[Recensione]Legion – Quando la televisione gioca coi Mutanti e la Mente

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Legion

E’ terminata la Prima Stagione di Legion , serie tv di FX, in Italia va in onda su Fox Italia, creata e sceneggiata da Noah Hawley (Fargo) ed ispirata al personaggio dei fumetti Marvel, Legion aka David Haller aka il figlio di Charles Xavier, e non poteva finire meglio o per lo meno finisce lasciandoci l’acquolina in bocca per quello che verrà dopo.

Hawley si dimostra di nuovo per nulla uno sprovveduto, ci sono molti modi di gestire i poteri di David Haller, qui trasposto magnificamente da Dan Stevens ma sceglie di buttarla sulla pazzia, elemento abbastanza comune al mondo che ruota intorno al giovane David, sia nei fumetti che nella serie TV.

David è un paziente mentalmente instabile di un ospedale psichiatrico, con problemi di personalità ma se in realtà i suoi problemi non fossero di natura mentale? E se ci fosse altro oltre alle voci, qualcosa di potente in David? Da lì la scoperta dell’essere un Mutante e il fatto che c’è una guerra che viene combattuta segretamente e di cui lui potrebbe essere la chiave lo portano a cambiare radicalmente visione di sè e della sua “malattia”.

Hawley e il team già dall’episodio pilota imposta scenografia, con vari richiami più o meno espliciti alle X del genoma Mutante e impronta la regia verso un qualcosa di psicadelico e folle. Musiche ed effetti inoltre danno ulteriore idea distorta di visione allo spettatore, il tutto nell’ottica di introdurre successivamente il Piano della mente o Piano Astrale e quindi divertirsi e far divertire noi con tutto questo ben di dio che la base cartacea gli lascia e che nei film fin ora è stato poco sviluppato.

Questa prima stagione di Legion è un vero e proprio Pilota lungo 7 ore e mezza, che serve a preparare David e lo spettatore a quello che vedranno nella Stagione 2 (Già confermata), un viaggio alla scoperta di un sottobosco Mutante interessante (ma ristretto) e che pone ulteriori ramificazioni per il futuro del franchise dei Mutanti, con riferimenti più o meno velati al pelatone in sedia a rotelle.

La forza della serie sta però nel sapere essere un prodotto non unico nel suo genere ma ben calibrato riuscendo quindi a portare su schermo, con un budget più ristretto rispetto a quello multimilionario dei film Fox, elementi come Il Piano Astrale, mischiando il tutto con sense of wonder di quello più “maturo” derivante dalla scoperta di cose nuove, non sono un caso le citazioni a Jules Verne. La serie mostra i personaggi alla ricerca di una credibilità nel proprio mondo oltre che in una ricerca di sé stessi, perché tutti i personaggi bene o male sono alla ricerca di qualcosa in questa prima stagione, non solo David.

Non c’è bisogno (ancora) di inserire a forza grandi nomi nella serie, basta quello che la stagione 1 ha costruito per poter andare avanti almeno un’altra stagione e mezza senza dover portare Legione alla Xavier School e senza tirare in ballo di viso e di corpo lo stesso Xavier.

D’altronde ci sono villain e personaggi secondari che possono benissimo interagire con Summerland senza creare problemi al cinema, basti pensare a Mojo, o Mastermind rivisto e corretto o magari Mesmero, persino Sauron e tanti altri, d’altronde il microverso degli X-Men è vastissimo e abbiamo appena iniziato a conoscere la Divisione 3.

Un’altro punto a favore della serie è il cast. La serie non ha un cast molto folto ma tutti nei loro ruoli risultano essere complementari allo sviluppo del nostro protagonista e gli permettono di scoprire nuove abilità e adeguarsi alla sua condizione, procedendo a stadi.

Poi ovviamente parlando di cast ci sarebbe da fare un plauso sia a Dan Stevens, che qui abbandona (purtroppo) il suo accento Inglese (ma tranquilli in qualche modo lo sentirete) che a Aubrey Plaza (Lenny). L’alchimia tra i due personaggi è fenomenale ed è avvicinabile solo al tipo di pazzia che essi rappresentano. La Plaza è un’attrice straordinariamente dotata e ben poco conosciuta, questo ruolo le ha sicuramente dato molta più visibilità di quelli rivestiti in passato e non mi stupirei se ci potessero essere incursioni della nostra “Lenny” in altre produzioni, magari più importanti.

In definitiva possiamo considerare Legion una serie che nel suo primo anno di vita ha promesso tanto, rispettando molte di tali promesse già in corso d’opera ma che può fare ancora molto, sopratutto con tutta la questione “Parassita”,”Piano della mente” e complotto governativo al seguito.

Se avete apprezzato l’approccio di Bryan Singer agli X-Men sicuramente non dovete farvi sfuggire questa serie, che è libera dai restringimenti della continuity ma che trova il suo giusto posto nel variegato mondo dei Mutanti di casa Fox.

Dunque non ci resta che aspettare fiduciosi e cercare di non impazzire tentando di arrivare al prossimo anno e ai prossimi 10 episodi, a mio parere numero perfetto per una serie TV supereroistica, io confido in Hawley ed FX ed intanto aspetto X-Men: Gifted, altra serie Mutante in arrivo per Fox.

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