Rick e Morty – Un grosso pentolone d'oro

0
Rick & Morty
Mai dire di no ai Simpson!

Chi mi conosce, ormai lo saprà: non ho un grandissimo amore per le serie televisive. Per quanto, specialmente di recente, siano spuntati dei telefilm decisamente degni di nota (quasi tutta la roba Marvel, Netflix, Breaking Bad e i soliti nomi che tutti abbiamo già sentito), è innegabile la quantità di prodotti seriali di scarso o nullo interessa presenti sul mercato.

In pratica pochi di questi prodotti possono essere paragonati ad una pellicola cinematografica. Sarà un discorso populista e qualunquista, ma una base di vero c’è. Le serie televisive hanno una struttura differente rispetto ad un film. Si pensa inesorabilmente al dopo, all’episodio successivo, si crea una formula da usare e riciclare, si concepisce il tutto misurando gli storyarc, i personaggi ricorrenti, e sono di casa elementi come il fan-service. Il cinema, al contrario, per sua stessa natura, punta ad essere un prodotto unico, che propone, quasi sempre, una struttura a tre atti (introduzione, svolgimento e conclusione) che si conclude col minutaggio dello stesso (eccezion fatta per i vari franchise odierni).

"Siete stati maledetti!"
“Siete stati maledetti!”

Tutto questo per dire che, generalmente, non mi interessa vedere serie tv che ripropongono uno stesso concept, stesse battute più e più volte (trama verticale) o una serie di archi narrativi che risultano, alla fin fine, inconcludenti e ripetitivi. Le trovo più una sorta di “riempitivo”, un modo per occupare la nostra routine in diversa maniera e rilassandosi.

Tuttavia, c’è sempre qualche eccezione. Esistono prodotti che, nella loro episodicità e completezza, si sono conquistati un posto nel mio cuore. La Signora in giallo, Lupin III, Cowboy Bebop, i Simpson, Twin Peaks, Vicious e tanti altri. Prodotti che presentano una scrittura superba, personaggi simpatici, intrighi, significati nascosti o comunque qualcosa che renda assolutamente necessaria la visione.
Proprio oggi vi vogliamo recensire una serie animata che, specie nell’ultimo anno, ha fatto parlare molto di sè, a causa della sua presenza sul catalogo italiano di Netflix…e per l’attesissima terza stagione.
Benvenuti nel mondo…di Rick e Morty.

0-rick-and-morty-recensione

Rick & Morty è una serie del 2013 nata dalla mente di Justin Roiland e Dan Harmon, due nomi che per certe persone, specie i più attenti, non suoneranno nuovi. Roiland, ad esempio, è noto soprattutto come doppiatore, possedendo un talento e una modulazione della voce piuttosto “importante” (se aveste visto Gravity Falls o Adventure Time in lingua originale, avete idea di cosa stia dicendo). Harmon, d’altro canto, è ben più noto come sceneggiatore (Community, Monster House) e solo saltuariamente come doppiatore.

Direi di cominciare spiegando le origini della serie…ecco…si tratta di una storia buffa. Diciamo che farei molto prima a mostrarvi cosa intendo (attenzione, non è per i cardiopatici o i deboli di vescica).


“Leccami le palle”

Ebbene si…questa è la frase che ha fatto nascere l’intero franchise di Rick & Morty.
Vedo di spiegarmi meglio.

Il cortometraggio che avete appena visto, The Real Animated Adventures of Doc and Mharti, venne creato da Dan Harmon per Channel 101, un festival mensile in cui vengono proposti dei piccoli corti animani a mò di episodi pilota per ipotetiche serie animate. In particolare, questo corto nacque come parodia del franchise di Ritorno al Futuro (palese, vedendo i vestiti dei due protagonisti) e risposta irriverente per la sezione legale della Universal Pictures (Harmon aveva già avuto problemi di copyright a causa di un corto con protagonista Bill Cosby).

Rick & Morty
Prima che fosse mainstream.

