The Mandalorian è arrivata al suo giro di boa, e insieme alla serie, anche i nostri speciali di approfondimento. Diretto da Bryce Dallas Howard, il quarto episodio di quella che è la prima serie tv in live-action dedicata all’universo narrativo di Star Wars, è un episodio che vive dentro una bolla tutta sua, un’episodio che mette in scena una storia che ha un suo personalissimo inizio e fine all’interno della narrazione orizzontale della serie.

Ovviamente, come già scritto per i precedenti speciali, l’articolo è pieno zeppo di SPOILER, dunque vi sconsigliamo di proseguire con la lettura se ancora non avete avuto modo di vedere l’episodio in questione.

Sorgan

Per la prima volta dall’inizio della serie, riusciamo a vedere gli eventi non esclusivamente dal punto di vista del protagonista. L’episodio si apre infatti con una scena di vita quotidiana in un villaggio di contadini su Sorgan. All’improvviso però il villaggio viene attaccato da criminali e predoni, che tra l’altro sono resi benissimo durante il prologo della puntata. La scena è vissuta dallo spettatore, con l’ansia di una madre e della sua bambina, entrambe nascoste, spaventate e indifese.

Proprio Sorgan sarà però il rifugio scelto dal Mando per il suo “bambino”. Il pianeta infatti è privo di spazioporti e grandi centri abitati e pare il luogo ideale per aspettare che si calmino le acque. Niente di più sbagliato.

Problem? Solved!

Durante la settimana sono sorte online molte polemiche (e ti pareva!) per la mancanza di personaggi femminili di rilievo in The Mandalorian, e come se la cosa fosse stata effettivamente una risposta, il quarto episodio ha introdotto Cara Dune, la forzutissima ex Shock Trooper ribelle interpretata dall’ex fighter Gina Carano. Come detto precedentemente, Cara Dune è un veterano della guerra civile galattica, in “pensione anticipata” su Sorgan. Chiariti i primi dissapori, i due cacciatori di taglie collaboreranno durante l’episodio, per poi lasciarsi quasi come due buoni amici di vecchia data. Il personaggio c’era stato presentato come un comprimario della serie, pertanto è probabile che possa riapparire in qualche maniera anche nei prossimi episodi. In oltre il passato di Cara è ombroso ed è palese, dalla sua paranoia per i cacciatori di taglie in particolare, che ha combinato qualcosa che adesso l’ha costretta a rifugiarsi in un posto tanto sperduto della galassia.

Tanto rumore aveva fatto anche la notizia, appresa nelle scorse puntate della serie, che i mandaloriani, per qualche motivo non meglio specificato, non si tolgano mai il casco. Online la gente aveva già iniziato a chiedersi come potessero mangiare, bere, lavarsi e quant’altro. Bhe… Anche stavolta, come se avessero previsto tutto, è proprio l’episodio immediatamente successivo, che c’ha fornito una risposta. Ovviamente i mandaloriani tengono sempre l’elmo quando sono in pubblico, mentre lo tolgono anche piuttosto regolarmente in privato per fare tutte quelle cose scritte sopra.

Un trovatello

Il quarto episodio di The Mandalorian ci conferma anche e sopratutto che il nostro protagonista senza nome è un trovatello. I mandaloriani lo hanno accolto dopo che la sua gente, ma sopratutto i suoi genitori, sono morti durante le Guerrei dei Cloni. Da allora egli ha abbracciato la Via di Mandalore ed è questo il motivo per cui segue così rigidamente le regole di quel che rimane della cultura mandaloriana dopo la Grande Purga.

Bounty Hunters

Diciamocelo chiaramente, questo quarto episodio di The Mandalorian è una palese citazione al diciassettesimo episodio della seconda stagione di Star Wars: The Clone Wars, la serie creata da George Lucas ma scritta e diretta da Dave Filoni. The Mandalorian è nato per poter permettere proprio a Filoni e a Favreau, di raccontare storie western e di samurai ambientate nella galassia di guerre stellari. Perciò era inevitabile che prima o poi si finisse per citare due tra i più famosi film del genere, ovvero I Sette Samurai di Akira Kurosawa e I Magnifici Sette di John Sturges, che poi sono l’ispirazione anche di quel già citato diciassettesimo episodio della seconda stagione di Clone Wars.

La trama è sempre la stessa anche in questo caso: Un gruppo di contadini poveri e per nulla armati o addestrati, ingaggia dei guerrieri per difenderli dai soprusi dei “vicini di casa” brutti, sporchi e cattivi. il (piccolissimo questa volta) gruppo di cacciatori di taglie si scopre dal cuore d’oro e pertanto, decide non solo di combattere, ma anche di addestrare i contadini, poiché possano difendersi da soli anche in futuro. Niente di più semplice, niente di più d’impatto.

Kaiju!

Una puntata che celebra il cinema giapponese e diretta da Bryce Dallas Howard (protagonista della saga di Jurassic World) poteva non citare i mostri giganti del cinema nipponico? Decisamente no. Già prima dell’inizio della missione, Cara Dune esprime il suo timone nei confronti degli AT-ST, dovuti ai suoi ricordi di guerra, nei quali pochi di quei camminatori uccidono con facilità grandi numeri di ribelli suoi compagni. La scena con il “risveglio” del mostro, per l’occasione con dei nuovi e customizzati occhi rossi, è semplicemente bellissima!

P.S. Saranno anche grandi e grossi, ma sono sempre stai sconfitti da contadini e orsacchiotti armati di bastoni, pietre e tanto, ma tanto coraggio.

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