[Recensione] Star Trek: Discovery 1×07 – Toglie di senno fin anche i più saggi

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Star Trek: Discovery 1x07

Ci stiamo avvicinando al midseason finale per Star Trek: Discovery e con esso alcuni fili lasciati indietro dalle scorse puntate vengono riannodati in questo settimo episodio.

La puntata inizia con una festa degli ufficiali della nave a cui attendono il Tenente Ash Tyler(Shazad Latif), Michael Burnham(Sonequa Martin Green), il cadetto Tilly(Mary Wiseman) e vengono interrotti dal Capitano Lorca(Jason Isaacs) che li richiede in plancia; Arrivati in plancia scoprono che quella che sui radar veniva vista come una nave nemica, in realtà è una balena spaziale, che viene poi teleportata nell’hangar, peccato che nasconda un segreto, infatti dalla bocca della balena esce Harry Fenton Mudd(Rainn Wilson) che ha intenzione di carpire i segreti della USS Discovery per venderli ai Klingon. Il tentativo di Mudd(il primo) finisce con l’esplosione della nave e la morte del suo equipaggio, ma quello che l’equipaggio non sa è che Mudd possiede un cristallo temporale che gli permette di rivivere gli ultimi 30 minuti e così riuscirà non solo ad uccidere Lorca, vendicandosi, ben 53 volte, ma anche a carpire la routine della Discovery per poter raggiungere il motore a spore della nave che i Klingon vogliono. Quello che però il criminale non ha tenuto conto è una persona speciale sulla nave, ossia il tenente Stamets(Anthony Rapp) dato il suo collegamento con il Terdogrado e con il motore a spore è al di fuori del loop temporale innestato da Mudd e riuscirà quindi, con la complicità di Michael a progettare un piano per fermare il truffatore e riconsegnarlo nelle mani di Stella(Katherine Barrel), facendole promettere di non mettere mai più lo sposo di mezzo alle questioni della Flotta Stellare(cosa che ovviamente noi sappiamo succederà ancora).

Molti oserebbero definire questo episodio un filler in puro stile Trek, ma io non concordo, anzi ho trovato questo episodio, magari non eccelso ma sicuramente un filler ben fatto che permette allo spettatore di conoscere ancora di più i personaggi di Burnham e Tyler, che qui hanno un certo feeling, chissà questo come si ripercuoterà sul futuro della serie, dato le varie teorie che circondano il personaggio del capo della sicurezza di Lorca; Ma anche sul personaggio di Stamets che qui riceve un ulteriore approfondimento, diventando una sorta di mentore e consigliere per Michael, dato il suo essere un “pò” particolare a seguito degli eventi che lo hanno portato a legarsi al terdogrado nell’episodio 5, Scegli il tuo dolore.

Tra l’altro è interessante far notare come anche ormai da Star Trek si stia cercando di creare storie che seguano un filone narrativo ben preciso, d’altronde i tempi televisivi sono cambiati e la serie deve cambiare di conseguenza, adattandosi ai nuovi contesti e sopratutto riuscendo a mantenere fede non al materiale di origine bensì al sentimento e alla peculiarità che rendono Star Trek un franchise di un certo tipo. Fin ora mi ritengo ampliamente soddisfatto di come Bryan Fuller e Alex Kurtzman stiano gestendo la materia, con tanti richiami al mythos della serie, anche se di fatto questa è un prequel, e con la voglia di narrare avventure in un contesto più ampio e più politico, se dobbiamo dare atto al merito, Star Trek: Discovery si sta rivelando proprio quello che speravo fosse, ossia la serie Trek per il nuovo secolo.