Assassin’s Creed Valhalla è l’ultimo capitolo dedicato agli Assassini di casa Ubisoft. Il gioco segue le vicende di Eivor, vichingo appena arrivato in Inghilterra che, tre le altre cose, deve guardarsi da alcuni nemici più forti di altri che cercano di ucciderlo. Uno di questi, però, ha una backstory che avrebbe portato Ubisoft per il linguaggio adottato per descrivere la storia del personaggio.
Sostanzialmente, questi personaggi sono una sorta di cacciatori di taglie e non appena il giocatore incontrerà uno di questi nemici, partirà immediatamente lo scontro. Ogni nemico, come detto, ha una backstory, per approfondire quel che basta il personaggio. Una di queste, quella di Eorforwine è stata però etichettata come banale nel racconti dei fatti ma, soprattutto, discriminatoria e insensibile.
“Orribilmente ustionato in un incidente d’infanzia, Eorforwine teme che qualcuno possa vedere il suo volto. La sua furia esplode con lampi di violenza”. Queste le parole con cui viene descritta la storia della cacciatrice di taglie. Il problema non starebbe tanto nel fatto che ci sia un villain con delle differenze fisiche, quanto nel linguaggio utilizzato per bollare un personaggio come nemico unicamente per via delle sue differenze facciali.
Il linguaggio non è andato bene ad alcuni utenti e la community, come al solito in questo caso, si è spaccata. Da un lato quelli che hanno detto che si tratta “solo di un gioco”, dall’altro quelli che, appunto, hanno additato Ubisoft per aver fatto leva, in senso negativo, sulle differenze fisiche di Eorforwine.
I didn’t include this in my #AssassinsCreedValhalla impressions piece but it’s equally important to address. This is a character description in the game. It’s absolutely unacceptable to talk about facial differences this way. Writers for games and otherwise need to do better. pic.twitter.com/jOLpPzD6Oe
— Courtney Craven (@CyclopediaBrain) November 9, 2020
Non tengo conto di questo nelle mie opinioni su Assassin’s Creed Valhalla, ma è ovviamente ugualmente importante parlarne. Questa è la descrizione di un personaggio nel gioco. È assolutamente inaccettabile parlare di differenze facciali in questa maniera. gli autori dei videogiochi devono fare meglio.
Nonostante la community sia spaccata, Ubisoft ha deciso di non contribuire alla polemica e, anzi, si è subito scusata:
Thank you so much for pointing this out – we apologize for unintentionally reinforcing ableism through this language. We will remove this language in an upcoming update.
— Assassin’s Creed (@assassinscreed) November 9, 2020
Grazie mille per averne parlato. Ci scusiamo per aver contribuito inconsapevolmente, attraverso questo tipo di linguaggio, a comportamenti discriminatori. Correremo ai ripari nel prossimo aggiornamento.
Assassin’s Creed Valhalla è già disponibile per PlayStation 4, XBOX One, XBOX Series X/S e PC. Dal 19 novembre sarà possibile giocare il titolo anche su PlayStation 5.
Fonte: DualShockers