Lanterna Verde – Terra Uno 1 di Corinna Bechko e Gabriel Hardman | Recensione

0

Con la linea editoriale Earth One, la DC Comics decise, qualche anno fa, di rivedere le origini di due personaggi fra i più iconici della propria mitologia, ovvero Superman e Batman, dando modo a scrittori affermati come Geoff Johns e J.M. Strackzinsky di plasmarne le genesi. Più di recente, anche Grant Morrison ha potuto rivisitare la nascita di Wonder Woman, e ora la coppia formata da Corinna Bechko e Gabriel Hardman riscrivono la nascita della Lanterna Verde più celebre del corpo, Hal Jordan.

Su questa “Terra Uno”, realtà alternativa in cui gli eroi DC stanno muovendo i loro primissimi passi, Hal non è un pilota di aerei come il proprio padre: divenuto astronauta per amore dello spazio, Jordan ora è invece un ricercatore di asteroidi, lavorando sempre per la Ferris. Proprio durante una di queste esplorazioni, ritrova una nave spaziale vecchia di decine di anni; al suo interno, insieme ad un alieno morto e ad un robot apparentemente distrutto, Hal trova anche un misterioso artefatto: un anello che sprigiona una luce verde. Mano a mano, davanti a lui si dispiega la leggenda delle Lanterne Verdi, corpo di polizia spaziale sparito nel nulla, che ha sempre fatto della speranza il suo stendardo, speranza che ora sembra essere incarnata proprio dallo stesso Hal.

Come detto prima, rivedendo le origini dei principali eroi DC, con l’approccio “Terra Uno” gli scrittori hanno modo di renderle anche più appetibili per il pubblico di oggi, o, magari, aiutando chi vorrebbe approcciarsi ad un determinato personaggio (personalmente, mi sento di consigliare proprio a chi si approccia a queste letture per la prima volta di approfondire ulteriormente, una volta concluse, i background dei personaggi principali). Facendo ciò però, le loro genesi originali non vengono affatto tradite, in quanto vengono mantenuti i capisaldi che le hanno rese celebri. Nel caso di Lanterna Verde, ritroviamo Oa e i suoi Guardiani; rivediamo l’addestramento di Hal sotto la guida di Kilowog (seppur avvenga in maniera differente da quanto ci ricordavamo), e anche i Manhunter.

Il tutto, però, viene appunto proposto con soluzioni differenti. Viene anche a mancare la patina da fumetto supereroistico classico, preferendo approcci più semplici: ad esempio, viene a mancare il giuramento delle Lanterne ogni volta che Hal si trasforma, insieme anche alla divisa tipica del corpo. Gli stessi costrutti creati grazie agli anelli sono pochissimi, e molto meno complessi e strampalati rispetto a quelli usati solitamente, sostituiti da emanazioni, lampi e raggi: dimenticatevi quindi dei mitragliatori, dei guantoni da boxe giganti e delle asfaltatrici verdi. Trattandosi di una serie, e non di un singolo volume, la conclusione di questo primo capitolo rimane aperta, mostrando di sfuggita altri personaggi che, chi conosce bene la mitologia delle Lanterne, saprà determinanti per il futuro del Corpo. Lo stesso approccio viene riportato anche nell’aspetto grafico del volume, grazie allo stile tendente molto al realismo, soprattutto nella rappresentazione dei visi dei personaggi, anche quelli alieni, rendendoli stranamente reali.

Il trattamento Terra Uno riservato a Hal Jordan e al corpo delle Lanterne risulta vincente, scrollando loro di dosso un po’ di polvere dagli anelli smeraldo e dando nuova linfa alle loro origini. Aggiungerei anche che sembrerebbe un titolo perfetto da essere adattato per il cinema: se solo fosse uscito qualche anno fa, sicuramente ricorderemmo la pellicola del 2011 con più piacere. Ryan Reynolds compreso.

[amazon_link asins=’8833048594,8893514893,8866917060,8869714047,886691603X,8866916013,8868737043,886873821X,889351611X’ template=’ProductCarousel’ store=’falcon93hid0c-21′ marketplace=’IT’ link_id=’211c8195-a431-4b17-ab1e-cd44420c82f9′]