4Hoods – Bonelli stoppa la serie fantasy per ora

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Un’esperimento totale, dal formato non propriamente bonelliano, ai colori, alla carta e soprattutto alla tematica. Il numero zero presentato a Lucca Comics & Games, con un cast di sceneggiatori, disegnatori e coloristi di tutto rispetto (Federico Rossi Edrighi, Riccardo Torti, Cristiano Spadoni), aveva le premesse per un futuro quantomeno longevo e interessante. La serie 4hoods, ideata da Roberto Recchioni, era un qualcosa di assolutamente fresco e innovativo che cercava di ironizzare (come Munckin insegna) la tematica preferita dei vecchi nerd: quel Dungeon’s and Dragons così osannato e idolatrato e mai dimenticato dal popolo fantasy. 4hoods era anche un valido strumento per quei piccoli lettori che volevano avvicinarsi al mondo del fumetto italiano, scoprendo una serie di storie e archetipi, ottimamente disegnati e colorati, insieme a delle piccole rubriche con lo scopo di consigliare dei film, libri e serie Tv cult del mondo fantasy. Quattro piccoli avventurieri che rappresentano i personaggi modello di un campagna di D&D, alla ricerca dell’avventura migliore da realizzare per raccontarla ai propri amici. Purtroppo come nel gioco di ruolo la serie sembra aver incappato nel classico tiro critico che sancisce un “prima e dopo”, o come i master amano chiamare “una morte apparente”.

Si perché solo dopo appena sei numeri di 4hoods la serie vede la distribuzione  bloccata (ipotizzata inizialmente per 12 numeri) e nelle parole di Roberto Recchioni si intuisce quanto dispiacere ci sia nel dover dire Stop, ad una serie comunque amata dai più giovani e molto apprezzata dai vecchi amanti del fantasy ma che purtroppo per le note leggi di mercato, soprattutto quelli da edicola, non riesce più ad andare avanti.

“Esce oggi il numero 6 dei 4Hoods, l’ultimo che troverete in edicola.
In ventiquattro anni di carriera ho avuto la fortuna di non dover mai scrivere, fino a questo momento, un messaggio del genere, nonostante i molti progetti varati in ogni ambito del settore ma…una prima volta capita a tutti, no?
Ora dovrebbe esserci la parte in cui dico che il problema è nel terminale di vendita (quelle edicole che, in effetti, sono in crisi nera), nella “crisi del fumetto” (cosa in cui non credo per nulla) o nei lettori (questo è falso sempre). Ma ho sempre in mente quella scena di Nanni Moretti in cui se la prende con i politici e li paragona a quei tennisti italiani con le spalle strette che danno sempre la colpa a qualcosa che prescinde da loro. Colpa della rete, colpa dell’arbitro…Ecco, non è questo il caso. Se 4Hoods non ha funzionato nella misura in cui speravamo nell’ambito delle edicole, è una nostra responsabilità. Non credo che sia un problema di contenuti o idee perchè Federico Rossi Edrighi, Riccardo Torti, Cristiano Spadoni e tutti i numerosi coloristi coinvolti, hanno fatto – per me ma non solo per me – un ottimo lavoro
Probabilmente, abbiano sbagliato il modo di proporre e comunicare l’opera.
Pazienza.
Si impara anche dagli errori.
Specie dagli errori.”

La storia finisce qui? Assolutamente no difatti è lo stesso Recchioni ad aprire la porta ad un seguito, magari non da classica edicola ma magari più innovativo e consono al prodotto.

“E, visto che in questi avventurieri incappucciati crediamo ancora, questa non è una fine.
I 4Hoods torneranno, in una proposta differente, più in linea con le tendenze del mercato, molto presto. E magari, anche con qualche piccola novità.
Ora e per sempre, che sia fatta l’Avventura!”