Primo film del regista giapponese Satoshi Kon, uscito in Giappone nel 1997, Perfect Blue è da sempre considerato un capolavoro dell’animazione la cui potenza, nonostante il tempo, non è mai stata eguagliata. Adattamento dell’omonimo romanzo di Yoshikazu Takeuchi, il film è un thriller hitchcockiano complesso e stratificato nascosto dietro un mondo colorato rosa pastello.

Nonostante sia un film datato, con alcune scene che potrebbero risultare naif a uno sguardo superficiale, Perfect Blue tocca tematiche molto attuali, oltre a quella del doppelganger e al rapporto tra arte e vita, finzione e realtà, il film affronta temi moderni della cultura pop, del fandom tossico, dei mass media e dell’uso malato di internet. Scomparso prematuramente all’età di 46 anni a causa di un tumore, nella sua breve carriera Kon, oltre a Perfect Blue, ci ha regalato capolavori come Millennium Actress, Tokyo Godfathers e Paprika. Le sue opere hanno ispirato negli anni molti registi come Christopher Nolan, Darren Aronofsky o David Fincher, che lo hanno omaggiato nei loro film. Perfect Blue ci invita a seguire la giovane Mima durante la sua caduta agli inferi. Dopo aver fatto parte per un periodo del gruppo Idol CHAM!, Mima Kirigoe decide di lasciare la musica e diventare un’attrice. Questo la porta a partecipare ad una nota serie televisiva poliziesca per adulti, cosa che ai fan della ragazza non sembra piacere molto. Un giorno scopre su Internet un blog “La stanza di Mima” in cui qualcuno finge di essere lei e dove viene raccontata la sua quotidianità e intimità con molta accuratezza. Come se ciò non bastasse a sconvolgerla, uno stalker inizia a mandarle messaggi minatori e mettere in discussione le sue scelte. La vita della ragazza comincia a traballare finché Mima non riesce più a distinguere la realtà dalla finzione.

Superficialmente il film parla di una personalità squilibrata che perde la capacità di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. A un altro livello è la storia di una dolce e innocente ragazza di tutti i giorni che viene “violentata” dal mondo, costretta a crescere velocemente e a perdere la sua innocenza. Il film esplora il difficile e fragile mondo degli Idol asiatici, un mondo che nonostante ci presenti qualcosa di bello, luccicante, dolce e adorabile, nasconde segreti molto oscuri fatti di scelte discutibili, manipolazioni, pressioni e sacrifici. Quello che magari ai nostri occhi può sembrare insignificante, come ad esempio un cantante preferito che fa scatti osé per una rivista, in Giappone, come anche in Corea, diventa un grosso problema. Ecco perché forse sarebbe meglio godersi il film dopo aver approfondito un po’ l’argomento. L’opera è una rappresentazione crudele, anche se realistica in certi punti, di cosa sia lo spettacolo, di cosa significhi essere un Idol e di quanto sia complicato liberarsi di quella maschera affascinante con cui ti vede il pubblico. Nel corso del film assistiamo alla caduta di Mima in un abisso in cui nulla è ciò che sembra e dove compaiono problemi psicologici ricreati in modo tale da farci entrare pienamente nella mente della protagonista e percepirne la confusione, la fatica e la tensione. Alcune scene sono molto forti e nonostante sia un anime riesce a smuovere un forte senso di disagio e fastidio per quello che stiamo vedendo. Divisa tra i suoi desideri personali e i piani dei suoi manager, Mima inizia gradualmente a perdere il controllo. La scissione interiore arriva dopo una scena particolarmente dura di stupro simulato sul set tv che la precipita nei meandri della psicosi. Una scena molto forte anche per lo spettatore. Anche solo questa scena rende l’idea che Perfect Blue non sia un film adatto tutti. Il Giappone è abituato alle produzioni hardcore, Satoshi Kon, nell’interesse di un realismo assertivo, si permette di far esplodere alcuni tabù culturali, soprattutto per un anime: durante le poche scene di nudo di Mima, il corpo della giovane cantante rivela i peli pubici, cosa impensabile in Giappone, che non ha problemi a rappresentare la nudità finché non vengono rappresentati i peli. Questo piccolo dettaglio, apparentemente insignificante, è però una vera e propria nota di intenti del regista che, così facendo, non vuole solo essere provocatorio ma anche portare il suo lavoro ad un altro livello, rendendo un film d’animazione pari a un qualsiasi film “vero”.

L’inizio del film appare lento, se paragonato ai ritmi delle pellicole di oggi, ma il montaggio è eccezionale, come anche le atmosfere e la capacità di trasmettere tensione e ansia. Tecnicamente l’animazione del film, realizzata da Madhouse, soffre di alcune irregolarità date dal tempo come anche dal budget esiguo messo a disposizione, gli sfondi con personaggi immobili o anche le imperfezioni dei characters secondari, talvolta abbozzati, sono poco piacevoli e in netto contrasto con il lavoro particolarmente interessante su ombre, rilievi e luci. Ma nelle inquadrature brevi possiamo invece godere di infiniti dettagli sia nei volti dei personaggi che nelle ambientazioni in cui si trovano, oltre ad avere una fluidità e un realismo sorprendenti per il 1997. Per quanto riguarda invece la colonna sonora, mescola molto bene le canzoni Idol in stile pop con temi più cupi che riescono a tenerci in tensione. Portato per la prima volta sul grande schermo da Nexo Digital e Yamato Video in versione restaurata 4K, il film resterà al cinema solo tre giorni, il 22, 23 e 24 Aprile.

Perfect Blue è considerato il primo psycho thriller nella storia dell’animazione, va sicuramente visto perché si distingue dalla maggior parte degli altri anime per i suoi temi. È un film in anticipo sui tempi, che tratta temi incredibilmente attuali, un capolavoro dell’animazione degli anni ’90, una storia meravigliosamente terrificante di ossessione per le celebrità. La lotta che l’eroina Mima affronta dopo aver abbandonato la sua carriera di cantante J-Pop per cercare di diventare un’attrice non è solo una lotta per la sua vita o il suo benessere psicologico, ma anche per la sua autonomia e identità.


RASSEGNA PANORAMICA
Perfect Blue
8
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perfect-blue-il-capolavoro-di-satoshi-kon-per-la-prima-volta-in-versione-restaurata-in-4k-recensionePerfect Blue è considerato il primo psycho thriller nella storia dell'animazione, va sicuramente visto perché si distingue dalla maggior parte degli altri anime per i suoi temi. È un film in anticipo sui tempi, che tratta temi incredibilmente attuali, un capolavoro dell'animazione degli anni '90, una storia meravigliosamente terrificante di ossessione per le celebrità. La lotta che l'eroina Mima affronta dopo aver abbandonato la sua carriera di cantante J-Pop per cercare di diventare un'attrice non è solo una lotta per la sua vita o il suo benessere psicologico, ma anche per la sua autonomia e identità.

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