Il mondo del videogioco è in continua evoluzione: negli ultimi anni il mercato ha visto nascere nuove mode tra i titoli di gioco, nuovi generi (o rivisitazioni in chiave moderna di generi del passato), remake, remastered, ma non solo. In questa fase di fervente crescita ed innovazione del media videoludico, un ruolo sempre più importante è destinato ad accaparrarselo il servizio di streaming, che consentirà ai giocatori di poter accedere ad intere librerie di videogiochi pagando un abbonamento, sulla falsariga di quanto già in voga per film e serie tv grazie a piattaforme come Netflix. In questo particolare ambito, Sony, uno dei colossi dell’intrattenimento videoludico, non poteva certo rimanere fuori dai giochi, ed è per questo che, sulla falsariga di altri servizi già attivi, il colosso nipponico creatore del fenomeno PlayStation ha dato vita al servizio PlayStation Now.
Di cosa si tratta? Come anticipato, PlayStation Now è un servizio di gaming on streaming: l’utente paga un canone (mensile, o annuale) e può accedere ad un catalogo di videogiochi ai quali giocare senza effettuarne l’acquisto. Un servizio simile a quanto già fornito da Microsoft, con il suo Xbox Game Pass, o da Origin Access Premier, il client di Electronic Arts, che dietro abbonamento fornisce l’utilizzo dei giochi distribuiti dal publisher di FIFA e Anthem senza l’acquisto del prodotto.
Cosa differenzia questi tre servizi (ed altri, che sono in dirittura di arrivo o già in essere, come ad esempio il Nitro dello shop di Discord)? Molto semplicemente, il catalogo e le features.
Parlando di PlayStation Now, che è stato lanciato in Italia oggi ma esiste in Nord America da tempo, dopo un breve periodo di beta testing, salta sicuramente all’occhio la doppia possibilità di giocare in streaming o eseguendo il download dei titoli, laddove sui servizi competitor vi è, al momento, la sola possibilità di giocare dopo aver eseguito il download del titolo. L’altro punto di forza, il principale a detta di molti, del servizio offerto da Sony, è la possibilità di giocare su PC tramite un’applicazione apposita, titoli che diversamente sarebbero disponibili solo sulla console: sebbene al lancio non siano presenti alcune delle principali esclusive della console nipponica, come Horizon: Zero Dawn, God of War o Marvel’s Spider-Man, non è da escludere che in futuro si possa avere un rilascio ritardato anche per gli utenti PC.
Veniamo ora alle questioni puramente tecniche: i giochi delle console PS2 e PS4 saranno disponibili sia in streaming che in download, mentre i giochi PS3 saranno usufruibili solo tramite lo streaming. Per quanto riguarda l’applicazione PC, sarà possibile utilizzare, al momento, solo il servizio streaming, con risoluzione massima in 720p e 30 fps, laddove su PS4, per quanto riguarda i titoli scaricabili, sarà invece possibile giocare a risoluzioni maggiori, con supporto al 4K, HDR e Surround a seconda della versione della console posseduta.
Per sfruttare il servizio su PC, sarà necessario un controller PS4 o compatibile, da collegare via usb o con adattatore per poterlo utilizzare wireless: al momento sono stati testati anche i controller microsoft e non sono state riscontrate grosse incompatibilità, anche se è ovvio che, su titoli concepiti per la console Sony, sarebbe preferibile utilizzare il controller “di casa”.
Proprio la limitata qualità del servizio in streaming, insieme alle lunghe code di accesso, prevedibili, delle prime ore del servizio, hanno fatto storcere il naso a più di un utente. Laddove su console il servizio risulta già ricco di tutte le possibilità che ci si aspetta, su PC è estremamente anacronistico giocare ad una risoluzione che appartiene ad uno standard ben al di sotto della media. L’utente medio PC infatti, al giorno d’oggi, ha come standard il 1080p anche su macchine di fascia medio bassa, e potrebbe essere poco motivato all’idea di giocare ad una qualità video decisamente bassa rispetto a quanto abituato a fare.
Un altro dei punti “deboli” del servizio è sicuramente l’assenza dei titoli esclusivi PS4: molti giocatori avrebbero certamente apprezzato la possibilità di giocare a titoli come i già citati God Of War e Horizon, ma al momento non sarà possibile. Una scelta probabilmente dovuta, oltre alla scelta di puntare ovviamente sulla vendita delle console e dei giochi tramite canali “tradizionali”, anche alla volontà di non sovraccaricare ulteriormente i server del servizio, ma che, qualora Sony volesse puntare forte su PlayStation Now, andrà rivista, anche solo per competere con la controparte Microsoft, che offre la possibilità di accedere, tramite Game Pass, ai propri titoli di punta già dal primo giorno di uscita, ed ai titoli di terze parti a pochi mesi di distanza.
La grossa differenza con le controparti Microsoft, EA (ed a breve probabilmente anche con altri servizi e store, come Steam e Epic) è da ricercarsi nella possibilità offerta da Sony di giocare senza dover scaricare alcun dato di gioco: una scelta che, per quanto riguarda il suolo italiano e lo stato delle connessioni dell’utente medio italiano, appare più rischiosa: per poter usufruire di un gioco senza rallentamenti è necessaria una connessione con buona velocità di download e, al momento, non sono poche le zone italiane che ancora hanno carenze da questo punto di vista, nonostante il trend sia di assoluta crescita.
Veniamo poi alla quantità: PlayStation Now nasce dall’acquisizione, avvenuta nel 2012, di Gaikai, servizio cloud-based fondato nel 2008, e vero “padre” di PlayStation Now. I titoli disponibili sul servizio di casa Sony saranno circa 600, una quantità assolutamente superiore a quella di qualsiasi altro competitor, e frutto della lungimiranza del colosso nipponico nel campo del cloud gaming.
Per quanto riguarda i costi, Sony offre ad oggi due soluzioni: abbonamento mensile da 14.99 € o annuale da 99.99€, oltre ad una prova gratuita di 7 giorni per valutare il servizio. Per giocare online non è richiesto il contestuale abbonamento PlayStation Plus, ma sarà sufficiente pagare il singolo abbonamento a PS Now. Un prezzo leggermente inferiore rispetto a Xbox Game Pass, e molto più simile al taglio degli abbonamenti del già citato Origin di EA.
In conclusione, PlayStation Now è sicuramente il passo che molti si aspettavano da parte del colosso giapponese anche sul suolo italico: lo streaming è senza dubbio il futuro anche nel campo del gaming, e non solo dei media meno interattivi, ed è un campo di battaglia sul quale probabilmente si sposterà la competizione tra i vari produttori nei prossimi anni. Microsoft appare in vantaggio per quanto riguarda l’interscambiabilità tra console e PC (e non potrebbe essere altrimenti), e Sony come sempre proverà a mettere in campo le esclusive che, per quanto riguarda la più recente generazione di console, l’hanno vista trionfare in termini di successo e popolarità. Il recente annuncio di una console di Google, che verrà annunciata a breve, potrebbe alzare ulteriormente l’asticella della competizione.
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