Ludwig B di Osamu Tezuka – Osamushi Collection | Recensione

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Ludwig B

Oggi vi parliamo di “Ludwig B”, inedito uscito per la Osamushi Collection pubblicato da J-Pop.
Osamu Tezuka (1928-1989) in gioventù venne chiamato col soprannome di Osamushi (da cui prende il nome la collana), fu l’inventore dello story manga e del primo anime;  in seguito alla vastità e qualità delle sue produzioni venne e viene tuttora considerato e soprannominato il Dio dei manga. Tezuka nel 1987 pubblica la parte relativa alla giovinezza di Beethoven, l’opera sarebbe dovuta durare anni e coprire tutta la vita del musicista ma purtroppo nel 1989 sopraggiunge la morte del mangaka; nonostante si noti chiaramente l’incompiutezza dell’opera noi consideriamo questo volume un pezzo che merita assolutamente la lettura per un appassionato di questi due geni e non. Anche stavolta Tezuka non cade nella banalità, infatti non fa una semplice biografia di Beethoven, ma inserisce personaggi e fatti per romanzare il tutto, senza dimenticarsi di inserire i momenti salienti della vita del compositore e le vicende dell’epoca in cui vive il musicista.

Ludwig Beethoven viene rappresentato come un ragazzino nato da una famiglia povera, il padre è un musicista di corte, un cantante per l’esattezza, e odia i nobili, odio che passerà anche al figlio; questo sentimento è dovuto all’incompetenza delle persone nobili in fatto di musica. Il padre fin da subito vuole far diventare il figlio un musicista di corte, già dall’età di sei anni Ludwig viene quindi costretto a suonare il clavicembalo (il precursore del pianoforte) per ore e ore al giorno, e in breve tempo si fa un nome facendo un concerto con suo padre. Il sogno di Ludwig diventa quindi incontrare Mozart, un giovane fenomeno del pianoforte e amante delle donne (anche Mozart a sei anni si era esibito a corte); il nostro protagonista viaggia quindi verso Vienna. Quest’opera continua così mostrando il rapporto di Ludwig con Mozart, del rapporto che ha  il protagonista con i nobili, del difficile rapporto con il padre alcolizzato e con il resto della famiglia.

Parallelamente alle vicende del nostro protagonista, il mangaka mostra in modo chiaro i fatti che accadevano in quegli anni, come la differenza tra nobiltà e poveri o anche narrando la guerra tra Austria e Francia (in cui parteciperà uno dei personaggi). Come abbiamo detto questo volume non presenta solo la trasposizione in fumetto della biografia di Beethoven, ma Tezuka inserisce fatti e personaggi probabilmente da lui inventati, tecnica che spesso ha utilizzato in altre sue opere; un personaggio inventato è Frantz.
Frantz è un giovane che decide di perseguitare tutte le persone che hanno il nome Ludwig, in seguito a un fatto estremamente bizzarro legato alla morte di sua madre; questo personaggio è usato così da Tezuka per rendere molto difficile la vita del protagonista, Frantz infatti picchia Ludwig, è suo rivale in amore e cerca in tutti i modi di ostacolare il successo del protagonista.

Ancora una volta il punto forte del mangaka è la caratterizzazione dei protagonisti, abbiamo Ludwig, un ragazzino che è indubbiamente un genio nel suo campo, fenomeno sia nell’esecuzione di brani al clavicembalo e pianoforte sia nell’improvvisazione (dote che apprezzerà molto Mozart), nonostante questo rimane un ragazzo giovane quindi scorbutico, ingenuo e facile alla collera. Abbiamo inoltre Frantz, un ragazzino spietato disposto a tutto per tormentare il protagonista a cui Tezuka attribuisce addirittura la colpa per i problemi all’orecchio di Beethoven, in realtà questi problemi sarebbero dovuti a una malattia o alle botte prese dal padre. Non dimentichiamo la perfetta e fedele caratterizzazione di altri personaggi. come Mozart, un genio del pianoforte che non sdegnava il divertimento alla sera e del padre di Beethoven, un uomo con problemi di alcol, non in grado di badare alla famiglia.

I disegni e la narrazione di Tezuka in quest’opera possono essere visti come un misto tra il suo periodo disneyano e quello maturo: si ha infatti un’alternanza tra momenti in cui la narrazione scorre molto veloce, rappresentati in maniera perfetta perché non risultano troppo sbrigativi, e momenti invece dove l’autore rallenta il ritmo per soffermarsi sui rapporti tra i protagonisti della storia, sulla profondità di certi momenti. Anche l’impostazione delle tavole risulta molto diversa in base alla narrazione che l’autore usa e all’intensità delle vicende; si passa da tavole armoniose e dolci mentre Beethoven suona il pianoforte, a tavole più crude nei momenti drammatici, oppure tavole più dinamiche quando la storia deve scorrere più velocemente.
Vogliamo sottolineare la maestria di Tezuka nel rappresentare l’amore che Beethoven metteva mentre suonava il pianoforte, usando tavole in cui mostra in maniera perfetta la maestria di questo genio e la stima che il mangaka nutriva verso di lui.

Nonostante l’opera risulti incompiuta consigliamo assolutamente la lettura anche a chi non fosse appassionato di Beethoven o Tezuka, perché è una lettura profonda, ma allo stesso tempo non annoia e molto scorrevole, narrata in maniera davvero impeccabile; la maestria del mangaka, come abbiamo già notato spesso, è rendere interessante agli occhi del lettore anche vicende a cui non sembra interessato all’inizio, in apparenza.

Il volume è già uscito e disponibile nelle fumetterie e presso i distributori online; volume unico in grande formato, 500 pagine con sovra copertina e di ottima carta e fattura, al costo di 15€.
La Osamushi collection, edita da J-Pop, propone inediti e volumi pubblicati precedentemente da Hazard e altre case editrici del Dio dei Manga. Per questa collana sono attualmente usciti anche: Barbara (volume unico), I tre Adolf (2 volumi), Mw (2 volumi), I.L (volume unico), Delitto e Castigo (volume unico), Melmo (volume unico), Neo Faust (volume unico); di prossima uscita e già annunciati: Kirihito (ristampa, in 3 volumi), Ayako, Don Dracula (ristampe, in 2 volumi), Bersi il mondo, Shinsengumi (inediti, auto conclusivi).