Dopo due anni da Gli Ultimi Jedi, discusso secondo capitolo di questa nuova trilogia di Star Wars, arriva finalmente nelle sale il capitolo finale, Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker. Come ogni progetto della saga, l’attesa è stata un mix di hype e previsioni su cosa avremmo dovuto aspettarci dalla pellicola che, dopo il contestato episodio diretto da Rian Johnson, ha visto il ritorno di J.J. Abrams alla regia.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà. 

Star Wars: L'Ascesa di SkywalkerLe principali preoccupazioni legate a questo nuova pellicola erano inerenti su come Abrams avrebbe preso gli eventi narrati nel secondo film per convergere verso un finale credibile e, anche se questa non dovrebbe essere la preoccupazione principale di un regista, che mettesse d’accordo i fan insorti dopo Episodio VIII. La prima parte di questo L’Ascesa di Skywalker fa proprio questo: sacrificando un po’ il ritmo della pellicola, Abrams va a “ricucire”, tramite brevi scene, le varie incongruenze tra quanto narrato ne Il Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi andando dritto al punto più complicato, ovvero le origini di Rey, che verranno spiegate e lasciate sottintendere durante tutta la prima parte della pellicola. Oltre a questo, questi mini spezzoni costruiscono le basi per alcuni avvenimenti, uno dei quali decisamente importantissimo ai fini della trama, che vedremo nella seconda metà del film.

La seconda parte della pellicola, invece, riprende il più classico stile Star Wars con l’alternanza di combattimenti a base di spada laser e le azioni di guerriglia della Ribellione, che ci portano dritti al finale del film, del quale ovviamente non vi diremo nulla. Quello che si può assolutamente dire è che, per molti versi, il film ha una costruzione simile a quanto visto in Avengers: Endgame, con una scena in particolare che, a noi, ha ricordato molto da vicino l’epica conclusione dell’Infinity Saga.

Dal punto di vista tecnico il film gode di una fotografia, curata da Daniel Mindel, davvero ottima, che però non raggiunge il livello di quanto visto ne Gli Ultimi Jedi con l’iconica scena di combattimento tra Rey, Kylo e le guardie di Snoke che rimarrà nella storia del franchise; tuttavia, ci sentiamo di promuovere a pieno tutto il comparto tecnico della pellicola, dalla fotografia (splendida in una particolare sequenza che vede coinvolti Kylo e Rey) alla colonna sonora di John Williams, sempre una garanzia quando si parla di Star Wars, che presenta un’ottimo connubio tra nuovi brani e una versione riarrangiata dei temi classici del franchise. Dal punto di vista della recitazione, abbiamo la solita ottima prova di Oscar Isaac nei panni di Poe Dameron e di Adam Driver, attore che non deve certo dimostrare oggi le proprie qualità, ma che riesce ad essere un Kylo Ren sempre più credibile nel suo essere perennemente sospeso tra il passato ed il futuro. Proprio la gestione dei personaggi, soprattutto di quelli secondari, è decisamente uno dei punti di forza di questo terzo atto: tutti i personaggi, che nei primi due film sembravano trasportati dagli eventi, in questo terzo film hanno decisamente più spazio, più approfondimento, un minutaggio sostanzioso. Poe, Finn e C3PO riescono infatti, finalmente, a ritagliarsi uno spazio decisamente più ampio risultando ben caratterizzati e utili ai fini della trama. Del resto Star Wars, sopratutto nella trilogia originale, ha sempre puntato sul concetto di gruppo, dando importanza non solo ai personaggi dotati della Forza, ma bensì ad un’ampia schiera di comprimari che sono entrati nella storia; in questo film Abrams è riuscito a dare dignità a personaggi come Finn e Poe fin troppo marginalizzati negli scorsi capitoli. Una nota negativa invece riguarda i Cavalieri di Ren: introdotti nel primo film, mai visti nel secondo, hanno un ruolo decisamente marginale e deludente in questo ultimo capitolo.

