Barbara Vol. 1 di Moto Hagio | Recensione

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Barbara

Barbara è il nuovo titolo della Moto Hagio Collection di J-Pop Manga, in cui sono stati pubblicati già Il Clan dei Poe, Marginal e Il Cuore di Thomas, uno dei capolavori dell’autrice. In questa nuova opera composta di tre volumi l’autrice si distacca quasi completamente dalle sue altre opere andando a tessere una trama che va dal thriller al sovrannaturale. Quest’opera inoltre ha fatto ottenere a Moto Hagio il prestigioso premio Nihon SF Taisho Award nel 2006, premio assegnato ai migliori manga fantasy e di fantascienza.

Vedendo la copertina del volume possiamo immaginare che la storia segua una donna di nome Barbara, ma in realtà non sarà così, perché Barbara è in realtà il nome di un’isola; un isola nata dalla mente di una bambina di nome Jyujo Aoba nella quale vita la sua vita felice.

Non tarderemo a scoprire però che tutto ciò è solo un sogno, infatti Aoba è in coma da ben sette anni, a causa di una tragedia familiare che la colpì: sua madre ha ucciso il marito per poi suicidarsi e a quanto pare ha anche obbligato la bambina a mangiare parte dei loro organi.

Incontremo poi Tokio Watarai, un uomo che riesce ad entrare nei sogni delle persone cercando di “curarle”, che entrerà nei sogni della bambina per cercare di risvegliarla dal coma. Ma anche lui, così come Aoba, ha un passato oscuro, ed a causa del suo lavoro passa poco tempo con suo figlio Kiriya. 

Ed entrambi in qualche modo sono legati alla piccola Aoba e quindi all’isola Barbara.

Quindi possiamo immaginare che il racconto segua questo sogno, ma in realtà si unirà a tante altre tematiche e problematiche, e nel corso della lettura incontreremo diversi personaggi tutti con un passato più o meno oscuro e che per un motivo o per un altro si ritrovano a Barbara.

La storia non è ambientata ai giorni nostri ma in un futuro prossimo, il 2045: vedremo infatti una squadra di scienziati che, grazie a una macchina, riescono ad entrare nella mente delle persone e capire cosa stanno sognando con l’obbiettivo di poter dare una spiegazione agli avvenimenti che succedono sull’isola Barbara, dove i bambini volano, ci sono gli alieni, le persone non muoiono o se muoiono vengono trasformate in medicine, tant’è che gli abitanti dell’isola considerano quest’ultima come il centro del mondo senza essere interessati a vedere tutto quello che c’è intorno.

La storia non è raccontata in modo molto lineare: infatti, durante tutta la lettura, continuiamo a farci numerose domande senza però che queste, almeno in questo primo volume,  abbiano risposte, facendo si che il lettore rimanga interessato e continui la lettura.

Come non parlare poi del tratto di Moto Hagio, come al solito uno stile elegante ed essenziale non tipico di quegli anni, se guardiamo ad autrici come Riyoko Ikeda o Keiko Takemiya. Durante la lettura infatti non è raro trovare pagine dove c’è una quasi totale assenza di sfondi e molti primi piani dei protagonisti della storia.

In conclusione un’opera non facile o meglio non per tutti, con un genere che si distacca dalle opere dell’autrice, e una lettura che richiede non poca attenzione per seguire tutto il filo della storia anche perché, come già detto, in questo primo numero al lettore vengono poste numerose domande e fornite ben poche risposte. Per gli appassionati e del genere e dell’autrice non può quindi mancare nelle proprie librerie.

Un plauso a J-Pop per la meravigliosa edizione che ha creato per questa collection, con uno stile unico e ricercato, volumi di grande formato con sovraccoperta con effetto metallizzato e in costina una stilizzazione dell’immagine di copertina che quasi sembra un quadro, rendendola unica nelle librerie degli appassionati.


RASSEGNA PANORAMICA
Barbara Vol. 1
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Classe 1997. Appassionato di Fumetti, Film e Serie TV e grande frequentatore di fiere del settore. Unitomi a questo progetto qualche anno fa e ora questo sito è un posto da chiamare casa.
barbara-vol-1-di-moto-hagio-recensioneBarbara è la nuova opera che si aggiunge alla Moto Hagio Collecton di J-Pop Manga. Un’opera non facile o meglio non per tutti, con un genere che si distacca dalle opere dell’autrice, e una lettura che richiede non poca attenzione per seguire tutto il filo della storia anche perché, come già detto, in questo primo numero al lettore vengono poste numerose domande e fornite ben poche risposte. Per gli appassionati e del genere e dell’autrice non può quindi mancare nelle proprie librerie.

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