Rivedendolo adesso, specie col senno di poi, possiamo dire che si tratta di qualcosa di provocatorio (“cambiamo i nomi dei personaggi e facciamo quello che vogliamo”) ma con ben poco valore artistico. Paragonabile a quegli schizzi con protagonisti i vecchi professori che vi sarà capitato di scarabocchiare sul vostro vecchio diario di scuola di Hello Kitty. Se foste interessati a saperne di più su questo…coso…vi consiglio di dare un’occhiata alla wiki di Rick & Morty, la troverete illuminante (link qui).

Ad ogni modo, il corto che avete visto risale al 2006…ed è da ciò che è nata la serie animata…6 anni dopo. Nel 2013 Adult Swim contattò Harmon (che si mise in contatto con Roiland) e nella discussione riguardo idee per nuovi prodotti da mandare in onda nel network…balzò fuori il pensiero di trasformare “Doc e Mharti” in qualcosa di più. Ed è così che nascono Rick Sanchez e Morty Smith, uno scienziato completamente apatico (tranne certe eccezioni) e in grado di viaggiare tra le varie dimensioni e suo nipote…fin troppo buono e tontolone.
Ma di cosa parla la serie? Ve lo spieghiamo subito.

Rick & Morty

Siamo sulla terra, casa della famiglia Smith. Una semplice nucleo familiare, composto da madre (Beth), padre (Jerry), due figli (Morty e Summer), un cane (Snuffles) e…un nonno scienziato psicopatico con sempre addosso un camice da laboratorio (Rick). Quest’ultimo ha la cattiva abitudine di trascinare il proprio nipote in viaggi interdimensionali (usando una sorta di portal-gun)…facendogli perdere tantissime ore di scuola.
Nel pilota Rick porta Morty in un’ultima grande avventura. I due dovranno recuperare degli importanti semi che, a quanto pare, sono di importanza cruciale nel lavoro del dott…dello scienziato e non sarà nemmeno possibile farli passare attraverso la dogana intergalattica (saranno illegali?). Nel mentre Beth e Jerry, preoccupati per il futuro di Morty, lanciano un ultimatum:

“Lascia stare nostro figlio o ti mandiamo in un’ospizio!”

Inutile dire che, con qualche stratagemma, e una serie di semi speciali della conoscenza nel deretano del giovane Morty, ai due sarà dato il permesso, in orario extrascolare, di viaggiare liberamente alla scoperta dei vari universi e nelle varie dimensioni parallele del creato. Cercando di evitare spoiler e volendo riassumere all’essenziale la trama dell’episodio pilota, questo è letteralmente tutto ciò che posso dirvi.

Rick & Morty

Rick & Morty si dimostra, sin dai primi minuti, una sorta di incredibile miscuglio tra opere che di per sè hanno davvero poco in comune. Pensateci, cosa vi viene in mente se vi descrivessi un tizio che viaggia nel tempo e spazio grazie ad un astronave e/o aggeggi particolari in compagnia di un giovane companion? Esatto, Doctor Who, il fratello meno talentuoso di Alan Cooper (Dr. Coo). Proprio alla longevissima serie britannica, si deve la parte sci-fi di Rick & Morty (specie gli anni di Matt Smith). Ma indubbiamente la saga del Dottor Chi non è l’unica fonte d’ispirazione. Ad un occhio attento non saranno sfuggiti i vari richiami allo stesso Ritorno al Futuro (con citazioni spesso palesi), a The Ren & Stimpy Show (serie animata fuori di testa), ai Simpson e tanto altro. Volendo è possibile intravvedere anche un fine umorismo alla Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams mescolato a superbe battute su scoregge. Una commistione difficile da ricreare e che è tenuta assieme in maniera egregia dal grande talento di Roiland e Harmon come sceneggiatori.

Rick & Morty
Il tipo di creature che incontreremo.

A Rick e Morty ne succederanno di tutti i colori. In sole due stagioni (e 21 episodi) ci è stato mostrato di tutto. Un episodio in cui i due si trovano in una gigantesca simulazione stile Matrix (con tanto di plot twist alla M. Night Shyamalan), un altro in cui i protagonisti dovranno penetrare i sogni di un professore per ottenerne un misero guadagno. Che ne dite di un parco stile Jurassic Park dentro il corpo umano? Queste sono solo alcune delle cose che accadranno nella prima stagione…vi lascio immaginare cosa avverrà nella seconda! O nella terza! Gli sceneggiatori hanno cercato di spremere quanto più possibile il lato fantascientifico della storia e allo stesso tempo di proporre le idee più assurde che venissero loro in mente per poi combinarle assieme.

