Il primo film ci aveva convinto, battendo 10 a 1 il suo avversario “casuale” di quel momento: Nell’erba alta. Due differenti futuri distopici, basati sull’udito e la vista, in cui una simile minaccia infestava la terra. A Quiet Place, basato sull’udito, aveva sbaragliato il suo rivale: jumpscare messi al punto giusto, sapientemente, anche senza troppi fronzoli. Perché quello che il film d’esordio di John Krasinski era, così come conferma il secondo, è un film horror quasi vecchio stile, come non se ne vedevano da un pezzo. Insieme ad Ari Aster (Hereditary, Midsommar) e Jordan Peele (Get Out, Us), Krasinski divide il podio dei nuovi re dell’horror, in una versione di sé totalmente diversa da quella conosciuta ai più grazie a The Office. Con A Quiet Place II Krasinky avrà fatto centro un’altra volta?

In seguito ai tragici eventi del primo film, la famiglia Abbot (Emily Blunt, Millicent Simmonds, Noah Jupe) deve ora affrontare il terrore del mondo esterno, mentre continuano la loro lotta per la sopravvivenza, mantenendo ancora il silenzio. Costretti ad avventurarsi nell’ignoto, si renderanno presto conto che le creature a caccia del suono non sono le uniche minacce che si nascondono oltre il sentiero di sabbia.

Il futuro distopico visto nel primo film, in cui mostri alieni ciechi ma dotati di un udito finissimo hanno decimato la terra, viene qui esplorato meglio, risolvendo vari interrogativi che ci erano rimasti dal primo capitolo. Lo fanno grazie ad un ultimo cameo di John Krasinski, morto nel volume uno, dal cui punto di vista vediamo l’arrivo della minaccia e l’avvento di un nuovo mondo di paura… e silenzio. Bellissime e sottili molte idee di regia, fra cui la comunicazione non verbale fra la coppia sposata Krasinski/Blunt che si parlano a distanza coi gesti, così come è successo a noi tante volte di fare, ma che qui ha un sapore amaro e premonitore, che noi da esterni sappiamo cogliere benissimo. Il suono è fondamentale ovviamente in un lungometraggio come questo, e ogni minima percezione uditiva dei protagonisti, diventa anche nostra; ci disabituiamo quasi al rumore, in una rieducazione sonora, scattando insieme ai personaggi non appena fanno per sbaglio un minimo suono. Sappiamo bene, infatti, cosa vuol dire e cosa succederà.

Paragonato ad una versione cinematografica di The Last of Us, A Quiet Place II è anche questo in effetti, ma non in senso negativo; Cillian Murphy (Peaky Blinders) interpreta Emmett, nuovo antieroe della pellicola al posto di Krasinski, affiancherà infatti la figlia Regan (che l’abbiano chiamata così in onore de L’Esorcista?) in una nuova missione, mentre sua madre Evelyn e il fratello Marcus, rimarranno nel rifugio di Emmett insieme al bambino nato nel primo film. È come guardare due vicende al prezzo di una; il film si divide, infatti, facendoci vedere come si vive sottoterra e come si vive in superficie, mostrandoci qualcosa che nel primo film era fra l’altro assente: i superstiti. La famiglia Abbott non è infatti l’unica sopravvissuta, e scoprirà che i mostri non sono l’unica cosa di cui avere paura. Se nel primo lungometraggio la speranza sembrava sostanzialmente assente e l’obiettivo dei protagonisti era la mera sopravvivenza, stavolta invece è Regan a impersonificare la possibilità di un nuovo mondo, consapevole delle scoperte di suo padre che li hanno salvati nel film antecedente, decisa a condividerle col prossimo. Il mondo, però, è diverso da ciò che ricordavamo e, come dice Emmett, ci sono persone “che non devono essere salvate”.

Cast che si riconferma valido e che troviamo cresciuto, specialmente nelle figure di Millicent Simmonds e Noah Jupe: i due fratelli Abbott, indubbi protagonisti delle due vicende, sono estremamente migliorati e maturati dal punto di vista attoriale e riescono ad essere magnetici ed inquietanti. Emily Blunt e Cillian Murphy, attori navigati ed esperti, non li fanno sfigurare, componendo una crew di attori che non ha sbavature e che è convincente, perfettamente calata nella parte e che ha imparato a muoversi con una precisione millimetrica, facendoci sentire ogni fibra del loro corpo come se fosse il nostro, attento a non muovere neanche una foglia a piedi nudi. Millicent Simmonds, attrice che interpreta Regan, è inoltre sorda dall’età di un anno e fin dal primo film ha aiutato i suoi colleghi con il linguaggio dei segni e nel vedere il mondo attraverso qualcuno che non può avvalersi della parola per comunicare.

Concludendo, nell’uscire dal cinema, il Covid non vi farà più così paura. E il mondo sembrerà sempre troppo rumoroso.


A Quiet Place II arriva nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 24 giugno. Di seguito il trailer ufficiale del film:

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