Netflix ci ha permesso di vedere in anteprima la terza stagione di The Crown, serie tv dedicata agli intrighi tra Buckingham Palace e Downing Street.

La terza stagione della serie segue le vicende della Famiglia Reale britannica e del primo ministro, Harold Wilson (Jason Watkins) che vanno dal 1964 al 1970. La regina, Elisabetta II (Olivia Colman) e il Duca di Edimburgo, Filippo Mountbatten (Tobias Menzies) sono ormai una coppia consolidata, i cui battibecchi fanno spazio alla complicità mentre il loro ruolo di genitori e sovrani si fa ancora più pesante, con l’Inghilterra che sta passando una crisi economica che rischia di far perdere la posizione predominante del paese nell’economia Mondiale.

Il periodo storico preso in considerazione da questa stagione di The Crown è molto ampio e per questo copre molti avvenimenti, che ci permettono di scoprire e riscoprire eventi della storia contemporanea di cui non si discute molto spesso, come la crisi economica degli anni 60 della Gran Bretagna, la tragedia di Aberfan, l’incoronazione di Carlo come Principe del Galles, l’allunaggio e non solo. Al centro del dipanarsi degli eventi sempre la Famiglia Reale Inglese, che diviene una vera e propria entità mistica, e che rispetto alle precedenti stagioni si è chiusa molto di più, lasciando solo Margaret (Helena Bonham Carter) e suo marito, Anthony ArmstrongJones (Ben Daniels) come esponenti in pubblico; nel mentre, Elisabetta e Filippo sono ormai istituzionali ed istituzionalizzati al punto che sono proprio loro le figure più richieste quando le tragedie accadono, ad esempio proprio Aberfan, una delle macchie della storia contemporanea dell’Inghilterra e che molti scopriranno proprio grazie a questa serie. Il parallelismo che si viene a creare tra le due coppie all’inizio della stagione è parecchio interessante perché, per chi conosce la storia, sa benissimo a cosa porterà la voglia di Margaret di essere più importante nella famiglia reale e il desiderio invece del marito di essere più libero, mentre Elisabetta e Filippo ormai sono consacrati e uniti nonostante abbiano avuto anche loro diversi alti e bassi.

La storia dietro a questa stagione è molto più legata ai rapporti tra i vari membri della famiglia reale che alle vicende storiche e agli intrighi: vediamo nuovamente i doveri della corona imporsi sulla vita della famiglia di Elisabetta e il peso che la stessa corona ha sulla regina. Ad esempio, nella disgrazia di Aberfan, la presenza necessaria della regina sul luogo viene messa in secondo piano rispetto al desiderio della donna di voler vedere una scena tanto orribile, ed infatti sarà Filippo a fare le veci della corona durante i funerali di stato dedicati alle vittime, ed a portare la tristezza e l’impotenza della corona a Buckingham Palace con sé. Scopriamo anche di più su Carlo, lo vediamo diventare una delle vittime della corona quando la necessità di fare un discorso in gallese, durante la sua incoronazione come Principe del Galles, lo porterà a conoscere un’altra macchia della sua famiglia, il trattamento riservato proprio al Galles. L’intera vicenda è interessante perché dimostra come quella stessa parte del Regno Unito non si sentisse parte dello stato e non avesse particolarmente in simpatia la famiglia reale, e come fosse poco considerato fino a tempi più recenti, creando di fatto un possibile parallelismo alla situazione irlandese che vedremo scoppiare probabilmente nella stagione quattro. Viene dato anche spazio alla crisi di mezza età di Filippo, che viene proprio scatenata, o possiamo dire acuita, dalla sua stessa impotenza in famiglia e dall’allunaggio, un evento straordinario che avrà un effetto domino sull’autostima del Duca di Edimburgo.

The crownLe interpretazioni sono tutte ottime, nonostante si possa essere inizialmente spaesati dal vedere Olivia Colman come Elisabetta e non più Claire Foy o Tobias Menzies come Filippo al posto di Matt Smith, o ancora Helena Bonham Carter al posto di Vanessa Kirby. La caratterizzazione dei personaggi è talmente ben costruita e coerente con le situazioni antecedenti ben conosciute al pubblico, che in fretta tutti sono definitivamente accettati come i nuovi volti della serie, almeno fino al 2020. Olivia Colman ci regala una regina piuttosto diversa da quella della Foy, molto più austera e simile alla regina madre per certi versi, ma che mantiene la compostezza e l’eleganza che abbiamo conosciuto con la precedente attrice e anche i rimpianti che si porta dietro da quando è regina. Tobias Menzies ha un compito veramente difficile: Matt Smith infatti, seppur noto sopratutto per Doctor Who, aveva portato in scena un Filippo energico e pronto a sfidare la corona, mentre Menzies si trova di fronte ad un personaggio che ormai è parte della corona e di fatto deve adeguarsi alle tanto odiate tradizioni della famiglia reale, e che attraverso il rapporto con sua madre e poi con lo zio, Louis Mountbatten (Charles Dance), inizierà a capire quanto sia importante la corona per il popolo al pari delle istituzioni, proprio perché esse cambiano ma la corona rimane. Helena Bonham Carter è una Margaret perfettamente credibile, che mantiene ancora la verve di quando era giovane, nonostante la sua bellezza stia un pò svanendo, e riesce comunque a rendersi memorabile, con il disappunto del marito, interpretato da un Ben Daniels non proprio eccellente, e che anzi fa rimpiangere Matthew Goode, interprete di Lord Snowdon nelle prime due stagioni.

La regia di The Crown, come al solito, non si discute, senza troppi eccessivi virtuosismi riesce a creare un solido prodotto storico che non cerca di essere pretenzioso, quanto più vero e interessante da seguire con alcune scelte di montaggio interessanti che per lo più hanno al centro le emozioni dei personaggi, punto centrale della serie insieme alla corona.

Questa terza stagione di The Crown è molto piena di avvenimenti e copre un periodo non particolarmente interessante per la storia Britannica dal punto di vista degli scandali, ma che comunque per la stessa natura della serie, molto più concentrata sullo sviluppo dei personaggi e sull’aura quasi mistica intorno alla famiglia reale continua ad essere uno dei prodotti più interessanti disponibili su Netflix, curato nel minimo dettaglio e con un cast che riesce ad essere perfettamente credibile nei panni delle figure reali dei regnanti Inglesi. Dunque anche questa stagione non si discosta dalle precedenti raccontando con perizia la storia vista dal punto di vista della famiglia reale e del loro impatto sulla politica e sulla società Inglese.

RASSEGNA PANORAMICA
The Crown: Stagione 3
8
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
the-crown-stagione-3-crisi-di-mezza-eta-e-responsabilita-a-palazzo-recensioneQuesta terza stagione di The Crown è molto piena di avvenimenti e copre un periodo non particolarmente interessante per la storia Britannica dal punto di vista degli scandali, ma che comunque per la stessa natura della serie, molto più concentrata sullo sviluppo dei personaggi e sull'aura quasi mistica intorno alla famiglia reale continua ad essere uno dei prodotti più interessanti disponibili su Netflix, curato nel minimo dettaglio e con un cast che riesce ad essere perfettamente credibile nei panni delle figure reali dei regnanti Inglesi. Dunque anche questa stagione non si discosta dalle precedenti raccontando con perizia la storia vista dal punto di vista della famiglia reale e del loro impatto sulla politica e sulla società Inglese.

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