori della legge, un antieroe, che portava a casa il risultato ma con violenza inaudita.

“Per definizione è il contrario di quello che loro rappresentano, capite? E’ qualcuno che è al di fuori della legge e prende la legge nelle sue mani. Quindi, se prendono il logo del Punitore e lo usano come loro, stanno dicendo al mondo che sono fuorilegge, che sono dei criminali e sono nemici della società. Vogliono davvero trasmettere quello?”

Ha detto Conway in merito proprio alla questione nel 2020.

Conway è sempre stato in prima linea cercando di riportare il logo del Punitore dove doveva stare nei fumetti, anche con il suo movimento “Skull for Justice” che vedeva degli artisti disegnare vari loghi del Punitore in numerosi colori su magliette.

“Per troppo tempo questo simbolo è stato associato ad un personaggio che ho creato ed è stato cooptato da forze dell’ordine che opprimevano gli afroamericani. Questo personaggio e questo simbolo non è mai stato inteso per essere un simbolo dell’oppressore. Questo è un fallimento sistemico del sistema della giustizia. E’ tempo di reclamare questo simbolo per una giustizia uguale per tutti e per il Black Lives Matter.”

Fonte: CBR

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