Zerocalcare chiarisce la sua posizione sul Lucca Comics e il patrocinio con un fumetto su Internazionale

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Zerocalcare

L’eco della vicenda legata a Zerocalcare e alla sua decisione di non partecipare all’edizione di Lucca Comics & Games attualmente in corso non accenna a diminuire, anzi.

Nei giorni scorsi, anche a seguito delle dichiarazioni del fumettista, altri artisti, e non solo, hanno dichiarato che non avrebbero preso parte alla kermesse lucchese. Ovviamente, vista la portata mediatica delle persone coinvolte e il delicato e controverso tema legato a quanto sta succedendo tra Israele e Palestina, l’opinione pubblica, come sempre, si è schierata e/o ha commentato la presa di posizione di Zerocalcare. Tra chi ha appoggiato la decisione dell’artista e chi l’ha aspramente criticata, e chi ha scritto o prodotto contenuti video dando la propria opinione sulla vicenda, è stato un continuo aggiornamento a colpi di post, video, articoli di giornale, commenti.

Dopo alcuni giorni, Zerocalcare ha deciso di tornare a parlare della vicenda con una serie di vignette pubblicate su Internazionale, facendo una breve cronistoria delle vicende che lo hanno portato a prendere la decisione di disertare Lucca e rispondendo alle molte critiche ricevute, cercando quindi, nonostante il suo comunicato fosse decisamente chiaro e comprensibile, di spiegare le ragioni della propria decisione e mettendo in chiaro che la sua non è una presa di posizione contro gli ebrei, essendo stato anche, poco velatamente, accusato di antisemitismo.

Inoltre, ha commentato il fatto che, a seguito del caos mediatico scatenatosi con la sua dichiarazione, i due artisti israelini Asaf e Tomer Hanuka, ospiti della manifestazione e autori del poster di Lucca Comics 2023, abbiano deciso di dare a loro volta forfait.

Infine, l’autore ha anche raccontato come la casa editrice Bao Publishing e l’organizzazione di Lucca Comics & Games abbiano reagito alla sua decisione.

Di seguito il breve ma intenso fumetto che Zerocalcare ha pubblicato su Internazionale:


Fonte: Internazionale

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