Lo scorso 15 dicembre, in quel di Roma, abbiamo avuto la possibilità di assistere all’anteprima di Split, nuovo film di M. Night Shyamalan con James McAvoy, Anya Taylor-Joy e Betty Buckley. In seguito alla proiezione del film si è tenuta anche un interessantissima Masterclass con il regista, che vi abbiamo proposto nelle scorse ore e che potete trovare qui.
Ma prima di iniziare, chi è M. Night Shyamalan? Shyamalan è un regista Statunitense, di origine Indiana, che è salito alla ribalta mondiale grazie al suo secondo film Il Sesto Senso, film di grandissimo successo che puntò tutti i riflettori su di lui ed alzò esageratamente le aspettative del pubblico sulle sue produzioni successive. In seguito produsse altre grandi pellicola, ovvero Unbreakable – a mio parere il suo film migliore, Signs e The Village, da lì in poi la sua produzione precipitò per circa 10 anni fino al 2015 quando usci The Visit, un mockumentary horror che divise profondamente il pubblico e che a noi tutto sommato piacque abbastanza. Ed ora ci troviamo difronte a Split, continuerà la rinascita del regista oppure la sua carriera cadrà di nuovo nell’oblio?
Il protagonista di questo thriller psicologico è Kevin, interpretato da un James McAvoy mai così ispirato, un ragazzo che soffre di disturbo dissociativo dell’identità, in cui convivono ben 23 personalità distinte, tra cui troviamo un bambino (Hedwig), donna fortemente religiosa (Penelope), un eccentrico stilista (Barry) e un ossessivo compulsivo (Dennis). Il film si apre con il compleanno di Clare (Haley Lu Richardson), a cui partecipano tra le tante amiche della ragazza anche Casey (Anya Taylor-Joy) e Macia (Jessica Sula). Terminata la festa il padre della festeggiata si trova a dover riportare a casa le tre ragazze ma, all’uscita del locale, mentre carica i regali della figlia nel bagagliaio della macchina viene aggredito. Un tonfo. Nell’indifferenza generale si apre la portiera, al posto del guidatore c’è un uomo inquietante (Kevin). Le ragazze dietro non si accorgono di nulla, mentre Casey è paralizzata dalla paura, non riesce a reagire e non sa cosa fare -il che ricorda molto la situazione di Tyler in The Visit, Kevin le narcotizza e parte. Casey, Clare e Macia si risvegliano in una stanza sigillata, la loro prigione, in cui faranno la conoscenza delle 23 personalità che convivono nel corpo di Kevin, tra cui spicca Hedwig, un bambino di nove anni che preannuncia alle ragazze l’arrivo di una ventiquattresima devastante personalità, La Bestia.
Non voglio dirvi altro sulla trama, ho solo riassunto la parte del che possiamo vedere nel trailer, così da non spoilerarvi nulla -o quasi- in quanto, trattandosi di un film di Shyamalan, anche i minimi dettagli si rivelano fondamentali al fine della trama. La narrazione prosegue su 3 distinti livelli, che chiameremo: la Mente, il Thriller e il Segreto. Nel primo livello entreremo nella psiche di Kevin e faremo la conoscenza delle varie personalità che vi abitano, molte delle quali sono ben caratterizzate, distinte tra loro da nette differenze di look, carattere, movenze e parlata, punto chiave della splendida interpretazione di McAvoy che dona ad ogni personaggio un vocabolario, un tono di voce ed un accento ben distinguibile; Nel secondo livello seguiamo, come in un classico thriller, le vicende delle ragazze che cercano di sopravvivere e sfuggire al loro carceriere; Mentre nell’ultimo livello verremo accompagnati man mano, come accade spesso nei film del regista, nel passato di una delle protagoniste, alla scoperta di un segreto molto importante. Alla fine i tre binari si uniscono e generano gli ultimi 30, angoscianti, minuti di film. Fondamentale al fine della narrazione è la figura di Karen Fletcher, interpretata da Betty Buckley, la psichiatra di Kevin, che ci aiuta a comprendere la psiche del ragazzo e il suo disturbo mentale.
