Torna dopo anni un nuovo capitolo del fortunato franchise che ha segnato una intera epoca di film horror dagli anni ’70, Omen con il prequel di tutta la storia Omen- L’Origine del Presagio. Il film è prodotto da Phantom Four già noto in ambiente horror con il nuovo capitolo di Hellraiser del 2022, La casa Oscura e Jukai- La foresta dei suicidi con Natalie Dormer. Al di fuori dell mondo orrorifico ha prodotto audiovisivi Netflix molto apprezzati dal pubblico e critica come la serie tv Sandman. Il film è anche co-prodotto e distribuito da 20 Century Studios che porterà nota casa di distribuzione e produzione per saghe importanti a livello cinematografico come Alien, Omen, Star Wars e Avatar.

Questo film segna un grande punto di inizio per il filone horror con la progenie di Satana, infatti è il primo film della saga di The Omen ad avere alla regia una donna, Arkasha Stevenson, e non c’è miglior modo di raccontare una gravidanza che avere uno sguardo femminile alla regia, come nella scrittura, cosa che per gli altri capitoli della saga non era mai avvenuto. E’ anche una nuovo modo di vedere il concetto di film horror sull’anticristo visto che, fino ad ora, film di grande produzione e distribuzione hanno avuto registi e non registe per trattare tematiche femminili come per esempio: Rosmery’s Baby con Mia Farrow dove alla regia c’era Roman Polanski.

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della Chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere il male incarnato.

Data l’ambientazione romana della pellicola il film utilizza attori nostrani, inglesi e non solo. La protagonista principale della pellicola è Nell Tiger Free nota per Servant e Il Trono di Spade, qui interpreta Margaret una novizia che deve prendere i voti per diventare suora. Ad affiancarla troviamo Bill Nighy, Ralph Ineson, Charles Dance e Ishtar Currie-Wilson. Dalla parte italiana vediamo Dora Romano già apparsa in Immaculate, da noi in arrivo ad Agosto, e nel film di Sorrentino È stata la mano di Dio, la giovanissima Nicole Surace che qui interpreta Carlita una ragazzina definita problematica della struttura e per cui spesso rinchiusa, ma che in realtà cela un segreto; mentre dalla parte degli attori notiamo i due amanti conosciuti nel bar interpretati da Andrea Arcangeli e Michelangelo Dalisi. Nella pellicola ci sono anche due atttrici spagnole: Sonia Braga che interpreta la madre superiora a capo di tutto il clan di suore e l’altra è l’amica di Margaret, Luz, interpretata da Maria Caballero.

La regista del film è Arkasha Stevenson che qui è alla sua prima prova in un lungometraggio, dopo aver lavorato per anni in cortometraggi apprezzati della critica come Vessels. La regista ha continuato a lavorare in regia per alcune serie tv come Legion, Channel Zero e la serie Netflix tratta dall’omonimo romanzo Al Nuovo Gusto di Ciliegia del 2021, fino ad arrivare nel 2024 alla sua prima opera cinematografica importante con il prequel di Omen. La regia di Stevenson crea la giusta tensione, la parte di horror di questo film non è la visione di jumpscare o manifestazioni strane del demonio. Il suo sguardo si interroga su come le donne sono trattate all’interno della chiesa cristiana cattolica, di come sia una grande macchina di abuso nei confronti delle donne e sopratutto delle bambine come testimoniano molti casi di cronaca. La regista e sceneggiatrice gioca molto anche sul simbolismo e sulle citazioni, diverse volte vediamo quasi una bocca dentata formata da candele che richiama, non a caso, la vagina dentata concetto già utilizzato nel film del 2007 Denti o in Velluto Blu di Lynch. Vediamo anche diverse citazioni come al primo Omen o ad altri film molto noti come Suspiria di Argento o al film polacco del 1981 Possession.

La sceneggiatura è scritta dalla stessa Stevenson accompagnata da Tim Smith e Kaith Thomas. Se Stevenson ha lavorato in sceneggiatura solo di corti e di una serie tv, Smith è qui alla sua prima opera come sceneggiatore mentre Thomas ha lavorato in The Vigil e nel corto Arkane. Di tutto il comparto tecnico la sceneggiatura risulta il punto forse più debole di tutto il film. Stevenson riesce di più sicuramente come regista rispetto a come sceneggiatrice. Il film nonostante non sia ben scritto sotto alcuni punti soprattutto di trama, ha diverse qualità sopratutto per i dialoghi presentati a livello di analisi e per l’uso dei costumi e della musica.

La parte migliore di tutto il film è sicuramente ciò che coinvolge tutto il comparto tecnico di costumi, musica e fotografia. I costumi sono curati dal costumista Paco Delgado che ha curato il vestiario in diverse opere tra cui La Pelle che Abito, The Danish Girl e La Mala Education. Il film gioca molto sul mostrare o meno il corpo delle attrici. Se il mondo ecclesiastico, il pubblico, lo percepiscono restrittivo è dato principalmente dai costumi che si vedono, capaci di avvolgere il corpo della attrici esponendo solamente il volto delle suore. La musica è curata da Mark Korven ed è proprio quest’ultima che ha un ruolo centrale in tutto il film per l’epoca e per cosa rappresenta. In una scena viene usata Rumore di Raffaella Carrà, icona musicale e femminista italiana molto amata all’estero che rappresenta la voglia di libertà. Altro aspetto importante per la narrazione è la fotografia curata da Aaron Morton che ha curato la fotografia per Abigail che uscirà prossimamente in Italia e Nessuno ti salverà.

