Netflix minaccia di boicottare i Golden Globe: È scontro con l’HFPA

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Negli ultimi tempi l’Hollywood Foreign Press Association, prestigiosa e potente associazione formata da giornalisti della stampa internazionale che si occupa di assegnare i Golden Globes, è finita nell’occhio del ciclone suscitando una forte reazione anche dal colosso dello streaming Netflix. Ma facciamo un passo indietro.

Il casus belli della questione è da ricercarsi nella votazione avvenuta in data 6 maggio da parte dell’HFPA che ha visto profonde e radicali riforme in seno al proprio consiglio d’amministrazione. L’associazione, composta al momento da 87 giornalisti, ha avvallato una proposta che prevede l’inserimento di 20 nuovi membri nell’associazione entro il 2022 e del 50% entro il 2023. Tra gli altri punti votati vi sono alcune modifiche sul versante amministrativo, tra cui l’incarico di un’agenzia esterna per trattare eventuali violazioni di condotta e la ricerca di un responsabile che gestisca gli aspetti riguardanti l’inclusività e la diversità.

Dopo una lunga serie di rimostranze arrivate da oltre 100 società di pubbliche relazioni, oggi è stata la stessa Netflix a prendere una posizione contro l’HFPA. Il colosso dello streaming ha infatti minacciato la rottura di ogni collaborazione se l’associazione non rivedrà profondamente le proprie politiche etiche e sull’inclusività. Le proteste di Netflix sono pervenute tramite una lettera scritta di pugno dal CEO Ted Sarandos della quale vi riportiamo un estratto qui sotto:

“Come molti altri nella nostra industria, abbiamo atteso l’annuncio di oggi nella speranza che venisse riconosciuta l’ampiezza delle questioni che l’HFPA deve affrontare e fornisse una chiara tabella di marcia per cambiare le cose. Il voto di oggi è un primo passo, ma non pensiamo che le nuove politiche da voi proposte – in particolare riguardo la quantità di nuovi membri e le tempistiche con cui verranno inclusi – possano realmente rispondere ai problemi dell’HFPA su temi come l’inclusione e la diversità, o all’assenza di standard etici sull’operato dei vostri membri. Quindi cesseremo qualsiasi attività con la vostra organizzazione finché non verranno apportati cambiamenti significativi.”

Sarandos ha poi aggiungo nella lettera:

“Sappiamo che avete molti membri ben intenzionati che vogliono un vero cambiamento e che tutti noi abbiamo molto lavoro da fare per creare un’industria equa e inclusiva. Ma Netflix e molti dei talents con cui lavoriamo non possono ignorare l’incapacità collettiva dell’HFPA di affrontare queste cruciali questioni con urgenza e rigore.”

La missiva di Sarandos ha anche suggerito che l’HFPA dovrebbe essere più trasparente non solo sui piani futuri per ovviare alle sue carenze di inclusività, ma anche sulla stesura di un codice di condotta. Non è infatti un mistero che la gestione della stagione dei premi abbia in alcuni casi destato forti sospetti tra gli addetti ai lavori, ai quali non sono passati inosservati favori personali, concessioni, e la disparità di partecipazione dei giornalisti alle conferenze stampa legate a diversi film.

Vi terremo informati sull’evolversi della vicenda.

Fonte: The Hollywood Reporter

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