Nella sceneggiatura non troviamo buchi di trama, tutti i tasselli si incastrano perfettamente fino a formare un ottimo thriller psicologico, che dopo i primi 80 minuti incentrati sull’incubo che le protagoniste stanno vivendo, si tinge bruscamente di quell’horror sovrannaturale tanto caro al regista, il che non fanno mai male. Ottima anche la regia, che molto spesso va di paro passo con tutto il resto quando si parla di Shyamalan che, quasi sempre, è regista, soggettista, sceneggiatore, produttore e interprete -si, anche in Split troviamo il suo cameo- dei suoi film. I dialoghi sono cruciali in questo film, solidi e brillanti, che molto spesso ci mostrano ottimamente il conflitto interno a Kevin. Come in ogni suo film tornato alcuni temi ricorrenti delle sue produzioni, torna tra i tanti il tema della “diversità”, dello shock infantile e della “potere” interno all’uomo. La fotografia è molto ben curata, lucida ed attenta ad ogni minimo dettaglio, soprattutto quando si trova a soffermarsi sulle mille sfaccettature della recitazione di McAvoy. Azzeccatissima la scelta dei colori e delle luci, che variano a seconda della personalità che ci viene mostrata sullo schermo. La colonna sonora non è di certo la cosa più memorabile del film, ed è giusto così, infatti fa il suo lavoro, ci immerge nelle scene, facendoci provare un crescendo di emozioni indescrivibili, ci prende e non ci molla più.
Passiamo ora al punto chiave di Split, ovvero la recitazione. Nel film figurano molti personaggi ma pochi attori, pochi ma buoni. Partiamo dal protagonista, che impersona ben 23, anzi 24 personaggi, il One-Man Show, James McAvoy, l’attore Scozzese fin troppo sottovalutato dal grande pubblico che qui da una delle sue migliori interpretazioni, che lotta ferocemente con quella in The Filth e nell’opera teatrale The Ruling Class. Da ottimo attore qual’è, McAvoy è riuscito ad immergersi alla perfezione in ogni personaggio, donando ad ognuno caratteristiche uniche, che vanno dalla movenze ai tic nervosi, dal tono di voce all’accento -dettaglio che noterete maggiormente se avrete la possibilità di vedere il film in lingua originale. Poi abbiamo la giovanissima Anya Taylor-Joy che, dopo averci impressionato positivamente in The Witch, torna prepotentemente a far parlar di se. Il suo personaggio non è per niente semplice, anche lei ha una mente complessa, ricca di segreti e misteri. Il terzo personaggio principale è interpretato da una grande attrice teatrale, Betty Buckley, che nei panni della dottoressa Fletcher mette in mostra la sue ottime doti recitative. Buone, anche se molto marginali, le performance di Haley Lu Richardson e Jessica Sula, attrici al debutto sul grande schermo.
In Split, Shyamalan rinnova il sodalizio con Jason Blum, produttore di film come Sinister, Hush, Creep, La Notte del Giudizio e Whiplash, con cui aveva già collaborato per realizzare il già citato The Visit, che sembra avere una grande influenza positiva sul regista indiano. Con questo film continua la rinascita di Shyamalan, che torna più ispirato che mai alla regia, con tanta voglia di stupire e osare, creando un altro film spiazzante e disorientante, intriso di temi cardine che possono ricollegarsi facilmente ad altri film del regista, specialmente con uno. Già solo la prova attoriale di McAvoy merita il prezzo del biglietto e, come ormai avrete capito, non è la sola nota positiva, anzi è una delle tante note positive di questo film, forse la più limpida ed evidente. Un bel thriller che ridefinisce in parte i canoni del cinema statunitense contemporaneo, attualizzandolo con l’utilizzo di tematiche scomode e dimostrando che, anche con un basso budget, si possono ottenere grandi risultati. Non dimenticate la mente può costruire e modificarsi, fino a trasformarsi in qualcosa di diverso, che può anche essere malvagio. Ho volutamente lasciato questo dettaglio per ultimo, come in ogni film del regista non può non esserci un plot twist, che in questo caso arriva nell’ultima scena, un colpo di scena che vi lascerà a bocca aperta.
Insomma, un film davvero consigliato agli amanti del bel cinema e della buona recitazione, se in passato vi ha deluso, date un altra possibilità a M. Night Shyamalan, se non avete mai visto un suo film dategli un’opportunità lo stesso. Se siete tra quelli che hanno apprezzato pellicole come Il Sesto Senso, Unbreakable e The Village non rimarrete per niente delusi da Split!
https://youtu.be/EN2PUH09YRY