Il film si presta a molteplici analisi sotto il punto di vista femminista questo è dato dalla regia e dai dialoghi presenti nella pellicola. Se da una parte possiamo vedere tutto il film come la storia di Margaret che rimane incinta della Bestia del triplo 6, dall’altra è possibile leggerlo come il figlio di ripetuti abusi da parte della chiesa e degli uomini nella chiesa.

Tutto il film è ambientato in un tempo preciso a livello storico italiano ovvero gli anni di piombo che vanno dagli anni ’60 agli anni ’80 e in particolare il set up del film è agli inizi degli anni ’70 quando il terrorismo di stampo fascista era preponderante, infatti notiamo un fiume di ragazzi andare a protestare contro il fascismo e non solo. Quelli in scena sono tutti ragazzi che si stanno allontanando dalla Chiesa già dopo il movimento del ‘68 come istituzione per via del loro non volersi aprire al cambiamento. Inoltre la somma della data in cui è ambientata la storia è il 1971 e la somma di tutti questi numeri è 18 quindi il 6 ripetuto tre volte rappresentando il numero della bestia. Inoltre visto che i giovani si stanno allontanando dalla Chiesa è necessario avere una nuova paura e quindi avere il figlio di Satana per continuare a mantenere il clima di terrore e continuare quindi ad avere adepti per la Chiesa Cattolica.

Altro fattore importante per una analisi sono i discorsi che sentiamo nel film sia da parte di Luz che da parte di Margaret; la prima per quanto riguarda il corpo delle donne e la seconda con i discorsi che vengono fatti con Carlita per quanto riguarda essere una cattiva ragazza. Se in questa società patriarcale la colpa ricade sulle donne per essere cattive è perché lottano contro questa società e lottano contro il patriarcato stesso non rispettandolo. Tornando al discorso di patriarcato si può analizzare anche la personaggia di Luz, se prima è una novizia che mostra il suo corpo per andare in discoteca reinterpretando Carrà, nel finale diventa una suora e questo implica il coprirsi e lasciare visibile solo il viso. Il momento in cui tutto cambia è la vestizione che è costrizione e questo è messo in scena magnificamente grazie alla regia, nel momento esatto in cui Luz entra nella congrega delle suore diventa una di loro seguendo le giuste regole della Chiesa non diventando quindi “una cattiva ragazza”.

Altra interpretazione sono gli animali che vediamo e sentiamo all’interno del film. Si sente Margaret chiaramente paragonata ad una farfalla, analizzando i suoi vestiti quando è veramente libera ha un maglietta dal colore azzurro molto accesso e piena di lustrini quasi a ricordare le squame di una coda di pesce. Le farfalle azzurre, nelle leggende Europee, sono simbolo di trasformazione ed è proprio qui il suo significato. Il corpo di Margaret cambia e si trasforma in modo repentino dopo aver scoperto di essere una marchiata dal triplo 6. Nel cristianesimo la farfalla azzurra è legata al paradiso quindi al tema di rinascita, in questo senso all’interno del film può essere letto come una rinascita di Satana. Altro animale che si vede spesso messo in contrapposizione con Margaret, è il ragno. La posa in cui viene inquadrata Margaret ricorda il quadro “La Medusa” di Pieter Rubens dove oltre ai serpenti sono presenti anche i ragni. A livello religioso cristiano i ragni rappresentano il male e il demonio; nello stesso modo della farfalla viene rovesciato il discorso di analisi rendendolo quindi figura positiva e lontana dalla chiesa.

Altra interpretazione di Omen è il gruppo di consorelle, una di loro è Sorella Anjelica. Lei è una sorella particolarmente legata a Carlita che avverte Margaret di essere incinta, morirà bruciata mentre le ragazze giocano a Girotondo. Prima di lanciarsi e darsi fuoco Anjelica bacia sulle labbra Margaret. Negli anni 70 così come oggi nella Chiesa Cattolica essere omosessuali è un grande problema e viene visto come un peccato dalla religione. Questo porta Anjelica a uccidersi perché la società in cui è cresciuta, come quella cristiano cattolica, non accetta come orientamento sessuale quello diverso dall’eterosessualità. Il sacrificio di Anjelica risulta però vano, inoltre da parte di tutte le suore Anjelica viene ritenuta pazza per il gesto commesso proprio come il patriarcato tratta le donne in qualsiasi modo definendole pazze.

La grande domanda che Omen ci lascia è: bisogna avere paura dell’angelo caduto Lucifero e della sua prole, o di come le donne vengono trattate dalla Chiesa e quindi dalla società degli anni 70 così come oggi? La risposta del film è chiara, senza lo sfruttamento del corpo delle donne non ci sarebbe stato nessun figlio di Satana, il vero colpevole è la Chiesa che vuole mantenere il suo status quo e il suo potere.


Omen: L’Origine del Presagio è al cinema. Ecco il trailer del film in italiano:

RASSEGNA PANORAMICA
Omen: L'Origine del Presagio
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l'anno di nascita corrisponde con l'uscita di The Truman Show, studente di scienze della comunicazione, vive tra letteratura fantastica e cinema horror. Una personalità basata su Jennifer Check, Barbie e Orlok
omen-lorigine-del-presagio-satana-e-il-vero-nemico-recensioneOmen- L’Origine Del Presagio segna un nuovo inizio per il cinema horror su bambini figli del Demoniaco con una visione femminile molto forte insieme a una scelta di costumi, musica e regia che confeziona un film che è l’inizio di qualcosa. Nonostante una sceneggiatura non proprio scritta al meglio è un film che si presta a molte analisi, rendendolo molto interessante da un punto di vista analitico oltre che visivo. 

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