Dopo 5 lunghissimi anni, il Superman che tutti amavamo è tornato!
Con l’uscita del settimo numero si conclude il primo story-arc del DC Rebirth dal titolo “Son of Superman“, in cui fanno il loro ritorno il Clark Kent classico e la sua famiglia, tenuti lontani dalle testate per 5 anni inseguito agli sconvolgimenti portati da Flashpoint.
Il loro ritorno é avvenuto dopo un processo durato circa un anno, iniziato durante Convergence e conclusosi in Superman #52(passando anche per i 8 numeri di Superman: Lois & Clark).
Al timone di questa testata abbiamo Peter J. Tomasi e Patrick Gleson reduci da una delle migliori testate del New 52, ovvero Batman & Robin, che dimostrano ancora una volta di essere uno dei team creativi più solidi della DC Comics.
Ad accompagnare Tomasi e Gleason in questo primo story-arc abbiamo anche due disegnatori di grande talento come Doug Mahnke e Jorge Jimenez che si sono alternati a Gleason alle matite di questi numeri.
[ATTENZIONE L’ARTICOLO POTREBBE CONTENERE SPOILER]
Come nella celebre serie dedicata al Crociato Incappucciato e a suo figlio Damian, anche in questa prima run su Superman il duo Tomasi/Gleason punta a mostrarci il rapporto contrastato, ma allo stesso tempo affettuoso, tra Superman e suo figlio Jonathan.
Nel primo numero abbiamo potuto notare la divergenza di pensiero tra i due sul come usare i poteri, poteri che il giovane Jon ancora non sa ben dosare, poteri che hanno portato Jon a uccidere il suo gatto nell’intendo di salvarlo.
Nel secondo ci immergiamo subito nell’azione, Clark e Jon partono per la loro prima missione che servirà a temprare il giovane ragazzo, quando lo scontro si fa più difficile per l’uomo d’acciaio, il giovane Superboy preso dal timore, interviene salvando il padre da una situazione spinosa. Alla fine del numero si palesa il primo grande nemico che Superman e la sua famiglia dovranno affrontare: L’Eradicatore!
Dopo due numeri che fungono da introduzione, dal terzo numero si entra nell’azione, Clark si trova a dover affrontare una sua vecchia conoscenza, ovvero l’intelligenza artificiale Kryptoniana che risponde al nome di Eradicatore, che si risveglia nella fortezza della solitudine quando percepisce il grande potere sprigionato dal giovane Jonathan Kent.
L’Eradicatore non sente ragione e vuole fermare a tutti i costi Superman e suo figlio vedendoli come una minaccia, per cui Clark, per evitare di recare danno agli abitanti della terra, sposta lo scontro sulla luna. Nasconde la usa famiglia in una base lunare costruita da Batman e si appresta a sconfiggere una volta per tutte l’intelligenza artificiale Kryptoniana. L’epilogo, ovvero il settimo numero della serie, è uno spaccato di vita “comune” di Clark e la sua famiglia, perché prima di essere un eroe, lui è un “uomo” e padre.
La prima storia si chiude ciclicamente con la presa di coscienza da parte di Jon dei suoi poteri, compiendo così un passo importante per diventare un eroe.
In questa prima run, la figura di Jon Kent è centrale (questo anche in vista della testata Super Sons, di cui sarà protagonista insieme a Damian Wayne, in uscita nei primi mesi del 2017), un personaggio complesso e con un grande peso sulle spalle, che era stato troppo lasciato in secondo piano nella precedente storia che abbiamo potuto leggere in Superman: Lois & Clark.
La scrittura del team creativo risulta sempre compatta e fluida, accompagnando così il lettore in questa fantastica storia. Graficamente la triade di disegnatori(Gleason, Mahnke e Jimenez) sono impeccabili, sempre molto personali e ben integrati con la storia narrata. Se proprio bisogna andar a cercare il pelo nell’uovo, questa storia parte con un concetto di base analogo a quello della precedente run di Tomasi e Gleason, ovvero quella su Batman & Robin, anche se poi prende una tangente ed una risoluzione ben diversa.
Dopo molti passi falsi, rivoluzioni e rilanci, l’Uomo d’Acciaio è finalmente tornato. Tomasi e Gleason hanno in mente un percorso chiaro per il personaggio, un percorso che dopo sette numeri sembra più stabile che mai, un percorso che va ad approfondire la figura di Clark Kent sotto diversi punti di vista, come padre, come uomo e come eroe.
Le storie ottime e coinvolgenti, un storytelling non molto lontano dalla perfezione (dovuto anche alla scrittura simbiotica del team), immagini di grande potenza e inquadrature sempre ben studiate, fanno di questa testata una delle migliori storie dedicate a Superman degli ultimi 10 anni.
Ben fatto, ora non ci resta che attendere il secondo arco narrativo che inizierà tra due settimane con Superman #8, dal titolo “Return to Dinosaur Island”