Innegabile la quantità di fantasia presente nella serie. Verrebbe quasi da pensare che tutto ciò, creature e avventure comprese, siano frutto di lunghe sessioni di “meditazione vegetale”. Oh…ma gli stessi creatori hanno affermato di non fare uso di droghe durante la stesura degli episodi…strano.

Rick & Morty
Rick, hai cronenberghizzato il mondo!

A rendere ulteriormente unica la serie, sono una manciata di elementi davvero degni di nota. Primo fra tutti, il cosiddetto “multiverso”. Pensateci, in un periodo in cui Marvel, DC Comics, Fox, Sony e tanti altri si sforzino di creare un proprio universo narrativo condiviso (e un eventuale Multiverso), questa serie non solo prova a crearne uno, ma si spinge a immaginare varie dimensioni parallele, contestualizzandole e arricchendole di tanti piccoli tocchi e dettagli tali da renderle vive e interconnesse. Chi ha già visto le due stagioni andate in onda, non potrà essersi dimenticato degli episodi dedicati alla televisione via cavo/interdimensionale, in cui ci vengono mostrati canali dalle più disparate dimensioni parallele. Da mondi in cui gli esseri dominanti sono delle gigantesce pannocchie di granturco a quelle in cui dei criceti vivono nel sedere di esseri umani (e lì abbiano casa). Ma non finisce qui. Sempre sulla scia di Marvel/DC, ogni episodio (eccezione per il pilota) presenterà una scena dopo i titoli di coda, votata alla spiegazione di alcuni dettagli, arricchimento della trama di fondo o per una semplice gag (come Morty che si trasforma in una macchina).

Altro punto a favore del prodotto è il suo doppiaggio. La versione americana può vantare una sfilza di doppiatori davvero degni di nota. Anzitutto abbiamo il già sopra citato Justin Roiland, detto “il multiforma”, donare la propria voce ai due protagonisti, Rick e Morty. Esatto, il ruttante Rick Sanchez e il lamentoso Morty condividono lo stesso doppiatore. Del cast fanno parte anche Sarah Chalke, nota soprattutto per essere la dottoressa Elliot Reid di Scrubs, Chris Parnell, il Cyril Figgis di Archer e Dottor Spaceman di 30 Rock, e Spencer Grammer.

Rick & Morty
Hi John!

Il resto del cast è doppiato in gran parte dagli stessi Harmon e Roiland o da altri doppiatori. Non sono mancate nemmeno un buon numero di guest star, di episodio in episodio. Qualche esempio? John Oliver, Alfred Molina, Dana Carvey, Maurice LeMarche, Christina Hendricks, Nolan North, Keith David, Alex Hirsch e Werner Herzog (in un meraviglioso monologo sull’importanza delle lunghezze nella società umana).
D’altro canto, in Italia la serie, essendo sotto l’ala protettiva di Netflix, ha ricevuto un trattamento di favore. Ad esempio la voce di Rick è di Christian Iansante (un riferimento al Doctor Who di David Tennant?), mentre quella di Morty è di David Chevalier.

In generale, per quanto in certi punti tradisca l’originale (frasi intraducibili), lo si può definire un adattamento/doppiaggio ben fatto.

Stilisticamente parlando, Rick e Morty ricorda molto serie animate come i Simpson (i grossi occhi, naso a salsicciotto…) e soprattutto Ren & Stimpy, una vecchia serie animata, nota per le sue storie al limite del grottesco e per immagini decisamente poco adatte ai più giovani (molte espressioni facciali vengono da lì). Non mancano nemmeno tocchi originali come gli occhi disegnati usando degli asterischi. Se poi dovessi parlare del design di molti personaggi, finirei per fare notte. Basta guardare Bird Person, i maschi di Gazorpazorp (in cui esiste anche un Garfield Gazorpazorpizzato) e tutte le specie aliene presenti in ciascun episodio.
Per quanto riguarda i fondali…lascio a voi la descrizione…pazzeschi.

