[Recensione] Infinity di Jonathan Hickman – Un Universo di Vendicatori

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Il termine “infinito” ricorre diverse volte nella continuity e nella storia editoriale della Marvel Comics (un po come la parola “crisi” per la Distinta Concorrenza), basti pensare a quasi tutta la produzione di Jim Starlin. Nel 2013 fu il turno di Jonathan Hickman di ricorrere a questa parola, dando vita al crossover Infinity, evento che, seppur in parte, ha dato le basi per il film di prossima uscita Avengers: Infinity War.

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Facciamo qualche passo indietro, quando, 6 anni fa, la Marvel propose l’iniziativa Marvel NOW!, rilancio che presentò dei team artistici di prim’ordine per storie splendide, alcune delle quali ancora in corso e che continuano a riscuotere grossi consensi (vi basti pensare solo al Thor di Jason Aaron). All’epoca, la gestione di due testate vendicative, New Avengers e Avengers, venne affidata allo scrittore Jonathan Hickman. Noi lettori ne eravamo ancora ignari, ma lo sceneggiatore stava proseguendo il suo percorso, iniziato anni prima sulle pagine dei Fantastici Quattro, accompagnando l’universo Marvel verso il suo culmine, ovvero Secret Wars, e tutti gli eventi che si sono svolti durante la sua gestione hanno influenzato con le loro conseguenze alcuni equilibri della Marvel odierna.

infinityParte di queste conseguenze si sono verificate proprio a seguito di Infinity, primissimo crossover del rilancio Marvel NOW!. Dopo aver scoperto che le varie terre stavano collassando le une sulle altre, Tony Stark, insieme agli altri Illuminati, decide di ampliare la squadra dei Vendicatori per essere sempre pronti a fronteggiare qualsiasi minaccia. Viene così a crearsi un piccolo esercito, essendo entrati nelle squadra diversi nuovi membri, da Hyperion a Shang-Chi, da Smasher a Cannonball e Sunspot, dalla Donna Ragno a Manifold, includendo anche alcuni nuovi personaggi, come Nightmask e il nuovo Starbrand e i redenti Abyss e Ex Nihilo. Proprio quest’ultimo sembra essere in qualche modo legato alla razza dei Costruttori, esseri primordiali che crearono la vita nell’universo, e che ora si sono decisi a sterminarla, pianeta dopo pianeta, civiltà dopo civiltà. All’apparenza inarrestabili, i Costruttori hanno ora posato il proprio sguardo sul quadrante in cui si trova anche la Terra, costringendo i nostri ad allearsi con i membri del Consiglio Galattico per fronteggiare questa minaccia comune…

… Ma i Costruttori non sono gli unici ad avere interesse nei confronti della Terra. Come sapranno bene i lettori più affezionati di Jim Starlin, alla parola infinito corrisponde anche un nome molto importante, il nome di uno dei più acerrimi nemici dei Vendicatori della vita stessa: Thanos. Insieme al suo Ordine Nero e al suo esercito, il Folle Titano sta anche lui mietendo vittime in tutto l’universo con un obiettivo che si trova proprio sulla Terra, e che sembra avere a che fare con Freccia Nera e i suoi sudditi Inumani.

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Proseguendo nella lettura, vi accorgerete che uno dei pregi di Hickman è senza dubbio quello di saper gestire nella miglior maniera storie e contesti molto ampi e che coinvolgono un grande numero di personaggi. Sembra sempre di assistere ad una partita a scacchi, osservando i vari giocatori studiare le mosse dell’avversario e muovere le proprie pedine, ognuna delle quali ha un ruolo ben preciso ai fini della partita. Si tratta quindi di un racconto corale, in grado di dare voce ad ognuna delle parti in causa, sviluppandosi a suon di schermaglie, incursioni, battaglie e colpi di scena, proprio come lo erano i racconti di guerra dell’epica greca. In tutto questo, seppur in maniera lieve e leggera, lo scrittore riesce anche ad affrontare tematiche attuali, come la tragedia dei profughi di guerra.

Ancora una volta, la costruzione e la complessità della sceneggiatura risultano vincenti, in quanto è praticamente d’obbligo seguire l’evento principale in parallelo ai tie in che sono stati pubblicati sui mensili di New Avengers e Avengers: in questo modo, si scoprono alcuni retro scena determinanti di questa guerra, seguendone i vari sviluppi dai punti di vista dei vari combattenti, contribuendo, ancora una volta, a rendere sempre partecipi tutti i personaggi in gioco: la fa da padrone Capitan America, che si erge come baluardo della difesa di tutto l’universo, guadagnandosi rispetto e ammirazione da parte di tutti i leader alieni. Lo stesso vale per Thanos, caratterizzato dal suo proverbiale nichilismo, e che, addirittura, arriva a ricordare due diverse figure della religione cattolica, votato però ad uno scopo ben diverso: la morte di tutte le cose viventi.

Ad illustrare l’evento, sono stati chiamati dei disegnatori d’eccezione, tra i migliori che la scuderia Marvel ha da offrire: Jim Cheung, Jerome Opeña e Dustin Weaver. Tutti e tra artisti dallo stile l’uno differente dall’altro, ma dall’indubbio impatto. Tra tutti, quello che spicca maggiormente è Jerome Opeña, che regala delle tavole splendide, piene di personaggi. A questi tre artisti se ne aggiungono altri, come Mike Deodato Jr e Lenin Francis Yu, a cui sono state affidate le due serie collaterali, disegnate in maniera altrettanto splendida.

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Se volete arrivare preparati al 100% alla visione di Infinity War, oltre alla maratona dei film e alla lettura delle opere di Jim Starlin, dovreste recuperare anche questo cross over della Casa delle Idee, non solo un’ottima storia ben scritta, ma anche un punto cruciale della sua continuity.


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