[Recensione] Game Of Thrones S07e02 – “Stormborn”

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“Non sono arrivata fin quì per essere la regina delle ceneri”

Dopo un primo episodio decisamente introduttivo e poco avvincente, la settima stagione di Game Of Thrones entra nel vivo con questa seconda puntata all’insegna di una narrazione più veloce, dialoghi interessanti e degni dei migliori che la serie è stata in grado di offrirci in sette anni, sesso, azione, romance e morti. Insomma, è tornato il Game Of Thrones che conosciamo e amiamo! Cuore della puntata sono i protagonisti dello show targato HBO, Jon, Sansa, Daenerys e Tyrion sono questa volta particolarmente sotto i riflettori e gli sceneggiatori scrivono per loro degli ottimi dialoghi, volti sì a far proseguire con decisione gli eventi, ma anche a mettere in luce i più importanti aspetti del carattere dei sopracitati personaggi.

L’episodio si apre esattamente dove la prima puntata, Dragonstone, si era interrotta, con Daenerys, Tyrion e Varys nei pressi della sala del trono di Roccia del Drago. Anche stavolta, la location di Roccia del Drago è tra le più interessanti e ci mostra ben più di quanto ci aspettassimo. Dopo un intenso dialogo tra Daenerys e Varys si passa subito a questioni più concrete, alla pianificazione della strategia da attuare contro la Corona e agli alleati da cercare (tramite un’intermediario d’eccezione).

Se la trama del primo episodio di questa settima stagione era stata attenta a presentare una panoramica su tutti i personaggi e soffermarsi su quelli minori in particolare, questo secondo episodio invece, punta i riflettori esclusivamente sui veri protagonisti della serie, riducendo sostanzialmente a quattro le lecation trattate durante i quasi sessanta minuti della puntata. Tralasciando gli eventi di Grande Inverno e Approdo del Re, in quanto spoilerosi i primi e non di assoluta importanza i secondi, è alla Cittadella che si verificano degli avvenimenti piuttosto interessanti. Lì infatti Sam ha fatto sapere a Jon delle grandi riserve di Vetro di Drago presenti a Roccia del Drago e sta adesso cercando un metodo per curare la terribile malattia che affligge un’uomo ospite della confraternita dei Maestri. La malattia in questione è il morbo grigio e Sam pare aver trovato una cura segreta per l’ospite, una nostra vecchia conoscenza.

Nonostante il ritmo veloce, anche se applicato esclusivamente a scene di dialogo, Stormborn potrebbe essere definito da alcuni, un episodio che per certi versi privo di veri e propri contenuti che mandino avanti il corso degli eventi, se non fosse però per l’ultima mezz’ora. Nei trenta minuti finali della puntata infatti, la trama si accende, i personaggi si muovono e i soldi del budget faraonico di cui la serie dispone danno bella mostra di loro. La scena finale è un’imponente battaglia navale con coreografie accurate ed effetti speciali di assoluto valore, che fornisce una chiara idea di come i restanti episodi di questa settima stagione saranno densi di eventi ed emozioni.

Nulla da criticare per quanto riguarda il versante tecnico, dove ad eccezione di una regia non sempre chiarissima negli ultimi minuti, il resto è decisamente sopra la media di qualsiasi altro prodotto in circolazione in TV.

In definitiva, Stormborn è un episodio di alto livello che c’è molto piaciuto e che ha spinto sull’acceleratore più di quanto ci aspettassimo. Ogni singolo evento è stato importante ai fini della trama e tutti i protagonisti hanno ricevuto la giusta caratterizzazione. Ah… La puntata si rende anche luogo di un piacevole ritorno per un personaggio che non si vedeva da ormai sette anni, e tale ritorno non ha potuto che far gioire tutti i fan. Di questo siamo sicuri.