Che cast, che gente!
Che cast, che gente!

Inutile dire che ci troviamo di fronte ad una serie perfettamente animata e di cui possiamo ben poco lamentarci. Basta guardare la sigla che apre ogni episodio. Un mare di assurdità accompagnata dal tema principale (che ricorda molto un incrocio tra Doctor Who e X-Files).

Nella serie non mancano nemmeno momenti in cui, per un motivo o per l’altro, ci si trovi a fare satira o il verso alla società contemporanea. Da discussioni sul libero arbitrio tra Morty e un essere gassoso (simil Dalek), pillole di parità tra uomini e donne, sull’importanza della scuola e l’educazione, sulla società che non accetta matrimoni tra persone dello stesso sesso (lo sketch degli uomini proboscide è geniale!), fino anche al fare il verso alla stessa televisione, ai network, alla pubblicità che pur di vendere si riduce a tecniche meschine come l’oversessualizzazione di un prodotto neutro o immagini shock. Sotto questo punto di vista si nota molto la parentela con I Simpson o South Park.

Rick & Morty
Il dialogo su Lorenzo Music…oro

Importante da citare è anche il tono semiserio degli episodi. A situazioni più serie e tragiche, si accompagna un certo umorismo che può essere definito a tratti nero e scorretto, in altri è più vicino al cinismo o al nichilismo (dimostrato soprattutto dal vecchio Rick). Sotto questo punto di vista, la serie può essere considerata lontana cugina di Bojack Horseman, altro prodotto che fa della critica sociale e del nichilismo il suo marchio di fabbrica.
Potrei passare ore a decantarvi tutte le citazioni meritevoli presenti nella serie…mi limiterò a riassumere tutto in un:

“I’m a version of your brother you can trust when he says, ‘Don’t run’. Nobody exists on purpose. Nobody belongs anywhere. Everybody’s gonna die”.

Sono apprezzabilissime anche le miliardi di citazioni e piccoli richiami presenti in ogni secondo di girato. Si passa da piccoli tocchi (un scena che richiama un vecchio film, una inside joke, un design ispirato a qualcosa) sino a interi episodi dedicati alla distruzione/parodia di qualcosa. Ad esempio i film con finale a sorpresa di Shyamalan, Inception di Christopher Nolan, Atto di Forza e tanti altri. A quanto ho sentito dire, pare che nella crew di sceneggiatori sia presente un individuo, di cui non farò il nome, che serve soprattutto come database per citazioni e riferimenti.
Il che è un bene!

Rick & Morty
O mio dio…lo avevano predetto…

Detto questo, c’è molto che non vi ho detto (per evitare spoiler). Ad esempio nella serie sono presenti varie canzoni e momenti musicali, non ho voluto nemmeno approfondire i personaggi di Morty o Rick che come tanti altri crescono molto con l’avanzare degli episodi. Ma tutto ciò non importa…vi consiglio di vedere Rick & Morty? Bella domanda. Tra i vari pareri che ho sentito su Rick & Morty, tra tutte le lodi sperticate, ben poche persone hanno affermato di non apprezzarla. Suppongo che si tratti di un gusto piuttosto ricercato, uno in cui sia necessario scavare sotto la superficie di “serie volgare” per scoprire l’oro sotto nascosto. Allo stesso tempo, sono piuttosto certo che dalla prima stagione (comunque molto buona) alla seconda vi sia stato un salto di qualità non indifferente. Quindi il mio consiglio è semplice: iniziate a vederla. Se non vi piace, prendetevela con calma, continuate. Dopotutto ci sono solo 21 episodi da 20 minuti l’uno…non spendereste così tanto del vostro tempo per vederla.

Per tutti gli altri, quelli che attendono la terza stagione…cosa posso dire? Ho letto varie teorie su cosa potrebbe succedere. Ben poche non avevano fondamento. Aspettiamo a vediamo…io sto fremendo.