[Recensione] Riverdale 2×06 – Death Proof

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Puntata piena per Riverdale questa settimana, tra gare illegali, droga e vendette, l’inferno continua a riversarsi su quella che era una cittadina tranquilla. 

Dopo il festino a base di alcol e Jingle Jangle, una carica guidata dal sindaco McCoy arriva nel southside e rischia di trasformare Riverdale in una cittadina di polizia. Toccherà ad Archie(KJ Apa) e Jughead(Cole Sprouse) risolvere la situazione mettendo da parte le proprio divergenze, mentre Betty(Lili Reinhart),Veronica(Camila Mendes) e Cheryl Blossom(Madeleine Petsch) fanno fronte comune per trovare il misterioso Sugar Man, spacciatore di droga dal southside con cui Clifford Blossom aveva un rapporto d’affari. Archie e Jug si trovano in una difficile situazione in quanto Tall Boy, leader dei Serpent in assenza di FP Jones(Skeet Ulrich), non solo è testardo ma anche in combutta con i Ghoulie, veri spacciatori di droga nel southside e nella zona nord di Riverdale. I due ragazzi dovranno quindi chiedere aiuto al padre di Jughead per risolvere la situazione, mentre la guerra tra il southside e la zona nord impazza. L’improbabile alleanza tra le ragazze di Riverdale sembra però portare a qualcosa, ossia l’identità di Sugar Man, nuovo obbiettivo del Cappuccio Nero. Alla fine della puntata come era prevedibile, le due storie si incrociano e portano ad un colpo di scena inaspettato ma sensato all’interno della serie e che fa in modo di riavvicinare i due gruppi seppur momentaneamente. 

Dopo una puntata non particolarmente interessante, Riverdale torna in carreggiata dividendo la narrazione tra gli sforzi di Archie/Jug e quelli di Betty/Veronica/Cheryl, riuscendo quindi a non renderla noiosa in nessun attimo e risultando quindi anche molto piena di eventi, evitando di avere in scena personaggi che sono lì solo per fare scena, come purtroppo era accaduto in alcune puntate scorse con ad esempio Veronica o anche il figlio dello sceriffo.

Decisamente un risalto di stile, per una serie che nel bene o nel male vive di piccoli momenti, colpi di scena ben inseriti e tanto testosterone ma anche delle atmosfere classiche dei fumetti e che hanno fatto la fortuna di Archie e anche dei fumetti reboot che da noi stanno uscendo per Edizioni BD. 

Non vorrei dilungarmi oltre dato che non c’è veramente molto da dire su una serie che alla fine dei conti è figlia di più di un telefilm della mia generazione, una gran bella unione di topos tipici e di elementi che sicuramente non mancheranno di appassionare adolescenti e giovani adulti, a cui questa serie si rivolge.