[Recensione] American Gods 1×07 – A Prayer for Mad Sweeney

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American Gods si prende una pausa dalla narrazione della storia di Shadow e Wednesday per raccontare una breve e toccante storia di immigrazione e fate e lo fa con una certa classe.

Mr Ibis(Demore Barnes) si fa ancora carico di una storia, una storia sui miti e sui vecchi dei e ce la consegna nel modo più classico possibile, narrando senza strumentalizzare ma solo illustrando gli avvenimenti e i caratteri dei personaggi. Questa è una classica storia di una ragazza, Essie Macgowan(interpretata sempre da Emily Browning) , una sveglia ragazza tipica delle favole e dei miti che si possono trovare nel Folklore di ogni paese ma è anche la storia di Mad Sweeney(Pablo Schreiber) , di come è arrivato in America e di come non sia solo quello che appare ossia un Leprecauno egoista e grosso come una montagna. La puntata è ambientata quasi tutta nel passato tranne degli intermezzi che servono a caratterizzare i personaggi di Mad Sweeney e Laura Moon(Emily Browning) ora in un road trip pieno di alternate fortune e sfortune verso il Grand Canyon.

A Prayer for Mad Sweeney è un’ora di intrattenimento televisivo ben fatto, che cattura lo spettatore e nel pieno spirito della serie racconta una storia dal sapore mitico e drammatico. Maria Melnik(scrittrice della puntata) e Adam Kane(Regista) si fanno carico di raccontare una storia sulla natura umana e sulla malleabilità dell’identità; Infatti Essie viene vista come una ladra , non come una ragazza e quindi lei si adatta a questa sua condizione, come Laura nel presente è un essere vivo con dei sentimenti intrappolato in un corpo in decomposizione, si crea quindi un ulteriore dualismo di identità tra due versioni dello stesso personaggio, Essie/Laura , ma si ha anche un ulteriore cambiamento di percezione del personaggio da parte dello spettatore che si accorge di non avere più di fronte la stessa “dead wife”(come la chiama sempre Sweeney) che era prima del trapasso, come se la morte stessa le avesse dato una maggiore comprensione della vita stessa.

Alla fine dell’ora trascorsa lo spettatore si trova dunque capace di empatizzare con Laura ma anche di odiarla in certi momenti, rendendo quindi il personaggio vero.

La puntata riesce proprio a divertire e intrattenere grazie alla forza dei suoi protagonisti, che ancora una volta si dimostrano azzeccati e rispettosi dei caratteri appiccicati a loro da Gaiman(nel libro) e reinterpretati per un gusto più da anni ’10 da Fuller e Green per la serie.

Questa puntata in definitiva ha l’obbiettivo di dimostrare ancora una volta come non ci sia più posto in America per i vecchi dei e le vecchie leggende, obsolete , inascoltate e dimenticate da chi le aveva persino tramandate in primo luogo e lo fa con un fascino e un gusto che io trovo affascinante.