Addio a Carlos Ruiz Zafón, lo scrittore spagnolo aveva 55 anni

Carlos Ruiz Zafón, il noto scrittore di Barcellona, si è spento nella sua residenza di Los Angeles ad appena 55 anni. Il romanziere spagnolo è morto in seguito ad un cancro al colon diagnosticatogli due anni fa. I primi sintomi del male che lo ha colpito si sono presentati durante in un viaggio a Londra nel gennaio del 2018, e iniziò in seguito regolari cure una volta tornato negli Stati Uniti dove risiedeva dal 1993.

Così si è espresso l’editore Planeta, il primo a riportare la triste notizia: “Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per vent’anni, in cui è stata forgiata un’amicizia che trascende ogni rapporto professionale.”

Carlos Ruiz Zafón è stato uno degli autori più letti e amati in tutto il mondo fin dai primi anni duemila. Ha iniziato la sua carriera nel con una serie di narrativa per ragazzi, tra cui Il principe della nebbia, prendendo spunto dal suo precedente lavoro come insegnante d’asilo. Nel 2001 esordisce nella letteratura per adulti con il suo primo romanzo, L’ombra del vento, che diventa il primo bestseller spagnolo della sua generazione ad avere un conclamato successo globale, insieme a La Cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. Con oltre quindici milioni di copie vendute nel mondo, di cui un milione soltanto in Italia, è considerato il romanzo spagnolo più diffuso dopo Don Chisciotte di Miguel Cervantes. L’ombra del vento ha vinto anche numerosi premi letterari, e nel 2007 è stato selezionato da 81 letterati e critici spagnoli e latinoamericani tra i migliori 100 libri in lingua spagnola degli ultimi 25 anni. Dal romanzo è stata tratta una quadrilogia, intitolata Il Cimitero dei libri dimenticati, nella quale la storia de L’ombra del vento viene continuata con Il gioco dell’angelo (2008), Il prigioniero del cielo (2012) e Il labirinto degli spiriti (2016), tutti editi in Italia da Mondadori per la traduzione di Bruno Arpaia.

Carlos Ruiz Zafón era anche impegnato per l’industria di Hollywood come sceneggiatore, e collaborava regolarmente con le pagine culturali dei noti quotidiani in lingua spagnola El País e La Vanguardia.