Suburra 3 – Alessandro Borghi: “La terza stagione è una storia d’amore tra Aureliano e Spadino”

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Suburra

Il 30 ottobre sarà il giorno della terza ed ultima stagione di Suburra, prima produzione italiana di Netflix. La serie riprende i concetti del film di Stefano Sollima per raccontare una storia nuova, antecedente agli eventi della pellicola con Pierfrancesco Favino, e nel farlo consegna al pubblico una visione totalmente nuova dei personaggi già visti sul grande schermo.

In merito al legame con il film del 2015, la showrunner e produttrice Gina Gardini ha detto: “Quando ci hanno proposto di adattare il film e il romanzo di Suburra per farne una serie tv, abbiamo accettato subito la sfida. Sin dagli inizi, la via era chiara: ribaltare quanto fatto nel 2015: in quel caso i personaggi erano subordinati agli eventi, alla storia, alla situazione rappresentata. Con la serie di Suburra, invece, abbiamo fatto il contrario: sono i personaggi a creare e plasmare gli eventi”. La Gardini ha poi parlato della sfida realizzativa legata ad un prodotto come Suburra: “Per noi è stato un approccio totalmente diverso. I nostri precedenti lavori erano pensati per un pubblico italiano. Solo in un secondo momento si pensa a come rendere interessante un prodotto per il mercato estero. Con Netflix, invece, è arrivata l’unione di questi due momenti: la serie viene distribuita da subito nei 190 paesi in cui il servizio è presente, quindi dovevamo pensare alle esigenze e alle necessità di un pubblico assolutamente più ampio”.

Interessanti sono state anche le dichiarazioni, in sede di conferenza stampa, di Alessandro Borghi, che nella serie interpreta Aureliano. L’attore ha parlato del suo rapporto con il personaggio ma anche della sua visione su questa terza stagione di Suburra: “Per me sarà molto difficile lasciare Aureliano. Perché me lo porto dietro sin dal film e con lui sono cresciuto e in qualche modo lui e tutta la serie hanno contribuito alla mia vita professionale e privata. Per me è stato un bel viaggio, quello di tornare ad interpretare un personaggio già fatto, ma in versione più giovane. Nell’arco di queste tre stagioni la sua crescita evidente: vediamo prima il ragazzetto biondo che discute col padre per trovare il suo posto nel mondo e posso dire che in questa terza stagione Aureliano il suo posto l’ha trovato. I nuovi episodi sono come un grande storia d’amore tra lui e Spadino. Non nel senso convenzionale dell’espressione, ma la dinamica tra i due è esattamente quella: si passa dal conflitto a questo legame”.

Alle parole di Borghi fanno eco quelle di Spadino, ossia Giacomo Ferrara, che ha detto: “Chiaramente, come tutti sanno, da parte di Spadino c’è qualcosa in più, ma i due si amano: si vede tantissimo quando sono insieme che ci tengono reciprocamente e si vogliono bene. Questo è possibile anche grazie al grande rapporto che ho con Alessandro e, in generale, con tutto il cast e la crew. Nel corso di questi anni si è creata una vera e propria famiglia ed io sono molto affezionato a Spadino. Questa serie è davvero un pezzo di cuore per me”.

Le tre protagoniste femminili, ossia AngelicaNadia Alice, interpretate rispettivamente da Carlotta AntonelliFederica SabatiniRosa Diletta Rossi, hanno parlato della centralità dei loro personaggi in questa terza stagione. In particolare, la Antonelli ha detto: “Il dualismo tra Angelica e Nadia è molto interessante, perché partono con un conflitto, ma il loro rapporto evolve perché si rendono conto di essere accomunate dalla voglia di potere. Non che vogliano necessariamente avere in mano Roma come Aureliano e Spadino, ma sentono il bisogno di autodeterminarsi all’interno di un sistema che le rigetta, che non le vuole. E proprio per questo motivo si potrebbe dire che vogliono prender parte ai giochi”.

Interessante anche l’osservazione di Francesco Acquaroli, proprio in seguito ad una nostra domanda sul lato umano del suo Samurai: “Si è deciso di dare questa sfumatura al personaggio, per non renderlo piatto e anzi, caratterizzarlo con diverse sfaccettature. Rende sicuramente Samurai più affascinante, perché non è il cattivo tutto d’un pezzo. Ma soprattutto perché si può benissimo dire che il suo lato umano è il suo lato oscuro, per ciò che lui vuole essere”.

Tra i vari interventi durante la conferenza, hanno parlato anche Arnaldo Catinari, regista di questa terza stagione e gli sceneggiatori Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli. Tutt’e tre hanno più volte insistito sul concetto di tempismo della conclusione della storia, fugando i dubbi di una possibile conclusione affrettata: “I personaggi hanno fatto il loro corso, hanno vissuto tutto ciò che dovevano vivere e vien da dire quasi che il finale arriva da solo, al momento giusto”.

Netflix, inoltre, ha rilasciato delle nuove immagini della terza stagione di Suburra:

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Questa, invece, la sinossi ufficiale della terza stagione:

Dopo il tragico suicidio di Lele, incapace di convivere con il senso di colpa generato dai crimini commessi, e l’inaspettato risveglio dal coma di Manfredi, capo del clan Anacleti, gli equilibri di potere tra tutti i personaggi sono di nuovo messi in discussione. La terza stagione si sposta tra le strade e i vicoli di Roma e provincia per raccontare ancora più da vicino il mondo del Crimine. Con l’elezione del nuovo sindaco di Roma e l’ascesa in Campidoglio di Cinaglia, la Suburra si mette di nuovo in moto. Il mondo “di sopra” e quello “di sotto” dovranno venire a patti per spartirsi il più grande affare del nuovo millennio: il Giubileo. Aureliano e Spadino sono pronti a sfidare di nuovo Samurai e reclamare il trono della Città Eterna. Chi vincerà la battaglia all’ultimo sangue per ottenere il potere sulla città?

L’ultima stagione di Suburra sarà disponibile su Netflix a partire dal 30 ottobre.

Fonte: Conferenza Stampa

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