Quando nella mente umana la memoria, ovvero la capacità di conservare tracce della nostra esperienza passata, si unisce alle emozioni (di qualunque tipo esse siano), si crea un ricordo, ovvero appunto una traccia di memoria legata a sentimenti ed emozioni vissuti al momento del ricordo stesso. I ricordi poi, carichi come sono di emozioni belle e brutte, quando sono legati ad avvenimenti particolarmente significativi del nostro passato si imprimono nella nostra memoria per sempre, o quasi sempre?

Ruby FallsRuby Falls (Bao Publishing – 2020) di Ann Nocenti e Flavia Biondi è un fumetto che nasce dal sodalizio tra la sceneggiatrice statunitense, nota principalmente per i suoi lavori in casa Marvel e su Daredevil in particolare, e la disegnatrice italiana che negli ultimi anni è uno dei profili più interessanti del fumetto nostrano e della scuderia di Bao Publishing. Un’altra, e probabilmente più importante miccia per la nascita di Ruby Falls è la “fissazione” (così la definisce la Nocenti stessa) per tre elementi che folgorarono l’autrice durante il periodo appena precedente alla stesura della sceneggiatura del fumetto. Gli elementi in questione sarebbero poi diventati i fondamentali su cui la storia poi avrebbe ruotato attorno. A comporre la triade erano i già citati ricordi, le caverne e il concetto di generazione.

Sono proprio i ricordi a legare tra loro due dei più importanti personaggi della vicenda, Lana e Clara. Lana è una giovane prigioniera del piccolo paese in cui è nata e cresciuta, desidera scappare e vivere una vita finalmente ricca di emozioni fuori dalla vecchia e stanca città di periferia qual’è ormai Ruby Falls. Clara invece è sua nonna malata di Alzheimer. Vera forza della natura, Clara è una donna testarda e solo apparentemente distaccata dalla realtà. Entrambe si perderanno nei ricordi e nelle caverne della cittadina, alla ricerca di un’antica verità, dimenticata e occultata tra le donne e le generazioni di Ruby Falls.

La storia, in realtà semplice e col sapore di già letta, vede la protagonista Lana, la nonna Clara e la fidanzata Blair, districarsi nel passato oscuro e celato della città, protagonista anche lei in un certo qual modo dunque, con l’intento di scoprire la verità su un presunto omicidio, o meglio femminicidio, avvenuto durante gli anni della giovinezza di Clara. La narrazione della vicenda è sinuosa, proprio come le sete su cui Blair danza per guadagnarsi da vivere, e accompagna senza alti né bassi il lettore in una lettura piacevole ma senza concitazioni.

I disegni di Flavia Biondi sono il giusto equilibrio tra efficacia e morbidezza. I personaggi sono infatti sempre piacevoli in viso e i loro corpi armoniosi, ma si muovono in uno spazio, complice la buona strutturazione della tavola, sempre realistico e preciso, in grado di rendere la lettura agevole e piacevolissima. Grande merito in ultima istanza va dato al lavoro ai colori di Lee Loughridge, artefici della riuscita dell’ottima “messa in scena” di Ruby Falls.

In definitiva Ruby Falls è un fumetto solido. Vuole raccontare una cosa ben precisa e ci riesce benissimo. Tutti gli elementi che compongono l’opera si amalgamano al meglio tra di loro e a giovarne e il lettore. Se cercate una lettura veloce, non eccessivamente pesante, ma al contempo malinconica e di un sufficiente significato emozionale, Ruby Falls è il fumetto che fa per voi.


Lascia un commento