E anche questo Festival di Venezia è iniziato, per l’esattezza siamo all’edizione numero 78, e non poteva non iniziare che con un grande autore. L’apertura di quest’anno è stata affidata a Pedro Almodóvar, regista che lo scorso anno è stato premiato proprio alla mostra del cinema con il Leone D’Oro alla Carriera e in quel frangente aveva portato anche una delle cose migliori dello scorso festival, ovvero The Human Voice, cortometraggio con protagonista Tilda Swinton girato per la prima volta in lingua inglese. Quest’anno è invece venuto al Lido di Venezia con un film molto più nelle sue corde, ovvero Madres Paralelas, un nuovo racconto del regista sulla figura della madre.

Il film segue due donne che condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono entrambe single e al termine di una gravidanza inattesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due e il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.

Almodovar torna appunto ad un tipo di racconto a lui molto caro dopo il biografico Dolor Y Gloria con cui ha portato alla vittoria Antonio Banderas al Festival di Cannes del 2019: in questo film il fulcro sono queste due madri ben interpretate dalla sempre stupenda Penelope Cruz, musa del regista, e la giovane Milena Smit che qui, alla sua seconda esperienza recitativa, dimostra una grande forza.

Lo stesso regista, nel parlare del suo ultimo film, ha voluto spiegare la propria posizione: “Il film inizia con Janis che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola. E termina tre anni dopo, con l’apertura della tomba stessa. Al centro del film, c’è il suo rapporto con Ana, complicato in maniera inaspettata. Madres Paralelas parla degli antenati e dei discendenti, della verità sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro. Insieme a Janis e Ana, c’è Teresa, la madre di Ana, egoista e priva di istinto materno. Come narratore, in questo momento sono queste madri imperfette, molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia, quelle che più mi ispirano. Questo è il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato, e probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis. Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijón e Israel Elejalde. Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica.“

La regia di Almodóvar è indiscutibile, il regista come sempre si dimostra perfettamente in grado di raccontare una storia a volte senza il minimo bisogno di azione, ma solamente grazie a inquadrature che possano raccontare tutto quello che serve, fotografate come al solito con una luminosità che molti si sognano. Quello che non è molto convincente in questo film è la storia, forse un po’ troppo semplice e che gira molto intorno a se stessa: i personaggi rispetto al già citato Dolor y Gloria e a Julieta (i suoi lungometraggi più recenti) hanno una crescendo non molto entusiasmante e aprono a volte parantesi che non vengono chiuse, oltre ad avere alcuni passaggi temporali che non ti fanno comprendere a pieno cosa vogliono narrare. La parte finale, seppur molto bella visivamente e anche molto delicata nei temi trattati, è completamente fuori contesto con quello che viene raccontato precedentemente, risultando un passaggio poco entusiasmante.

In conclusione possiamo dire che questa 78esima edizione del Festival di Venezia si apre con un film, Madres Paralelas, tecnicamente ben realizzato – la norma quando si parla di un colosso del cinema come Pedro Almodóvar – e con un ottimo comparto recitativo, ma che non riesce a brillare come ci si saremmo aspettati dal punto di vista della scrittura e sul piano del racconto.


Madres Paralelas di Pedro Almodóvar, film d’apertura di Venezia 78, arriverà nelle sale cinematografiche di tutta Italia il prossimo 28 ottobre. Di seguito il trailer del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Madres Paralelas
6.5
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Ho 23 anni, vivo a Perugia e studio a Roma. Dirigo, scrivo e produco cortometraggi per la Nostalghia Prod., società di produzione da me creata e diretta. Ho all' attivo 16 cortometraggi diretti da me, oltre che altri 16 solamente prodotti. Scrivo e collaboro per RedCapes.it da Gennaio 2019.
madres-paralelas-il-nuovo-film-di-pedro-almodovar-con-penelope-cruz-recensione-speciale-venezia-78Madres Paralelas, film che va ad aprire questa 78esima edizione del Festival di Venezia, è un film tecnicamente ben realizzato, ed effettivamente da un maestro come Pedro Almodóvar non ci si sarebbe aspettati di meno. Anche dal punto di vista delle prove attoriali, il cast ha dato un'ottima prova, in special modo con le performance attoriali di Penélope Cruz, qui al suo ruolo più maturo e complesso, e di una giovanissima e sorprendente Milena Smit. Il giudizio viene leggermente inficiato dal comparto narrativo, che non riesce ad affondare il colpo come dovrebbe nel momento giusto.

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