Avete presente quella simpatica scimmietta giocattolo che batte i piatti con aria innocente? Bene, dimenticatevela. In The Monkey, nuovo film di Oz Perkins (Longlegs) in arrivo il 20 marzo al cinema con Eagle Pictures, ogni volta che la scimmietta suona, qualcuno muore. E non in modo tranquillo e discreto, ma con il fragore di uno slasher. Se pensavate di aver superato i vostri traumi infantili legati ai giocattoli inquietanti, preparatevi a rivedere le vostre convinzioni. Dopo questo film, nessuno guarderà più una scimmietta di peluche senza provare un brivido di terrore. Abbiamo visto il film in anteprima e di seguito vi ripotiamo il nostro parere.

Quando due fratelli gemelli trovano una misteriosa scimmietta a molla, una serie di morti inspiegabili distrugge la loro famiglia. Venticinque anni dopo, il giocattolo maledetto riappare, dando inizio a una nuova scia di sangue e costringendo i due fratelli, ormai separati, a fare i conti con il loro oscuro passato.

Basato sul racconto di Stephen King presente nella raccolta “Scheletri”, il film segue i gemelli Hal e Bill alle prese con un l’inquietante giocattolo per bambini. Peccato che questa reliquia vintage abbia più voglia di uccidere che di collezionismo. Rispetto al racconto originale, che puntava su un’atmosfera cupa e psicologica, Oz Perkins decide di mandare tutto all’aria e divertirsi: niente riflessioni profonde sul destino, solo una scimmietta indemoniata e un festival di morti fantasiose. La scimmietta assassina non si limita a uccidere, lo fa con stile. I fan della saga di Final Destination, ameranno il catalogo di dipartite che The Monkey ha da offrire. Parliamo di morti così esagerate che fanno sembrare Jason Voorhees un dilettante. C’è il povero malcapitato che finisce decapitato da un ascensore, una ragazza che viene tranciata a metà in un modo che sfida qualsiasi legge della fisica, e ovviamente almeno una scena con un’esplosione di budella che sembra uscita da un film di serie B anni ‘80. Non manca il classico incidente domestico letale, perché si sa, la morte è sempre dietro l’angolo. Il bello di queste scene è che non sono mai solo fini a sé stesse: Perkins le gestisce con una creatività e una dose di ironia che le rendono più godibili che disturbanti

Come ogni horror che si rispetti, anche The Monkey ha un cuore pulsante. Il film affronta il tema del rapporto padre-figlio con il tipico tocco kinghiano: un genitore problematico, figli segnati da un passato traumatico e un destino ineluttabile che li perseguita. Se vi aspettate una profonda riflessione psicologica, però, rimarrete delusi. Perkins usa il tema più come pretesto narrativo che come vero e proprio centro della storia, evitando di appesantire il film con troppi drammi esistenziali. Questo non è Hereditary, ma più in una versione splatter e fuori di testa di Jumanji, il che, diciamolo, non è necessariamente un male. Oz Perkins è noto per il suo stile raffinato e oscuro, ma qui sembra aver deciso di mettersi comodo e divertirsi. The Monkey è un mix perfetto tra horror e ironia, come se Perkins avesse finalmente capito che non serve prendersi troppo sul serio per fare un buon film. Abbandonate le atmosfere rarefatte e simboliche di Gretel & Hansel, qui il regista gioca con il ridicolo e lo trasforma in un punto di forza. Alcune scene sembrano uscite da una dark comedy più che da un horror, con momenti volutamente sopra le righe che spezzano la tensione con risate amare. Perkins sembra quasi voler prendere in giro il genere horror stesso, esagerando volutamente alcuni cliché per trasformarli in un divertente esercizio di stile.

Ovviamente, la sceneggiatura non è perfetta. Il film non si prende mai troppo sul serio e gioca con gli stereotipi dell’horror, creando una narrazione volutamente caotica e imprevedibile. I personaggi prendono decisioni discutibili (come sempre nei migliori horror), alcune sottotrame evaporano nel nulla, e il finale è un gigantesco punto interrogativo. Ma chi se ne importa, siamo qui per vedere la scimmietta scatenarsi e onestamente, fa il suo lavoro alla grande. Theo James sembra il primo a divertirsi. Il suo Hal alterna sguardi di puro terrore a espressioni di totale incredulità, ed è perfetto nel ruolo dell’eroe per caso che cerca di sopravvivere a una situazione sempre più assurda. Il film gli permette di essere più sopra le righe rispetto ad altri ruoli e lui coglie l’occasione al volo, regalando una performance che tiene insieme tutto il delirio circostante. Si percepisce che James ha capito il tono del film e ha deciso di giocare con esso, senza cercare di renderlo più serio di quello che è.

The Monkey è l’horror perfetto per chi ama il trash fatto bene, le scene gore spettacolari e le atmosfere da incubo condite da una buona dose di autoironia. Se cercate un film che vi faccia davvero paura, guardate altrove. Ma se siete in vena di un horror che non ha paura di sporcarsi le mani (letteralmente) e regalarvi un’ora e mezza di caos sanguinolento, allora questa scimmietta farà al caso vostro. Non sarà un capolavoro, ma sa esattamente cosa vuole essere e lo fa con una convinzione ammirevole.


The Monkey di Oz Perkins arriva al cinema con Eagle Pictures a partire dal 20 marzo. Ecco il trailer del film in italiano:

RASSEGNA PANORAMICA
The Monkey
7
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
the-monkey-non-il-tipo-di-scimmia-con-cui-vorresti-fare-amicizia-recensioneThe Monkey è l’horror perfetto per chi ama il trash fatto bene, le scene gore spettacolari e le atmosfere da incubo condite da una buona dose di autoironia. Se cercate un film che vi faccia davvero paura, guardate altrove. Ma se siete in vena di un horror che non ha paura di sporcarsi le mani (letteralmente) e regalarvi un’ora e mezza di caos sanguinolento, allora questa scimmietta farà al caso vostro. Non sarà un capolavoro, ma sa esattamente cosa vuole essere e lo fa con una convinzione ammirevole.

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