Star warsQuello che forse convince meno è la sceneggiatura: come già detto, la prima metà di pellicola serve sostanzialmente a far convergere gli eventi verso il gran finale, e l’insieme di scene di breve durata risulta non eccessivamente ben amalgamato, per quanto necessario, ricordando in parte gli stessi difetti del terzo capitolo della trilogia prequel, che annoverava tra i principali problemi l’essere troppo frammentario ed accelerato. In questo, per quanto Abrams abbia cercato di dare più fluidità possibile, Episodio IX ha sicuramente una delle sue maggiori pecche. Inoltre le suddette scene, in alcuni casi, per tempismo e contenuto, danno l’impressione di essere state inserite come “contentino” per i molti fan che avevano criticato l’episodio precedente, ed una su tutte, a nostro avviso, avrebbe dovuto probabilmente essere inserita in un momento diverso del film. Ultimo, ma non per importanza, è la totale assenza della mano di Abrams in termini registici. L’Ascesa di Skywalker ricorda più da vicino, come già detto, una pellicola del Marvel Cinematic Universe, dove la mano e lo stile del regista sono impalpabili, un po’ come nei film diretti dai Fratelli Russo. Questo non significa di certo che si tratti di un cattivo prodotto, anzi, ma che, registicamente parlando, sembra un “compitino” ben svolto senza il tocco del regista che avevamo potuto riscontrare ne Il Risveglio della Forza. È innegabile come, dal punto di vista stilistico, il criticato Rian Johnson abbia alzato l’asticella tecnica in maniera decisa ne Gli Ultimi Jedi e, da questo punto di vista, L’Ascesa di Skywalker è un deciso passo indietro.

Per quanto riguarda l’evoluzione dei personaggi e della trama, il film, presentato come “la conclusione della Skywalker Saga”, svolge il suo compito in maniera soddisfacente, andando a chiudere le vicende iniziate con Una Nuova Speranza, con alcuni cameo decisamente sorprendenti, facendoci dire addio a Carrie Fisher ed alla sua Leia, riportando in scena Lando Calrissian, e lasciando comunque aperti alcuni spunti che potranno eventualmente essere ripresi in futuro nei vari media collegati al brand di Star Wars. Inoltre, più di qualsiasi altro film di questa nuova trilogia, L’Ascesa di Skywalker strizza l’occhio a tutto l’universo di Star Wars, dal compianto (dai fan) Universo Espanso alle serie animate The Clone Wars e Rebels, andando ad ampliare quel concetto, tipico anche questo del Marvel Cinematic Universe, di universo condiviso ed interconnesso. Cosa doverosa visto che questo film ha l’obbiettivo di chiudere la saga degli Skywalker.

Detto questo, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è un buon film? Assolutamente si, è un buonissimo film, ed è un buonissimo Star Wars, con tutti i pregi ed i difetti dello storico franchise, i suoi clichés, la sua ciclicità, la sua prevedibilità in alcuni sviluppi ed il suo mix di elementi fantasy, fantascientifici, magici e mistici, in quell’eterna lotta tra il bene ed il male che ci accompagna da oltre trent’anni.

Nel complesso, la nuova trilogia di Star Wars risulta un prodotto di buon livello, che ha tentato, soprattutto con il secondo film, di osare, non riuscendo in maniera completa nel suo compito: con questo terzo film si torna su canoni più classici. Un progetto che probabilmente ha sofferto di una gestazione non corale fin dal primo film, diversamente da quanto visto, sempre in casa Disney, con il Marvel Cinematic Universe; ne risulta una trilogia che da un punto di vista della coerenza interna ha commesso alcuni passi falsi, ma che con quest’ultimo capitolo ha cercato di recuperare, riuscendoci almeno in parte, andando a parare in una comfort zone che ha riportato la saga su binari più classici e affini ai gusti dei fan di lunga data.

RASSEGNA PANORAMICA
Star Wars Episodio IX - L'Ascesa di Skywalker
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Il vecchio della redazione: un cocktail a base di supereroi, battle shonen, videogiochi, basket, fantasy e metal. Agitare, ma non troppo (che poi sta male), prima dell'uso.
star-wars-lascesa-di-skywalker-la-conclusione-della-skywalker-saga-recensioneStar Wars Episodio IX è un buonissimo film, ed è un buonissimo Star Wars, con tutti i pregi ed i difetti dello storico franchise, i suoi clichés, la sua ciclicità, la sua prevedibilità in alcuni sviluppi ed il suo mix di elementi fantasy, fantascientifici, magici e mistici, in quell'eterna lotta tra il bene ed il male che ci accompagna da oltre trent'anni. Un po' sottotono il lato registico in cui si è perso il tocco di Abrams, un notevole passo indietro rispetto a Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson che aveva alzato di molto l’asticella dal punto di vista della regia.

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