Venerdì 3 Aprile arriva su Netflix la quarta parte de La Casa di Carta, la serie originale spagnola di grande successo creata da Álex Pina. Grazie a Netflix abbiamo avuto la possibilità di visionare in anteprima i primi 5 episodi di questa quarta parte così da potervi dare il nostro parere in attesa della recensione completa.

La casa di cartaMa prima di iniziare, dove eravamo rimasti? La terza parte si è aperta con la cattura di Rio da parte dei servizi segreti spagnoli. Il Professore, contattato da Tokyo, decide dunque di rimettere in piedi la banda con alcune new entry, per mettere in atto un nuovo colpo con l’obbiettivo di liberare il compagno. Dopo aver rapinato la zecca di stato, la banda dei Dalì si appresta ad attuare il piano escogitato anni prima da Martín (che prederà il nome di Palermo), amico del Professore e Berlino, ovvero quello di rapinare la Riserva Nazionale della Banca di Spagna con l’obbiettivo di rubare le novanta tonnellate d’oro 24 carati. La banda riesce ad introdursi nella banca ma sin da subito il piano inizia ad andare a rotoli e Palermo resta ferito ad un occhio. Sfruttando i segreti di stato custoditi nella banca, il Professore e Lisbona (il nome in codice dell’ispettore Raquel Murillo) riescono a scambiare 40 ostaggi in cambio di Rio ma, mentre lo scambio avviene, Arturo Román, ex-direttore della zecca di stato, si introduce nella banca con l’obbiettivo di mandare in fumo il piano della Banda. Il Professore e Lisbona vengono scoperti e, nella fuga, la Murillo viene catturata. Nel mentre, nella Banca, Nairobi viene colpita al petto da un cecchino.

La Casa di Carta Parte 4 riparte proprio da qui. Il Professore è convinto che Lisbona sia stata giustiziata, Rio e Tokyo sono ai ferri corti e Nairobi lotta tra la vita e la morte. La banda sta affrontando uno dei momenti più difficili di sempre e la presenza di un nemico tra i suoi stessi ranghi ostacola seriamente la riuscita del colpo.

Dopo la guerra su più fronti vista nella terza parte, ora tra il Professore, assetato di vendetta, e la polizia si instaura una guerra fredda che permetterà alla serie di rallentare, rendendola, per quanto possibile, più introspettiva, analizzando più approfonditamente il rapporto tra i personaggi, la loro psicologia e i loro traumi che li porteranno a determinate reazioni nel corso della stagione. Questo però senza dimenticare l’azione che esplode dirompente nella quarta puntata e che, molto probabilmente, caratterizzerà anche le puntate conclusive della serie.

Anche se vige una guerra fredda tra la Banda e la polizia, la parola d’ordine di questa quarta parte è caos. Nelle prime due parti (che compongono la prima stagione narrativa), se pur con qualche intoppo, il piano del Professore era andato liscio, fin troppo liscio. Il Professore era sempre un passo avanti alla polizia, riuscendo sempre a prevenire e sfruttare a suo favore le mosse dei suoi avversari. Ora invece si trova a fronteggiare dei nemici molto più temibili, freddi, calcolatori, e soprattutto senza scrupoli. Nella terza avevamo la spietata ispettrice della polizia Alicia Sierra, vecchia conoscenza di Raquel Murillo, mentre in questa quarta parte si unisce a lei un’altro personaggio, un agente del caos (come viene definito nella serie), che invisibile come un fantasma inizierà a dare la caccia ai membri della banda con un solo obbiettivo, eliminarli tutti. È caos anche tra i membri della banda, che lentamente inizieranno a dubitare l’uno dell’altro, tentando a più riprese di sovvertire il potere interno in assenza del Professore.

La casa di cartaCome nelle scorse stagioni, anche in questa quarta non possono mancare i flashback utilizzati come sempre per approfondire il passato di alcuni personaggi, introdurne dei nuovi e far luce su alcune fasi del piano. Ampio è lo spazio riservano al personaggio di Berlino in queste sequenze, anche se spesso risulta un mero stratagemma per riportare on screen un personaggio amato dai fan vista la sua morte nel finale della seconda stagione. Alcuni flashback, uniti ad alcuni momenti “introspettivi” delle prime puntate di questa parte, fanno però riemergere i lati più da soap opera della serie, intrighi, gelosie, amori, tradimenti e momenti di leggerezza che sì aiutano a spezzare la tensione delle vicende ambientate nella banca, ma al tempo stesso cozzano con il lato più claustrofobico della serie. Nulla di nuovo però sul piatto, questa alternanza è stata da sempre la forza e da debolezza della serie, non è dunque una novità, ma va pur sempre segnalata.

In definitiva, la quarta parte de La Casa di Carta risulta molto più convincente della precedente, riuscendo a stupire ed ingannare lo spettatore a più riprese. Insomma, una quarta parte in linea con le prime 2, nella speranza di avere un finale meno da telenovela rispetto a quello della prima stagione narrativa (dunque della seconda parte). Che amiate o odiate La Casa di Carta, se siete arrivati a questo punto non potete farvi sfuggire per nulla al mondo la quarta parte.

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