Biglietto da Visita #1 – Westworld, la nuova serie HBO

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Biglietto da visita sarà una “rubrica”, assolutamente random in cui parleremo di un pilot di una serie che attendevamo o che magari viene discussa in attesa del termine della stagione per una review più corposa, ecco a voi la Review del Pilot di Westworld.

HBO ha fatto di nuovo centro a quanto pare. Dopo la delusione di Vinyl ero sempre più terrorizzato da questa nuova serie in arrivo, nonostante i nomi dietro,come quello di Jonathan Nolan(Person of Interest) e altri.  Westworld è una serie tratta dall’omonimo film di Michael Crichton del 1973,che viene considerato come il primo film a trattare di macchine che si ribellano, molto prima del ben più famoso Terminator . Il film tratta in 90 minuti tematiche molto all’avanguardia per il tempo portando così gli spettatori a confrontarsi con una rudimentale informatica, i colori del tempo non rendono meno ansiosi e angoscianti gli avvenimenti sulla pellicola che fanno da sfondo a ben più preoccupanti dilemmi esistenziali, da qui parte Westworld.

WestworldWestworld è una storia d’azione,fantascientifica e sull’animo umano molto più profonda di quello che si potrebbe pensare.

Nell’ora e 10 minuti del pilot riusciamo perfettamente a capire il contesto sociale ed economico della realtà in cui ci troviamo e riusciamo facilmente ad intuire le meccaniche di azione dei personaggi, d’altronde la maggioranza sono robot, macchine, senza anima e pensiero.

La sceneggiatura di questa prima puntata aiutata da una regia e da una fotografia assolutamente ottime è lineare, ma mostra anche tante potenzialità della serie come i vari anacronismi presenti nei robot, che siano il vestiario, gli accenti o altri dettagli.

Il lavoro fatto su questa prima puntata è molto preciso e puntiglioso, non lascia nulla al caso, se non voluto, ogni battuta, ogni inquadratura e ogni dialogo nascondo qualcosa che lo spettatore più casual può non notare, ma che nella totalità dell’ora e 10 minuti hanno un senso e anticipano qualcosa di quello che verrà e pare proprio spettacolare.

anthony-hopkins-and-jeffrey-wright-in-westworld

“Non sarebbero capaci di fare male nemmeno ad una mosca.” Queste parole relative ad un avvenimento torneranno in mente associate a quella scena più avanti nella puntata, dando allo spettatore quel senso di inquietudine e angoscia del sapere benissimo cosa succederà e provare però l’ansia di essere il solo a sapere.

Le scenografie sono senza troppo girarci attorno perfette , abbiamo le classiche location da film Western che poi lasciano spazio a scenografie più hi tech ,più sterili e claustrofobiche di quelle aperte, scelta voluta per rendere ancora di più ammantato di mistero e oscurità questo inferno che è il parco.

Le musiche citano i grandi western del passato com’era anche nelle intenzioni originali, tra cui nei titoli di coda una chicca per i fan degli Western e del capolavoro di Tarantino, Django Unchained.

westworldIl regista/sceneggiatore Jonathan Nolan dimostra quindi ancora una volta di aver qualcosa da dire, inserendo elementi suoi nel lavoro di Crichton, non andando a snaturare nulla, ma aggiungendo politica e situazioni aziendali/economiche all’interno di un prodotto che già dal concept poteva risultare interessante se gestito bene.

Certamente non risulta privo di difetti, in ceri momenti la narrazione è prevedibile, ma le musiche e la cura del dettaglio prendono così tanto lo spettatore che si trova così immerso nella narrazione che un’ora di episodio passa così veloce che sembrano passati solo 40 minuti.

Attori di spessore come Anthony Hopkins e James Marsden sono un valore aggiunto per un prodotto che sembra promettere bene da questo biglietto da visita.

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